“A Finale Ligure la nuova ferrovia corre a 7,75 slm, a Borgio Verezzi 32,00 slm, Loano sotto il torrente Nimbalto, Albenga 30,50 slm, Alassio – 2,55 sotto il livello del mare, Andora 15,81 slm. Quote lungo in 32 km circa del tracciato a monte. Il VIA, nel lontano 2006, ha redatto una serie di prescrizioni di 86 pagine pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale numero 58”.
Sono 80 gli ettari di terreno agricolo produttivo che con l’ultimo progetto saranno sacrificati dal trasferimento della linea ferroviaria tra Finale e Andora. 50 sono nella pianura di Albenga, gli altri 30 tra Borghetto, Pietra Ligure e Andora. Con un’agricoltura già in pesante declino. Il dati ufficiali del censimento Istat dicono che la Liguria aveva 72.479 aziende agricole, nel 2000 erano scese a 43.700. Nel 2019 risultano 12 mila. In occasione del Forum Ambrosetti di Cernobbio il presidente della Regione Toti aveva detto che “la politica non deve più permettere di perdere altre aziende del settore e occorre uno sforzo di coesione per penetrare maggiormente tutti i mercati del mondo”. Era inoltre urgente, aggiungeva Toti, accelerare i tempi dell’erogazione dei Fondi europei all’agricoltura. “La Liguria era in ritardo nei pagamenti per colpa della burocrazia troppo lenta“. E Confagricoltura denunciava: “Cosi tante aziende chiudono o falliscono”. Cosa è cambiato nel frattempo ?
LETTERA A TRUCIOLI.IT – Tra Finale Ligure e Borgio Verezzi le vibrazioni per la realizzazione delle gallerie nelle zone carsiche potrebbero danneggiare le numerose grotte esistenti e il sito archeologico storico paleontologico delle Arene Candide. La Val Maremola vedrà sorgere un viadotto a 22 m sopra il livello del mare che taglierà la pianura agricola tra Pietra Ligure e Tovo San Giacomo, che avrà un devastante impatto ambientale e paesaggistico.
Pietra Ligure perderà la stazione ferroviaria che oggi si trova adiacente al secondo ospedale più grande della provincia, il Santa Corona.
A Loano il passaggio sotto il Nimbalto è problematico per le falde e per la sicurezza, trovandosi in zona sismica. Ricordiamo che dalla stazione di Loano ad Albenga è già presente il doppio binario.
Ipotizzando l’eliminazione della stazione a Loano il turismo della terza età e gli, alberghi ne sarebbero penalizzati enormemente, senza treno come faranno…..? A Borghetto S.S. è prevista l’attraversamento di zone dall’elevato pregio ambientale e naturalistico (area del Castellaro) e la cementificazione di un lungo tratto del Varatella.
Il viadotto che attraverserà la pianura agricola tra Borghetto e Toirano sarà alto 7 m (17 m. s.l.m. ) A Ceriale sarà interessato dall’opera il rio Torsero area S.I.C. di notevole pregio ambientale, patrimonio naturale e polmone verde fondamentale per l’intero comprensorio.
Nella piana di Albenga è fondamentale la massicciata di 3,5 km. che sostiene e protegge l’odierno tracciato ferroviario in riva al mare, senza di esso la pianura agricola di Albenga e Ceriale rischiando di essere pesantemente allagata ad ogni mareggiata. Il terrapieno che verrà costruito, invece, impedirà per un lungo tratto la vista del mare dall’autostrada; il sovrappasso di Salea e del casello di Leca saranno un forte impatto visivo. è a rischio per possibili cedimenti il borgo antico di Bastia a causa dello sbancamento per la realizzazione della galleria artificiale a filo delle ultime case per la realizzazione della stazione.
Saranno circa 50 gli ettari produttivi agricoli sacrificati per lo spostamento a monte che attualmente interessano circa 200 lavoratori, posti di lavoro che andrebbero persi. (I 50 ettari sono solo ad Albenga, studio eseguito dal geologo Macciò per conto della allora Comunità montana. Considerando anche Borghetto, Pietra e Andora gli ettari totali sono circa 80, l’azienda media non supera l’ettaro quindi si perdono circa 80 aziende.
La media dei lavoratori per ettaro è di un minimo di tre = 240 + l’indotto. Si ricorda che già nel primo accordo di programma l’amministrazione comunale di Albenga ha chiesto che la ferrovia fosse realizzata nei 25 metri dalla carreggiata dell’autostrada per limitare i danni, prescrizione disattesa. L’uscita sotto all’autogrill di Ceriale è oltre i 50 metri lasciando una fascia interclusa enorme. E’ riprovevole che l’attuale amministrazione non lo abbia ribadito e fatto rispettare causando un grave danno per il territorio e la perdita di molto terreno fertile che nella nostra Regione scarseggia.
Nell’abitato di Alassio è problematico il passaggio della galleria per l’attraversamento di diversi rii e la quota della stazione che scende sotto il livello del mare a – 2,55 metri.
Ad Andora la galleria passa in prossimità del Castello e della Porta Torre Chiesa dei SS. Giacomo e Filippo, preesistente documentate di villaggio medievale, possibili dissesti. Costi di realizzazione, costi di manutenzione…. Binari di incrocio, di precedenza e servizio, sottopassi, sovrappassi, stazioni cittadine, tram-treno sono soluzioni per una ferrovia efficiente al servizio del cittadino.
Lo spostamento a monte invece che incrementare, diffondere e promuovere il trasporto ferroviario locale, non farà che renderlo sempre meno appetibile, sempre più scomodo e costoso. Basti vedere cosa è già successo e sta succedendo in provincia di Imperia, quindi a fronte di spese esorbitanti si toglie un servizio essenziale da molte località turistiche, si rinuncia ad uno sviluppo futuro di mobilità sostenibile (la strada statale Aurelia vedrà aumentare vertiginosamente i volumi di traffico) rendendo il trasporto ferroviario residuale o solo per lunghe tratte.
Tutto ciò fa parte di un piano a lungo termine sulla mobilità sostenibile? Secondo quali studi e quali criteri ?
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