Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Triora primo Comune del Parco Alpi Liguri (35%) da 10 anni escluso dalla ‘giunta’. Si protesta anche a Pigna. Novità? L’ente parco promosso in Europa. Monesi uno spillo che fa riflettere: 7 quesiti


Si può condividere la scelta che da 10 anni penalizza il Comune di Triora (occupa da solo il 35% del territorio) escluso dalla giunta dell’ente Parco Alpi Liguri ? Si può ignorare la protesta, motivata, di Pigna ? Un  lunghissimo malessere esploso anche via mass media. E quasi in sincronia l’annuncio: il Consiglio di Europarc Federation promuove il ‘Parco’ a livello europeo.

Notizia quasi da prima pagina e da Rai 3 Liguria. E un programma da portare a termine entro il 2025 che coinvolge 38 soggetti tra enti pubblici, associazioni e privati. E per Monesi spilli e nuovi interrogativi. Anzi 7 rivolti a Regione, Provincia, Ene Parco, Comuni. E all’innominabile proprietà della montagna.

Lettera a Trucioli.it-  Mi sto rendendo sempre più conto che il Parco è una faccenda politica. Leggo su La Stampa del 15 gennaio 2022 che l’Europa ha promosso il Parco delle Alpi Liguri, ottenendo la Carta per il turismo sostenibile nelle aree protette. Fra le altre parole pronunciate dal vicepresidente della Regione Piana sono queste: “Cerchiamo di rappresentare tutti i territori. E’ una polemica sterile, destinata a finire proprio alla luce di questi importanti progetti. 

Polemica sterile, capito? Alla luce di progetti che non riguardano per nulla il territorio di Triora (neanche di Monesi). Verranno attuate iniziative per ciclovia, recupero dei sentieri e Maison dell’outdoor… Per prima cosa bisogna sistemare le strade di accesso al parco, in primi la Triora-Passo della Guardia-Monesi.
Saluto cordialmente. Sandro Oddo

CARTA EUROPEA DEL TURISMO SOSTENIBILE: AL PARCO DELLE ALPI LIGURI IL PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO DI EUROPARC FEDERATION. L’ENTE PARCO NELLA RETE DI DESTINAZIONI SOSTENIBILI A LIVELLO EUROPEO

COMUNICATO STAMPA – Il Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri ha conseguito la Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette (CETS), il riconoscimento internazionale che certifica una virtuosa gestione del territorio in ambito turistico e consente l’ingresso nella Rete di destinazioni sostenibili a livello internazionale. L’ottenimento della prestigiosa certificazione, prima volta per un Parco regionale in Liguria, è stato decretato il 17 dicembre nel corso della riunione del Consiglio di Europarc Federation.

L’Ente Parco ha attivamente coinvolto amministratori locali, ristoratori, albergatori, aziende, guide e associazioni del territorio in un percorso avviato nel 2019 in collaborazione con i professionisti di Agenda21 Consulting S.r.l., che ha portato alla formulazione di una strategia condivisa intitolata “Un’alta terra di frontiera vista mare”, suddivisa in tre assi strategici (Alte valli e crinali, Culture e identità di frontiera, Natura e paesaggi in movimento), con 38 soggetti coinvolti fra Enti pubblici, associazioni e operatori privati e 58 azioni in tema di turismo sostenibile, da concretizzare e portare a compimento fra il 2021 e il 2025.

La cerimonia ufficiale di attribuzione del riconoscimento si terrà il 3 maggio 2022 in Austria a Neusiedler See, presso il Parco Nazionale Seewinkel, occasione nella quale verranno celebrati anche i 21 anni della Carta elaborata nel 1991 da Europarc Federation, l’organizzazione europea che riunisce più di 400 aree protette per promuovere la conservazione della biodiversità attraverso una gestione integrata del paesaggio, coordinando la rete delle aree certificate con il supporto delle sezioni nazionali della Federazione (per l’Italia, Federparchi).

L’ottenimento della CETS da parte del Parco delle Alpi Liguri rappresenta una garanzia di qualità per turisti e visitatori, che sempre di più prediligono un tipo di turismo attento al rispetto dell’ambiente, degli elementi naturali e delle comunità locali, favorendo uno sviluppo economico sostenibile: un traguardo importante, che testimonia l’eccellente lavoro svolto dal Parco negli ultimi anni e si configura come nuovo punto di partenza per l’Ente, per andare avanti con rinnovato slancio e continuare a porre la sostenibilità al centro di tutte le prossime azioni.

Commenta il vice presidente della Regione Liguria con delega ai Parchi Alessandro Piana: “Con i suoi 6000 ettari di biodiversità, il Parco delle Alpi Liguri opera in un’ottica di medio e lungo periodo per uno sviluppo sostenibile dal profilo naturalistico, storico e culturale. La certificazione della Carta Europea per il Turismo Sostenibile, coordinata da Europarc Federation e per l’Italia da Federparchi, è attribuita per la prima volta a un Parco regionale in Liguria quale coronamento del lavoro svolto e rafforza la rete pubblico-privato in una sinergia di competenze, buone pratiche e valori. Il potenziamento dell’offerta dell’Ente Parco ha ricadute positive su tutto il territorio, migliorando il trend socio-economico e l’occupazione. Comporta inoltre una maggiore informazione e comprensione sul ruolo dell’Area protetta, una migliore gestione dei consumi d’acqua, di energia, degli strumenti di governance ambientale e, in definitiva, l’apprezzamento del nostro patrimonio tramite figure altamente specializzate capaci di stimolare la fruizione degli ambienti naturali, della fauna, della flora, dell’enogastronomia e delle tradizioni. In più, la Carta permette di distinguerci a livello europeo come territorio speciale, altamente attrattivo, e di lavorare con altre aree internazionali in una rete valoriale dinamica”.

Aggiunge l’assessore al Turismo Giovanni Berrino: “La certificazione della Carta Europea per il Turismo Sostenibile per il Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri è un importante riconoscimento che mette ancora una volta in evidenza l’importanza e la bellezza dell’entroterra ligure con il nostro “mare verde’’ che si affaccia sul Mediterraneo. Il Parco delle Alpi Liguri, con la sua peculiarità e con la sua eccezionale biodiversità, rappresenta una nuova opportunità e offerta per destagionalizzare il turismo nel territorio del Ponente Ligure dove, sia in estate sia in inverno, il turista può raggiungere i 2000 metri di altezza. Nel Parco delle Alpi Liguri si può trovare l’autenticità della nostra terra, capace di valorizzare sempre di più il prodotto turistico per un’offerta sostenibile e di qualità”.

Conclude il presidente del Parco Alessandro Alessandri: “La Carta Europea per il Turismo Sostenibile rappresenta un grande traguardo per il Parco, una certificazione internazionale che pone l’Ente in una prestigiosa vetrina a livello europeo, dal punto di vista ambientale e turistico. La certificazione è giunta a seguito di un lungo lavoro comunitario che ha visto attivamente coinvolti amministratori locali, ristoratori, albergatori, aziende, guide e associazioni del territorio. Con le sue Alpi affacciate sul mare, il Parco delle Alpi Liguri vanta un inestimabile patrimonio ambientale, artistico, culturale, enogastronomico, una preziosa biodiversità e la possibilità di praticare attività e sport all’aperto in ogni stagione dell’anno. Tutte queste caratteristiche rendono il Parco fortemente attrattivo sotto il profilo turistico: d’ora in avanti, grazie all’ottenimento della Carta Europea per il Turismo Sostenibile, turisti e visitatori potranno fare affidamento anche su una garanzia di qualità certificata, grazie alla quale gli operatori del territorio hanno visto riconosciuto il loro impegno nella cura e nella promozione dell’ambiente, confidando in un futuro economico in via di sviluppo.”

PARCO ALPI LIGURI:  LA PROTESTA DEI SINDACI DI TRIORA E PIGNA

Ente al collasso, i due comuni più grandi dicono basta. Il sindaco Di Fazio: «noi senza un rappresentante». Trutalli: «gestione inadeguata, le cose devono cambiare»

DA IL SECOLO XIX DEL 14 GENNAIO 2021- Patrizia Mazzarello / Il primo a lanciare il guanto di sfida è stato il sindaco di Triora, Massimo Di Fazio: «Credo nel Parco delle Alpi Liguri e nell’Ente parco. Ma il mio Comune non è più disposto a farne parte a queste condizioni». A sorpresa è bastato per far finire l’Ente Parco nella bufera. Il primo cittadino del Comune che da solo occupa il 35% del territorio del Parco delle Alpi Liguri, splendida cornice tra le valli Arroscia, Argentina e Nervia, ha infatti immediatamente raccolto la solidarietà bipartisan del Comune di Pigna.
Il sindaco di Triora  Massimo Di Fazio (Riviera Time)

«Il sindaco Di Fazio ha ragione», ha infatti esordito a caldo il sindaco del borgo dell’alta Valle Nervia Roberto Trutalli, in rappresentanza del secondo Comune per importanza all’interno del Parco. Mentre dai banchi dell’opposizione di Pigna, Maurizio Oddo è ancora più drastico: «Chiediamo di essere ascoltati, quale Comune parte integrante del Parco. In caso contrario proporrò a Pigna di uscire».

Il forte malumore delle due comunità nasce dal fatto di rappresentare, insieme, l’assoluta maggioranza del territorio. E contemporaneamente di essere trascurati, se non addirittura esclusi, come nel caso di Triora, dalle scelte esecutive. Un’esclusione che per Triora è addirittura lampante: visto che su 7 Comuni del Parco solo 5 sono rappresentati nella “giunta”. E da ben 10 anni tra gli enti chiamati a dettare la linea non figura quello guidato da Massimo Di Fazio.
In attesa di ascoltare anche la posizione del presidente del Parco Alessandro Alessandri, ieri irreperibile, le accuse di Di Fazio sono chiarissime: «Io sono a favore del Parco delle Alpi Liguri che ritengo una grande opportunità, ma sono contrario al modo in cui viene gestito. Triora occupa il territorio più vasto e di maggior valore dal punto di vista ambientale. Possibile che dal 2011 non abbia un rappresentante? Non hanno escluso me, hanno escluso una comunità. Io mi batterò per rappresentare e tutelare i diritti di Triora. Per ora resteremo alla finestra, ma non escludo decisioni drastiche».
Roberto Trutalli sindaco di Pigna

Un appello che non è caduto nel vuoto. «Che dire? Il sindaco ha ragione», incalza il primo cittadino di Pigna. «Le cose che non vanno sono diverse, a cominciare dalla mancanza di indicazioni. Se una persona arriva a Pigna, che occupa un’ampia fetta del Parco, non ha alcuna informazione utile per capire di essere nel Parco delle Alpi Liguri», dice Trutalli.

Ancora più duro Maurizio Oddo: «Sino ad oggi l’Ente parco ha fatto solo proclami. Hanno escluso Triora e ora vogliono mettere un infopoint a Dolceacqua, che non fa parte del Parco, mentre Pigna ha numerosi uffici già predisposti dalla precedente amministrazione. E come se la Bocciofila di Monaco la mettessero a Buggio. Siamo disposti al dialogo ma non ad abbassare sempre la testa. Se non ci ascolteranno proporrò l’uscita di Pigna dal Parco»

MONESI E ORA 7 QUESITI A REGIONE, PROVINCIA E PARCO ALPI LIGURI

In particolare sui tempi di task force, utilizzo dei fondi e studio d’area
«Monesi paga il conto a promesse e rinvii: ora chiediamo risposte»

DA IL SECOLO XIX DI SABATO 15 GENNAIO 2021 – Milena Arnaldi- «Purtroppo Monesi è solo una parola

Fai un click sull’immagine per ingrandire l’interrogazione in Regione del Pd sul ‘caso Monesi’

che periodicamente riempie la bocca, ma quasi sempre, dopo i proclami, non seguono fatti concreti e tempestivi». Ancora una volta il Comitato Pro Monesi – che riunisce circa duecento persone con la montagna nel cuore – torna a parlare del comprensorio montano e di ipotesi di sviluppo che sempre più appaiono simili a una tela di Penelope.

Marco Piana (Comitato Pro Monesi)
«A causa della fragilità del suo territorio e dei vincoli (sacrosanti) esistenti, Monesi non riesce ad avere l’attenzione e l’interesse concreto che le spetta – spiegano Gianni Sbriscia e Marco Piana, portavoce del Comitato – Da due anni ci battiamo per restituire al territorio e agli eroi che lo tengono in vita, l’importanza e la dignità che meritano. In questi mesi abbiamo cercato di costruire, proporre, creare sinergie tra coloro che potrebbero fare ma che continuano a tergiversare. Solo la Regione Liguria ci ha convocati dando seguito alla nostra richiesta di accentrare in un unico interlocutore i poteri necessari per far ripartire il territorio ed ora siamo in attesa della costituzione della annunciata task force tecnica. In questo desolante scenario di rimpalli e rinvii, la proprietà non può che avere buon gioco mantenendo una posizione devastante per il territorio».
A queste premesse si aggiungono i fatti degli ultimi giorni, in primis la distanza e le tensioni tra il Comune di Triora e il Parco Naturale Alpi liguri che potrebbero diventare causa scatenante di un muro contro muro tra enti: il tutto a scapito della programmazione già avviata.
«A breve dovrebbe tenersi un incontro tra Parco Alpi liguri e Comune di Triora, un dialogo aperto che potrebbe porre fine alla querelle tra le parti – continuano Piana e Sbriscia In qualità di forza attiva sul campo chiediamo risposte ai quesiti che poniamo da tempo: che fine hanno fatto i 50 mila euro da destinarsi alla seggiovia promessi dalla Regione Liguria? A che punto è la variante urbanistica sulle aree sciabili? A che punto è l’affidamento dello Studio d’Area finanziato con fondi europei? Quando verrà completato strutturalmente il by pass di Monesi per poter tornare alla Provincia? La Liguria rientrerà, e quando, nella gestione della Monesi-Limone ad oggi totale appannaggio di Francia e Piemonte? Quanto è stato speso per le manutenzioni (a parte i lavori sul ripristino della seggiovia) del fondo triennale istituito con il protocollo di intesa approvato nel luglio scorso? Sono stati convocati gli operatori economici e le associazioni per verificare proposte e disponibilità? Pensiamo che non servano esperti di turismo improvvisati, ma un disegno chiaro affidato all’Università o a società specializzate che si basi su percorsi di rilancio già collaudati in altre realtà come Crissolo o Cerreto. Monesi deve cessare di essere considerata esclusivamente una stazione sciistica (mettendo fine alle illusioni di nostalgici e palazzinari), ma il centro di un territorio vocato all’outdoor 365 giorni l’anno. Tutto il comprensorio (da Triora a Nava con i comuni coinvolti) va considerato un grande parco dove fare trekking estivo e invernale, bike, sci, recuperando i valori dell’agroalimentare, del benessere e del turismo slow».
COMMENTI FACEBOOK – Pier Piergiorgio Sciandini: Il comune di Triora dovrebbe definire le zone sciabili? A Triora non sanno neppure dove sia Monesi!!!
Marco Bagnasco (dipendente Regione Liguria)- Non penso ci sia nulla da capire, qua si parla di espropri. Il primo a essere espropriato semmai dovrebbe essere proprio il comune di Triora a favore dei comuni direttamente interessati Briga Alta e Mendatica in primis ma anche Ormea Pornassio Cosio D Arroscia Montegrosso PL Pieve di Teco, Triora non centra nulla non ha ricadute sul proprio territorio se non quelle legate a gli oneri comunali su gli immobili! Ci sono regole se si vuole sottrarre un pezzo di territorio ad in comune. Nessuno impedisce di avviare la richiesta e sottoporla a referendum. Ma fino a quando Monesi è di Triora le norme urbanistiche le detta quel comune”.
Andrea Soda (Genova): “Il problema è nei proprietari privati dei terreni ricadenti nell’area sciistica. Certamente non è il comune di Triora a fare ostracismo, no?”  Roberto Maselli: “Chiedete al PD cosa ha fatto per Monesi, visto che il PD era in comune a Triora anni passati”. Lorenzo Anfosso-Berio: “I gh’ è studian anche i sciensia’i “Cume i l’ ha’i fa’u tutti ins’eme a fa’ in pettu in t’ ina arbanella!”
INTERESSANTE POST FACEBOOK DI GIANNI SBRISCIA –
9 NOVEMBRE 2021, COSA E’ CAMBIATO IN DUE MESI ‘
CHISSA’ SE FISCHIANO LE ORECCHIE A TIZIANA SABATO PROPRIETARIA DELLA MONTAGNA A MONESI DI TRIORA E A BRIGA ALTA-
La singolare immagine della sindaca Federica Lanteri con un predecessore, Mario Zintilini e Mario Lanteri in frazione Upera

Durante il week-end ho avuto modo di partecipare all’inaugurazione del rinato Comune di Piaggia. A fare da contraltare all’entusiasmo di Federica Lanteri e tutto l’entourage piemontese c’erano le dichiarazioni e “mugugni” dei liguri. Le parole più ricorrenti sono state “cuore” e “amore”. Due sentimenti forti a cui aggrapparsi di fronte ad uno scenario desolante dall’altra parte del fiume. Tra le righe era palpabile la disillusione mista a rassegnazione con uno sguardo sempre rivolto al passato. Un passato che ci ha “cresciuto” e che qualcuno pensa (e spera) possa tornare. Dopo una breve parentesi “Marino”/”Seggiovia nuova” che pareva aver risolto tutti i problemi, gli eventi(non solo quelli atmosferici) sono precipitati. Abbiamo sperato, dalla dipartita dei fratelli Toscano(comunque fermi e coerenti amanti della “loro” terra)che il nuovo corso avrebbe svelato il “vero amore” per Monesi. Chi lo proclamava, ergendosi a difensore del territorio, ben presto si è dimostrato, non solo, totalmente privo delle più elementari capacità imprenditoriali ma sopratutto di qualsiasi RISPETTO nei confronti di quelle genti che su quella terra hanno incentrato tutta la loro esistenza. Non parlo dei vacanzieri, dei proprietari di seconde case o dei gitanti della domenica; parlo di quegli “EROI” che non si sono lasciati abbattere da niente e da nessuno dando una lezione d'”AMORE” fuori dal comune. Gli eventi del 2016 hanno rivelato tutta la fragilità di un territorio, che, sempre meno frequentato ha cominciato a cedere fino ad arrivare ad isolamento che pareva irreversibile. La nuova strada ha riacceso le speranze e pareva bastasse girare la chiavetta per rimettere in moto la seggiovia per tornare a sciare. Come il Covid ha evidenziato i limiti di un sistema “malato” così lo stop di Monesi ha rivelato quanto lavoro sarebbe stato necessario per rimettere in piedi una stazione fino ad ora sopravvissuta per la passione di pochi. Le leggi dell’economia, dei cambiamenti climatici e della sicurezza hanno espresso un verdetto inappellabile.

MONESI POTRA’ VIVERE SOLO RESTANDO IN ATTIVITA’ 365 GIORNI L’ANNO. Chi veramente AMA

Gianni Sbriscia (Comitato Pro Monesi)

Monesi non ha mai avuto alcun dubbio nel veder confermata questa tesi. Ma c’è anche chi “ama” Monesi e a cui le leggi dell’economia dicono poco o nulla; e poco importa se un intero comprensorio viene minacciato dall’abbandono (tanto ci sono i malgari a fare da garanti). Chi “ama” Monesi pensa che lo sci sia l’unica vera risorsa (in barba al riscaldamento climatico e la quota neve sempre più alta). Addirittura chi “ama” Monesi considera una vera concessione (pagata troppo poco) permettere il transito ai turisti purché non disturbino il pascolo e venga loro garantita la manutenzione della strada. Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Lo stop forzato ha permesso di mettere a fuoco una situazione complessa ma non irreversibile. La sensibilità è cambiata e tanti paladini del “basta che ci facciano sciare!” hanno capito che è in ballo molto di più. Anche la PA si è dimostrata (a fasi alterne) sensibile alle potenzialità di questa parte di territorio.

Oggi il quadro che si è delineato è chiaro. Abbiamo chi “ama” Monesi ma non cede sull’uso dell’area in periodo estivo, parte della PA (Comuni e Provincia) che cerca di salvaguardare il territorio e le poche attività con le esigue risorse di cui dispone e poi ci sono Regione e Ente Parco impegnate in un balletto politico, fatto di proclami, comparsate, selfie, avulsi da qualsiasi responsabilità che non abbia una ribalta.
Per vivere, Monesi, non ha bisogno dell’intera montagna; necessita solo delle aree da sempre vocate allo sci, ma deve poterle usare anche durante il periodo estivo. Sono aree, per loro natura, definite di “pubblica utilità”, ma la loro l’identificazione geografica deve essere certificata dal comune su cui incidono (Comune di Triora). In seguito, sulla base di qto identificato, Regione e Parco dovranno realizzare un progetto che ne attesti la “pubblica utilità” a fini turistico-commerciali. Ad oggi, il comune di Triora incaricato dell’individuazione delle aree sciabili, si è sostanzialmente fermato, in nome della diatriba per l’assegnazione delle poltrone nel Consiglio del Parco, mentre quest’ultimo e la regione non fanno assolutamente nulla per sbloccare lo stallo scaricando la responsabilità su Triora. Ecco…credo che anche questo faccia parte di quella mancanza di RISPETTO nei confronti di chi, in silenzio, senza proclami accoglie sempre con un sorriso i protagonisti delle passerelle.

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