Conoscere la storia di Pietra Ligure: la cittadina savonese più ricca di libri locali che ha avuto nel Centro Storico Pietrese la sua ‘eccellenza”. Come non far conoscere un’era storica ora che i vini liguri conoscono il massimo splendore. Il volume(Bibbia) ‘Vini di lusso ed aceti’ edito ai primi del 900 esaltava il Vermentino pietrese. Vedi anche la strenna natalizia: tre libretti per pietresi e turisti. Leggi inoltre: Giustenice in frazione Serrati streghe, asine, somari.
Tre libretti della strenna natilizia.
– “I BRONZI” della Parrocchia di S.Nicolò in Pietra Ligure. Portali e campane.
– “Quelli du levante”.
– “GLI ORATORI E LE CONFRATERNITE”: i bianchi, i neri e i rossi a Pietra Ligure.
Sono libretti divulgativi che si scorrono in pochi minuti, utili a diffondere notizie e tradizioni sia tra gli ospiti che tra i pietresi.
VERMENTINO DI PIETRA LIGURE-
La guida ai vini italiani riportava: “Il Vermentino di Pietra Ligure è un vino bianco squisito preparato dal comm. Cristoforo Accame (1821-1900 insigne violinista e intimo amico del grande Camillo Sivori). Accame un valente enologio che commercia con profitto i suoi vini nelle Americhe. …Il comm. Accame prepara un vino asciutto di lusso, benchè non molto alcoilico, assomiglia ai vini del Reno. I grappoli li monda dagli acini avvizziti e dai secchi….In Milano il vermentino di Pietra Ligure fu spesso confuso col vero vino del Reno. Su 20 degustatori, 18 non trovarono differenze, mentre gli altri due bevitori dichiararono di preferire il Vermentino.
Il comm. Accame non commercia vini se non stettero prima a perfezionarsi nei fusti per alcuni anni….anche dopo molti anni di bottiglia non danno il benchè minimo deposito. Egli fece fabbricare piccolissimi botticelli da 15 litri costruire con buon rovere e spessi solo un mezzo centimetro.
Nella foto a destra U Bissa che prepara botti in cui colerà il prelibato Vermentino di Pietra Ligure
GIUSTENICE, STREGHE, ASINE E SOMARI NELLA FRAZIONE SERRATI
Da alcuni documenti e da agricoltori viene tramandato che le streghe, in quel di Giustenice, nella notte di venerdì, si radunassero in particolari luoghi onde escogitare i malefici influssi contro le persone a loro sgradite. Per recarsi al raduno erano solite cospargere il loro bastone o canna con un intruglio, salmodiando…(vedi…..)
Anche nella Rocca delle Fene, come del resto pure nella Val Varatella, nella famosa grotta della Buzua avvenivano riti magico-ieratici che hanno in comune lo stesso movente fantastico-popolare e si possono comprendere solo inquadrandoli nelle varie epoche storiche dove la superstizione occupa una parte preponderante della vita quotidiana..
Vuole un’antica tradizione di Giustenice che gli uomini del posto venissero trasformati in somari, mentre analogamente le gentili donzelle assumessero sembianze di asine. Per scongiurare ciò alla vigilia della commemorazione di Santa Liberata, nella piazzetta antistante la chiesa, vengono accesi due grandi falò e si intrecciano danze e canti attorno al fuoco purificatore. Nel frattempo un giovane avvolto in un nero tabarro, riempie di legna una cesta da ‘basto’, appendendola al muraglione limitrofo alla chiesa. tale allegoria vuole che, nella cesta, ci siano le ossa dell’asina, Il giorno seguente, giorno della gran festa nella frazione Serrati, continuando l’allegoriam si mangia carne di ‘soma’. La tavola è imbandita di cibi prelibati, tra cui troneggia un piatto colmo di olive nere in salmoia che per i terrazzani rappresentano gli occhi dell’asina.
Nell’ex Podesteria pietrese , invece, erano soliti, il giorno di San Martino (11 novembre) consumare la cima d’asino che poi non era altro che vitello farcito di riso e condito con formaggio di capra.