In questi giorni con un innegabile gesto di coraggio il Sindaco di Noli ha purtroppo rassegnato le dimissioni per le gravi condizioni di salute che gli avrebbero impedito di continuare la propria attività. In primo luogo voglio riconoscere a Lucio Fossati l’onestà intellettuale e morale, di cui peraltro ha sempre dato dimostrazione nella attività politica e professionale.
di Danilo Bruno
In secondo luogo vorrei riprendere anche alla luce delle elezioni del prossimo anno e della recente presentazione al Museo Archeologico di Savona del libro su Noli, curato dalla dott.ssa Alessandra Frondoni con il contributo di numerosi studiosi e specialisti il progetto di un Museo Archeologico Nolese.
Nell’antica repubblica marinara vi sono stati negli ultimi decenni rinvenimenti di notevole valore archeologico, che hanno retrodatato l’origine della città alla più antica età romana repubblicana, ma che soprattutto aprono la vicenda sulla necessità di un museo archeologico cittadino.
A che cosa potrebbe servire? Io, quando lavoravo a Noli, ho sostenuto quasi da solo ( se non per il costante intervento della dott.ssa Frondoni a mio sostegno) per lungo tempo la necessità di mantenere in loco i risultati degli scavi e di creare una sede espositiva permanente, che potesse portare progressivamente a contribuire a rafforzare la coscienza civile cittadina,rendendo i residenti consci ed orgogliosi della propria storia.
Il Museo ovviamente dovrebbe avere tutte le figure professionali e gli strumenti previsti dall’ICOM (International Council of Museums), ente riconosciuto dall’UNESCO per la definizione degli standards museali internazionali: direttore,conservatore,depositi, spazi espositivi adeguati e a norma di legge, personale e guide regolarmente retribuite come da norma di legge, comitato scientifico,adeguata attività didattica e promozione di attività di studio e ricerca anche su altri aspetti della storia di Noli,….
Si pensi in questo caso al significato culturale della pubblicazione a cura della Società Savonese di Storia Patria dell’importante Rotolo di Treponti di origine medievale a dimostrazione di quante sorprese ancora può celare la storia di Noli.
E’ giunta notizia in occasione della presentazione del libro su Noli al Priamar che la Fondazione San Antonio intenderebbe replicare almeno parzialmente la mostra sugli scavi di San Paragorio, tenutasi a Noli nel 2007 e che grazie al sottoscritto e alla dott.ssa Frondoni permisero di conservare in esposizione nella chiesa in apposite teche i bacini islamici un tempo esposti sulla faccia e di grande interesse storico e culturale oltreché artistico.
Oggi però bisogna fare una ulteriore valutazione ,che dovrebbe essere posta nel dibattito politico delle prossime elezioni comunali ovvero: nel 2014 grazie ad un primo finanziamento della Fondazione CARIPLO furono avviati i primi scavi per la definizione dei futuri spazi espositivi del museo archeologico di Noli all’interno della antica chiesa di S.Giovanni di Malta appena fuori delle mura e dell’omonima porta di ingresso al centro abitato medievale.
Esso si potrebbe ben collegare ad un percorso di visita con l’antica chiesa di San Paragorio e l’area romana, oggi in completo abbandono per quanto già pronta e predisposta per le visite anche guidate.
Qui però sta il punto: si ritiene che un futuro museo archeologico valga un impegno politico e culturale concreto da parte delle amministrazioni locali perché esso può costituire un primo segnale per la riappropriazione da parte della comunità nolese della propria storia, creando condizioni simili a quelle che i sono realizzate in altre comunità come Benevagenna, Alba Romana,….oppure si vuole continuare “a gridare e stracciarsi le vesti” per parcheggi non realizzati e che chissà se e quando vedranno la luce?
Insomma al netto delle giuste considerazioni e diritti di chi già aveva pagato i parcheggi di via IV Novembre e di chi vorrebbe rientrare in casa propria in via Belvedere, si potrebbe tentare per una volta guardare avanti tutte e tutti insieme (nolesi e amanti della città) per realizzare in obiettivo espositivo,che permetterebbe di portare la città di Noli agli onori delle cronache culturali,scientifiche ed anche turistiche insieme alla chiesa di San Paragorio, di cui purtroppo da tempo continuo a vedere spesso la “desolazione di un cancello chiuso con un grande catenaccio” quando invece vi dovrebbero essere code di persone per visitarla così come per il patrimonio lapideo di San Francesco ma qui il discorso diverrebbe molto lungo.
Danilo Bruno