Riceviamo da: Gruppo consiliare “Centrodestra”, Consigliere Mario Carrara. L’approvazione da parte della maggioranza di debiti fuori bilancio, cioè di debiti per lavori o forniture di servizi disposti, a voce, senza atti amministrativi di copertura finanziaria, per €199.731,30 a fronte degli €748.421,76 richiesti ha lasciato uno strascico di dubbi ed interrogativi. Leggi anche la risposta del sindaco De Vincenzi.
La discussione molto tesa, che avrebbe, dovuto dissipare i dubbi in merito, li ha invece aumentati perché, di fronte a circostanziate contestazioni, il Sindaco non ha saputo o voluto dare nessuna risposta.
Non ha risposto al motivo per cui la somma in pendenza”, richiesta fino allo scorso Luglio 2021 (Assestamento del bilancio di previsione, ecc) di €578.320,10 sia diventata a Novembre di €748.421,76.
Non ha risposto al fatto perché abbia scritto e detto che il “solo” riconoscimento di quei €199.731,30 eviti eventuali contenziosi o cause future: c’è già un accordo segreto con le ditte?
Non ha risposto alla domanda sul motivo del perché non vengano riconosciuti anche gli interessi legali e le spese per quei lavori che sono stati riconosciuti come effettivamente “fatti”.
Cosa che, se non c’è già un accordo transattivo (segreto) al riguardo, esporrà il Comune a cause civili che sicuramente perderà perché gli interessi legali in quel caso vanno pagati.
Ma, soprattutto, non ha risposto, ed è questo il vero punto debole della questione, perché i debiti siano stati riconosciuti senza che ci sia stato un atto del Comune, di “qualcuno” che si sia preso la responsabilità di attestare che i lavori sono stati fatti davvero od i servizi sono stati erogati. Ciò tenuto conto che nelle pezze giustificative delle cifre richieste in pagamento, vengono molte volte proprio indicati dalle stesse ditte i nominativi dei funzionari ancora in servizio che hanno dato le disposizioni. Perché questi ultimi non hanno attestato l’effettiva esecuzione dei lavori da loro comandati? Chi meglio di loro può saperlo?
Non siamo pregiudizialmente “contro” al pagamento di debiti “fuori bilancio”, ma basta che ci sia un atto che certifichi formalmente che il Comune ha beneficiato di quei lavori e servizi. Non è importante la cifra, perché avrebbe potuto anche essere maggiore, il punto è che ci sia la dimostrazione che quanto viene chiesto in pagamento sia effettivamente “dovuto” perché il Comune ne ha beneficiato!
Dimostrazione che non c’è mai!
È per questo che è incomprensibile il motivo per cui Sindaco e maggioranza abbiano voluto sforzare la situazione ed, anziché ricercare una soluzione condivisa perché “dimostrata” e capita da tutti, si sono arroccati ad imporre la votazione “a maggioranza” senza spiegare niente ma attribuendo, invece, all’opposizione solo la volontà di fare “polemica politica” quando, in un caso come questo, di politica non c’è proprio niente ma solo “amministrazione” e “aritmetica”.
È chiaro che dovremo cercare “altrove” le risposte che il Sindaco non ha saputo o voluto dare.
Mario Carrara (Pietra Ligure 1/12/21)
IL SINDACO DE VINCENZI HA DIRAMATO
UNA LUNGA NOTA PUBBLICATA DA IVG.IT
“….Ebbene, pur a fronte dei plurimi chiarimenti già resi nel corso della seduta di consiglio in argomento, si continua a voler far confusione, se non di peggio, insinuando che non si comprende come sia ‘arrivati a questa somma riconosciuta da pagare’ .La risposta, come già detto, risiede nell’articolo 194 del decreto legislativo 267/2000, al comma 1 lettera E) ove si definiscono le condizioni ed i presupposti per effettuare legittimamente il riconoscimento di debiti, mediante il richiamo ai fondamentali criteri dell’utilità e dell’arricchimento riscontrabili in concreto; ovvero, dove l’utilità è funzionale al beneficio conseguito dall’Ente (e conseguentemente dalla collettività) mentre l’arricchimento è legato all’onere sopportato dal terzo che ha eseguito la prestazione/fornitura nei confronti della pubblica amministrazione, il tutto da valutarsi attraverso un puntuale, analitico e documentato percorso istruttorio, finalizzato ad accertare in modo rigoroso la perdurante sussistenza dei suddetti presupposti (di diritto e di fatto). Ebbene, pur a fronte dei plurimi chiarimenti già resi nel corso della seduta di consiglio in argomento, si continua a voler far confusione, se non di peggio, insinuando che non si comprende come sia ‘arrivati a questa somma riconosciuta da pagare’ – afferma il primo cittadino –
La risposta, come già detto, risiede nell’articolo 194 del decreto legislativo 267/2000, al comma 1 lettera E) ove si definiscono le condizioni ed i presupposti per effettuare legittimamente il riconoscimento di debiti, mediante il richiamo ai fondamentali criteri dell’utilità e dell’arricchimento riscontrabili in concreto; ovvero, dove l’utilità è funzionale al beneficio conseguito dall’Ente (e conseguentemente dalla collettività) mentre l’arricchimento è legato all’onere sopportato dal terzo che ha eseguito la prestazione/fornitura nei confronti della pubblica amministrazione, il tutto da valutarsi attraverso un puntuale, analitico e documentato percorso istruttorio, finalizzato ad accertare in modo rigoroso la perdurante sussistenza dei suddetti presupposti (di diritto e di fatto)”.
“Pertanto ‘altre sedi’ hanno già condiviso l’azione dell’amministrazione che mi onoro di rappresentare, ed altre ancora verranno sicuramente interessate per dovere di legge, per cui se ancora altre ne vorrà individuare il consigliere Carrara non saremo certo noi ad impedirglielo.”