Franco Fasano si presenta al suo pubblico ora anche come scrittore (autobiografico): ‘Io amo’. Dal disco alla carta stampata. La storia del ‘figlio del fotografo’ nato ad Albenga, cresciuto ad Alassio, che conquista il palcoscenico nazionale con un percorso musicale e di vita che dal Muretto giunge al Festival di Sanremo e allo Zecchino d’oro. Fasano, sempre originale, ha scelto un editore che, a sua volta, è al primo debutto editoriale.
di Gianfranco Barcella
Franco Fasano entrato a pieno titolo nella storia dei cantautori liguri che hanno valicato i confini della terra di Colombo, non riposa sugli allori ma si propone ai suoi estimatori anche come scrittore. E’ fresco di stampa, infatti, un testo autobiografico dal titolo emblematico “IO AMO“, uscito per i tipi dell’editore D’IDEE, anch’egli al debutto nel panorama editoriale. L’opera autobiografica è un vero e proprio viaggio tra le diverse fasi del suo percorso artistico, attraverso i cambiamenti sociali che hanno imposto anche modi differenti di ascoltare la musica, senza mai privarci del gusto di assaporarla come nutrimento prelibato dell’anima.
Fasano, ‘IO AMO’ non è più solo il titolo di un successo discografico di Fausto Leali, che ha portato sulle vette delle classifiche di vendite una sua composizione, ma il titolo della narrazione di un raffinato autore letterario che sorprende il suo pubblico dopo quarant’anni di proposte musicali.
Il libro, in vendita dal 5 novembre, è curato da Massimiliano Beneggi, critico musicale e teatrale. Attraverso un linguaggio scorrevole e coinvolgente invita il lettore a riscoprire dentro il suo animo quelle emozioni che hanno suscitato in me, il bisogno di esprimermi con le mie canzoni, portate alla ribalta da interpreti quali Brumo Lauzi, Mina, Mia Martini, Massimo Ranieri, Franco Califano, Iva Zanicchi, Fauto Leali, Al Bano e tanti altri. Ricordo anche le scoperte straordinarie di Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble del Volo. Mi permetta di sottolineare che la prefezione al volume è stata scritta da Franco Zanetti, direttore di Rickol. <IO AMO> è anche una narrazione innovativa. Si potrebbe definire un disco che <gira a 33 capitoli>, da ascoltare e da leggere anche in digitale. Ogni capitolo ha infatti un QR code che rimanda a una serie di immagini dalle quali traspare la mia passione per la fotografia, oltre naturalmente quella per la musica, ereditata da mio padre che era fotografo di professione.
Lei, non a caso, era definito ‘il figlio del fotografo…’
Mi piace sottolineare che proprio mio padre mi ha trasmesso la passione per la musica. E’ per questo che gli ho dedicato questo mio primo volume, oltre la gran parte dei miei pensieri di gratitudine, soprattutto da quando è scomparso prematuramente. Fin da ragazzo ha saputo farsi voler bene nell’ambiente dello spettacolo, svolgendo con grande umanità e talento artistico, la sua attività. Sapeva cogliere con la sua macchina fotografica i momenti particolari di emozione che trasparivano dai personaggi da immortalare. Anch’io, quando mi sento ispirato, cerco di fissare sul pentagramma quegli attimi magici che arricchiscono la mia vita. Anche Massimiliano Beneggi ha riconosciuto che <IO AMO> non è solo un’autobriografia raccontata in prima persona ma è la condivisione di emozioni che hanno dato origini a brani che sono ormai impressi nel nostro cuore, una testimonianza di vita che i lettori scopriranno come appartenente a tutti loro: la musica fa anche questo…
Come è arrivato ad un editore che praticamente ha <debuttato> con lei in campo letterario?
L’editore Marco Sacco ha sposato subito il mio progetto editoriale. Era già un mio estimatore come cantante, ascoltando il brano che avevo presentato a San Remo nel lontano 1989, una canzone che aveva definito classica nella linea melodica ed innovativa nella scrittura e nell’interpretazione. Dopo trent’anni è diventato in un primo tempo, amico e poi editore della mia biografia. Come lui penso che la vita spesso sorprenda ed i lettori scopriranno quanti incontri meravigliosi ci siano dietro a molte canzoni, divenute parte della nostra storia e della nostra cultura musicale. Considerandomi, bontà sua, uno degli autori più fecondi e talentuosi del nostro panorama musicale, l’editore ha voluto pubblicare la mia biografia per permettere ai miei estimatori di conoscermi a tutto tondo.
Vogliamo tratteggiare la Sua biografia, rimandando alla lettura di <IO AMO> per completare l’avventuroso e interessante racconto…
Gianfranco Fasano, detto Franco nasce il 30 Giugno 1961 ad Albenga ed è cresciuto ad Alassio, la celebre città del Muretto. Inizia la sua avventura artistica con una band creata da ragazzino, insieme agli amici. Negli stessi anni, con il padre, fotografo accreditato al Festival di Sanremo, frequenta assiduamente gli ambienti della kermesse canora italiana, più importante, affascinato dagli scatti paterni che ritraggono Massimo Ranieri, Ricchi e Poveri, Little Tony, Mina, Peppino di Capri, Iva Zanicchi e tanti altri. Nel 1981, dopo gli studi con il maestro Pippo Barzizza e la cosiddetta gavetta nei locali da ballo, Caffé Concerto e vari altri luoghi d’intrattenimento, partecipa per la prima volta al Festival di San Remo con: “Un’isola alle Hawaii”. E’ in gara nel gruppo A, quello in cui esordiscono, tra gli altri, anche i giovanissimi Luca Barbarossa e Fiorella Mannoia.
Da quel momento Gianfranco diventerà per tutti Franco Fasano. L’eliminazione, dopo il debutto rivelatosi traumatico per l’emozione, sarà uno stimolo per fare ancora meglio successivamente, crescendo anche come autore. Negli anni immediatamente successivi, infatti, arrivano sul palcoscenico dell’Ariston altri brani che vedono la sua firma: Una sporca poesia, cantata da Fiordaliso; Ping pong, interpretata da Plastic Bertrand: Regalami un sorriso, interpretata da Drupi; E mo e mo, cantata da Peppino di Capri.
Nel giro di poco tempo ‘il figlio del fotografo’, trova così una sua chiara identità. I miti della canzone che, da ragazzino, ammirava, immortalati del padre, iniziano a diventare interpreti dei suoi brani, e nel 1985 vince anche Un disco per l’estate con Rimini-Ougadougou, cantata da Lu Colombo.
La consacrazione arriva nel 1987 quando, con una canzone, da quattro anni nel cassetto, Fausto Leali ritorna al Festival di San Remo. Il titolo ‘ proprio:” IO AMO” Per la precisione il pezzo è scritto da Franco Fasano insieme a Toto Cotugno e Italo Ianne.
Il ligure Franco continua inoltre a scrivere anche per Massimo Ranieri, Raffaella Carrà e Loretta Goggi. Successivamente compone le musiche di altre perle della canzone italiana come Mi manchi. L’ultimo gesto del clown, brano cantato anche da Mina, Ti lascerò che vince il Festival di Sanremo nel 1989. Sempre lo stesso anno torna come interprete all’Ariston nella sezione Giovani con il brano: E quel giorno non mi perderai più.
L’anno seguente vince il Nuovo Cantagiro di Ezio Radaelli dopo essere arrivato secondo sempre al Festival di San Remo con Evienti a stre qui, sempre tra le Nuove proposte. Dopo un ottimo settimo posto a San Remo nel ’92 con “Per niente al mondo” questa volta tra i big in coppia con Flavia Fortunato, la svolta arriva nel 1994 quando compone la sua prima canzone per lo Zecchino d’Oro un’autentica poesia in musica: Goccia dopo Goccia.
Pur classificandosi ultima, la canzone di diventerà un grande successo riproposto anche sui libri di scuola come vero e proprio manuale educativo per una giovane vita che deve farsi forza con l’unione e la voglia di crescere, ‘un passo dopo l’altro’. Da quel momento, sempre aiutato dal padre, impegnato in nuovi compiti, Franco si ritrova così a scrivere brani per bambini, riscoprendo così il fanciullo che è in lui e che mai si sopirà.
Con sei trionfi diventerà recordman di vittorie alla gara dell’Antoniano, lanciando anche brani di straordinario impatto: “E meglio Mario, Wolfango Amedeo e il Katalicammello che, pur non classificandosi prima, diventerà un classico de: “Lo Zecchino d’Oro”. Nel frattempo compone per molti anni sigle per cartoni animati di Bim Bum Bam: Calimero Dance, Beethoven, Piccoli problemi di cuore, Rossana e tante altre, la maggior parte delle quali incise da Cristina d’Avena.
Sempre ‘giocando con le parole e le cose’, mi pare che Lei prenda sempre sul serio le nuove avventure professionali…
“Dopo essere stato per qualche tempo direttore artistico di Radiobaby e più tardi, di due edizioni dello Zecchino d’Oro, mi sono scoperto anche talent scout di grandi promesse della musica. Dal 2005 collaboro con il prestigioso Premio Mia Martini che continua ad essere uno dei punti di riferimento per la nostra canzone. Non a caso, il sottotitolo del mio libro biografico <IO AMO> recita così: “Dal Muretto di Alassio al Festival di Sanremo, dallo Zecchino d’Oro alle sigle per i cartoni animati e non solo!”
Gianfranco Barcella