A Varazze “manca un grande polo culturale e poteva trovare posto proprio a Villa Cilea”. Dice l’ex sindaco e capogruppo di minoranza Antonio Ghigliazza. Che spiega: La presa di posizione di Bozzano è tardiva, la vicenda è iniziata mentre lui era Sindaco e i passi nei confronti della SIAE per evitare la vendita della Villa dovevano essere fatti già da tempo “. I mass media (vedi a fondo pagina) diedero notizia della messa in vendita già nell’ottobre 2016 e poi nel 2017 (La Stampa). Qualcuno ‘dormiva’ e ora si ‘sveglia’ suonando la tromba da politichese ? E il caso di ripetere: meglio tardi che mai !
INTERVENTO DELL’EX SINDACO E CONSIGLIERE REGIONALE BOZZANO – Varazze. “Come cittadino ligure e abitante di Varazze, sono rimasto allarmato dalla notizia di un recente incontro avvenuto tra il sindaco Luigi Pierfederici e rappresentanti della Società Italiana degli Autori ed Editori. Durante l’appuntamento, richiesto dalla Siae, il sindaco ha appreso dell’intenzione della società di alienare la storica struttura, situata nella cittadina di Varazze, un tempo casa e studio del grande maestro Francesco Cilea, considerato tra i più grandi compositori del Novecento”.
Alessandro Bozzanoha presentato un ordine del giorno per “chiedere l’impegno di Regione Liguria affinché la Siae non venda a privati la casa museo varazzina del grande Maestro”.
Nativo della città di Palmi, il maestro si trasferì in Liguria dopo aver sposato la signora Rosa Lavarello, ponendo la propria residenza nella città di Varazze, nella meravigliosa villa oggi denominato Cilea. L’immobile con annesso giardino e parco, costruito nell’Ottocento in stile Liberty e sviluppato su tre piani con grandi saloni affrescati da De Servi, per volontà del maestro venne lasciato in mortem alla Siae, affinché venisse destinato “a favorire l’incremento del patrimonio artistico della Nazione”.
All’interno sono quindi custoditi beni del patrimonio artistico di Cilea, con il mobilio e quanto altro, compresi alcuni manoscritti ed inediti, la scrivania personale e il pianoforte a coda su cui il maestro suonava, il tutto mantenuto nella stessa condizione in cui quest’ultimo lo aveva lasciato. Un simbolo che è stato recentemente censito tra i Luoghi del Cuore del Fai (Fondo Ambiente Italiano), il quale attraverso una giuria popolare lo ha annoverato tra i luoghi di particolare interesse che meritano attenzione e la preservazione” aggiunge il consigliere.
Ancora Bozzano : “Scaduto ormai il legato disposto dal maestro, la società ha però manifestato la propria intenzione di procedere con la vendita dell’immobile, che sarà così molto probabilmente destinato ad essere trasformato in privata abitazione. Questo è inaccettabile! Perdere un bene di tale valore storico e culturale farebbe arretrare l’intera Regione e quindi la Nazione tutta, sotto il profilo della conservazione di luoghi che per loro stessa natura devono essere conservati in quanto direttamente appartenuti alle più importanti personalità del mondo dell’arte e della musica del nostro territorio”.
“E’ opportuno poter mantenere Villa Cilea nel novero dei beni pubblici, stabilendone anche le utilità gestionali per il mondo della cultura. Ho quindi depositato un Odg, sottoscritto da tutti i consiglieri del gruppo Cambiamo, con il quale si chiede l’impegno del presidente Toti e della Giunta regionale affinché si sensibilizzi il Ministero della Cultura (MiC), o altro Ministero competente, in merito alla necessità di provvedere con risorse proprie alla contrattazione preliminare e all’acquisto di detto bene, assicurandolo al patrimonio pubblico e all’utilizzo culturale, destinandolo quindi all’uso più idoneo e confacente agli scopi di mantenimento della storia culturale e tradizionale ligure” conclude Bozzano.
IL 15 OTTOBRE 2021 DAL BLOG LIMONTE NEWS
All’ex Sindaco Alessandro Bozzano, ha risposto la minoranza, tramite il capogruppo Antonio Ghigliazza, spiegando che Villa Cilea è assolutamente da salvare e ciò era stato ribadito nel corso della campagna elettorale, in quanto a Varazze manca un grande polo culturale che poteva trovare posto proprio a Villa Cilea.
La lista “Varazze Domani” spiega che l’interesse di Bozzano è tardivo, in quanto la vicenda è iniziata proprio mentre lui era Sindaco e i passi nei confronti della SIAE per evitare la vendita della Villa dovevano essere fatti già da tempo, in quanto si parla della sua vendita e della ricerca di fondi, anche europei, già dal 2016. La minoranza fa presente che il Sindaco, Luigi Pierfederici, non ha ancora espresso la sua posizione in merito e si augura che la Villa non vada in mano ai soliti costruttori e che monitorerà le azioni della maggioranza sulla vicenda.
Dal sito del Fai- Villa Cilea. Luoghi del Cuore. “Attualmente, però, la villa risulta inagibile ed in vendita con il rischio di perdere un …
Francesco Cilea e Rosa Lavarello si sposarono a Varazze il 26 Giugno 1909 e presero dimora presso “Villa Rosa – Casa Lavarello”, conosciuta ai più con il nome di “Villa Cilea”. ….. Il 24 Febbraio 1960 Rosa Lavarello donò l’immobile alla S.I.A.E. affinché venisse destinato “a favorire l’incremento del patrimonio artistico della Nazione con particolare preminente riguardo alla musica lirica, sinfonica e da camera, a vantaggio dei compositori di tale genere di musica anzidetta e per quelli di libretti d’opera o testi per musica sinfonica – corale”. Attualmente, però, la villa risulta inagibile ed in vendita con il rischio di perdere un patrimonio culturale non solo per Varazze – la città che conferì al Maestro la cittadinanza onoraria – ma per tutti noi. Nell’anno del settantesimo anniversario della scomparsa del Maestro Cilea (22 Novembre 1950) sarebbe importante onorare la sua memoria, difendendola. Paolo Patruno
ERA IL 1° OTTOBRE 2016 ‘IL BLOG DI VARAZZE’, PARLIAMO DI…
La voce gira da un pò di tempo, ed è in perfetta contraddizione con molte promesse di rilancio di Villa Cilea fatte dalla proprietaria ovvero la SIAE la società degli editore e autori italiani, una sorta di multinazionale dai patrimoni immensi che opera da sempre a cavallo tra il diritto privato (con tutto quello che ne consegue) e il diritto pubblico (con quel poco che ne consegue).
Sarebbe interessante che la SIAE la smentisse. Cosa dice la “voce”? Che SIAE avrebbe messo in vendita al miglior offerente per cifre davvero ridotte Villa Cilea.
Villa Cilea non è un posto qualsiasi…Francesco Cilea uno dei più importanti autori di musical irica del ‘900 volle lasciare la Villa, donandola, alla SIAE con scopi culturali e di cultura musicale.
Dunque, si direbbe oggi, per un polo culturale che immaginiamo, avrebbe voluto vedere coinvolta la città che tanto amava.
Invece Villa cilea è diventata da sempre il grande buco nero della cultura della città e il sogno di generazioni di varazzini che ne vorrebbero fare il polo culturale di prestigio della città. Il problema ad oggi è stato che la SIAE ha sempre declinato ogni ipotesi di collaborazione, limitandosi a spendere dei gran soldi per mantenere un’immensa villa ottocentesca completamente vuota.
Un sussulto si è avuto con il FAI questa primavera, che la tenne aperta per due giorni con grande successo…ma poi come al solito più nulla. Se la voce fosse confermata, il fatto sarebbe di una gravità inaudita. Primo perchè la cosa avverebbe senza che la comunità varazzina sapesse nulla, e secondo perchè la villa finirebbe in mano a qualche milionario, trasformando questo posto vitale per la città, in una super villa privata. Non siamo per niente sicuri che sarebbe il volere del suo antico proprietario….
Un commento (Angy). Io non mi preoccuperei più di tanto, col degrado che c’è in ogni angolo del paese, la vedo dura che arrivi qualche tycoon. stiamo sereni;-)vanno altrove i tycoon. Sicuramente potrebbe essere un polo culturale di livello regionale dove tenere congressi concerti, formazione per giovani artisti creando un polo di vero spessore intellettuale vista anche la posizione ed il prestigio con cui si presenta l’immobile. Ma anche tutto questo rimarrà un sogno. Pare che in questo Paese (intendo l’Italia questa volta), non si riesca a fare nulla di costruttivo e con buon senso.
LA STAMPA 7 AGOSTO 2017 –
Resta sempre inaccessibile al pubblico l’ottocentesca Villa Cilea di Varazze. Il grande compositore calabrese lì vi abitò per quarant’anni fino alla sua morte, avvenuta nel 1950. La vedova, Rosa Lavarello, la donò quindi alla Siae (Società italiana autori editori) affinché diventasse patrimonio della cittadina, come le opere del compianto marito.
Da allora, l’antica dimora situata in via Marconi, nel levante cittadino, non lontano dall’Aurelia, salvo eccezioni è rimasta inaccessibile a tutti come fosse una segretissima base militare. Eppure, non più tardi di due anni fa, i dirigenti Siae erano apparsi lanciati nel proporre Villa Francesco Cilea quale polo culturale, addirittura consentendo al Fai (Fondo per l’Ambiente) un’apertura straordinaria a residenti e non per due giorni che ottenne grande riscontro.
Anche l’amministrazione comunale diede qualche segnale di interesse, invitando la Siae a intraprendere iniziative in tal senso e ponendosi quale ente collaborativo in caso di eventi da svolgersi nella villetta ottocentesca. Ma dopo la positiva esperienza del Fai, sull’utilizzo della dimora dell’autore dell’Arlesiana è ripiombato il nulla. Un peccato che l’immobile, arricchito dai magnifici affreschi del De Servi, le partiture del maestro, il prezioso pianoforte a coda che trovano spazio nell’antico salone, sia ancora inaccessibile.
Nell’ottobre 2016, insistenti voci mai smentite davano lo stabile con giardino in vendita. Il motivo primario, secondo la Società italiana autori editori che ne cura la manutenzione, i tre milioni di euro di spesa necessari per renderla fruibile. Il rischio che il bene sia ceduto a privati, andrebbe contro il volere della vedova del grande compositore. [M.PI.]