Dal sito facebook di Sergio Ravera. “Turismo, una Liguria spaccata a metà. Da oltre due anni, percorrendo il tratto autostradale Savona-Genova della A/10, passando sotto gallerie grondanti acqua dalle pareti, mi chiedevo, ricordando la pulizia dei tunnel in Francia e Svizzera, quanto il procrastinarsi di lavori di manutenzione delle opere avrebbe pesato sulla mobilità della regione.”
I conti li hanno fatti dapprima cittadini e singole imprese; oggi, il riscontro preoccupante lo abbiamo chiaramente dinanzi agli occhi, valutando le perdite della nostra industria maggiore, quella del tempo libero. Sono i dati delle presenze degli ospiti nelle ricettività alberghiere ed extralberghiere a denunciare lo stato di una calamità non solo sanitaria, che semina tutt’oggi apprensione, ma altresì – fors’anche a ragione – economica con perdite pesanti nella produzione di valore aggiunto.
Infatti, se a livello regionale, ad agosto di quest’anno rispetto ad agosto 2019 si è registrato complessivamente un aumento dell’1,53% di presenze degli italiani ed un calo del 4,85% degli stranieri, è altrettanto certo che per quanto riguarda le quattro province, l’area genovese ha segnato complessivamente una crescita del 5,24% con un aumento delle presenze sia degli italiani (+9,56%) sia degli stranieri (+0,26%). Seguita dalla provincia di Spezia con una maggiorazione del 2,42%, significativa negli italiani (+21,11%) contro un calo degli stranieri (-13,14% legato in gran parte alla mancanza del turismo di lungo raggio nelle Cinque Terre).
Male tutto il Ponente, per il peso – lo si ripete – che detiene agosto nel quadro annuale dei pernottamenti, iniziando dall’imperiese che rispetto all’analogo mese di due anni fa ha denunciato un calo complessivo del 2,89%, con un lieve aumento gli italiani (+0,12%) e una flessione degli stranieri (-8,02%). In controtendenza il savonese, con un aumento degli stranieri (+1,46% soprattutto francesi e tedeschi) e un calo degli italiani (-5,18%) in assoluto la corrente più importante. Sicchè, complessivamente la provincia di Savona ha registrato un meno 4%.
A pensar bene, forse una decina di miliardi sarebbero stati meglio “ricevuti” nelle casse del nostro sistema produttivo.
Sergio Ravera
(20.10.2021)
COMMENTI – Gabriele Scrocca- La tua precisione nel citare numeri e percentuali è sempre stupefacente! Qualcuno dovrebbe tenere in conto questi dati…
Olga Gravano – Non solo A10, ma anche, soprattutto per il Ponente Ligure, A6 ed Autofiori: cantieri continui e chiusure notturne. Se piove un po’ di più o nevica la A6 chiude. Ma si parla solo del tratto gestito da Autostrade per l’Italia…
Guardare oltre i confini
Le Amministrazioni pubbliche, ad iniziare dalle Municipalità, in quest’ultima decade hanno prontamente verificato gli ingenti danni seguiti alla spaventosa alluvione della settimana scorsa. Non indugiando nella rilevazione delle rovine, nel contempo temporalmente separate nel modo di affrontarle. Talune optando con il fai da te; altre, inevitabilmente, stante il disastro compiuto dall’impetuosità delle acque, sollecitando ai vari livelli la partecipazione di enti superiori, dalla Provincia, alla Regione, allo Stato.
Ad attenti osservatori della cosa pubblica, non sarà sfuggito come i comprensori del Savonese e delle Bormide abbiano compiuto percorsi differenziati. A talune esteriorità dei primi, ha tuttora fatto da collante nell’entroterra il senso di appartenenza, quello di una popolazione che, pur nella profonda crisi che ha caratterizzato tutto il Levante della provincia, si è adeguata con prontezza all’avversa congiuntura, allacciandosi, nel ricordo, alla risposta che decenni addietro espresse compiutamente l’Albenganese.
Savona si è adagiata imprudentemente su se stessa, inutilmente indugiando sul grave processo di deindustrializzazione su cui in prospettiva, per le limitate risorse territoriali, non poteva sorreggersi. Non parliamo di crocieristica, segmento che ha eluso risposte attese, le cui navi soggiorneranno in porto finchè Genova non avrà del tutto concluso con nuove opere il rafforzamento di questo settore. Né accenniamo al Polo Universitario, uscito dal cilindro camerale, tanto meno alla logistica nonostante gli inviti incessanti del mondo economico a procedere per fasi compiute al potenziamento delle vie di comunicazione, viarie e ferroviarie, eliminando gli ingorghi spaventosi che già all’inizio degli anni sessanta pericolosamente condizionavano lo sviluppo delle attività.
Nelle peggiori avversità, l’unione fa la forza. Tuttora non lo intendono compiutamente cittadini contrari al vaccino per combattere il Covid 19, né gli amministratori di comuni costieri che si dibattono in una provincialità pericolosa, laddove disegnano scenari circoscritti quanto indefiniti e riduttivi, ad iniziare dall’industria dell’ospitalità dove, perseguendo errori del passato, conta il numero più che la qualità dei turisti.
Sergio Ravera
(17.10.2021)
Savona tra urgenze e priorità
Nè sottacendo l’annuncio di esplicite conferme. Tra cui l’ubicazione del mercato del lunedì, auspici le associazioni di categoria di primo e secondo livello, rappresentata dal Sindaco Russo, sia pure nel quadro di una approfondita verifica in tema di scorrevolezza del traffico in centro. Quand’anche io stesso coscientemente e consapevolmente pensando ad altri impegni, ad iniziare non solo dalla verifica ma dal concreto intervento pubblico sui danni causati due settimane or sono dal nubifragio che ha lasciato segni pesantissimi lungo l’argine del Letimbro, dal Santuario a Lavagnola, stando alle lamentele che tutt’oggi giungono dagli abitanti intenti a spalare fango e detriti, per non parlare di fognature divelte e di allacci al gas interrotti.
I compiti che coinvolgono e competono al primo cittadino sono molteplici. Procediamo, nondimeno, con ordine, pensando prioritariamente alla vivibilità di alcuni quartieri periferici e di case sparse in collina.
Sergio Ravera
(23.10.2021)
TURISMO: TOTI, “DATI FACILMENTE CONSULTABILI SUL SITO DELL’OSSERVATORIO REGIONALE. AD OGGI SONO 8 MILIONI E 300 MILA I TURISTI CHE HANNO VISITATO LA LIGURIA DA GENNAIO. NON CI VOGLIAMO RASSEGNARE A CHI VUOLE UNA LIGURIA DIMESSA”.
COMUNICATO STAMPA – GENOVA 27 OTTOBRE 2021. “Non ci vogliamo rassegnare a chi vuole ancora una Liguria dimessa, senza essere capace di raccogliere le opportunità, anche quelle che potranno essere colte in futuro. Di certo, grazie anche alla campagna vaccinale, la nostra regione è riuscita a dare una spallata alla crisi causata dalla pandemia, battendo i numeri del turismo registrati nel 2019, anno già particolarmente florido. Ricordiamo alla Cgil che fino a maggio il turismo in tutto il mondo è stato praticamente azzerato e in questi dati bisogna considerare anche l’inevitabile riduzione del flusso di stranieri. Resta quindi per la Liguria una stagione che è andata oltre ogni più rosea aspettativa, tanto da registrare un’estate da record. Ricordiamo anche alla Cigl che i dati riguardanti gli arrivi e le presenze fino a luglio del 2021 (facilmente consultabili on line nel link “analisi del movimento turistico”) sono chiari e regolarmente pubblicati sul sito dell’Osservatorio regionale del turismo”.
Così il presidente di Regione Liguria e l’assessore al Turismo Gianni Berrino in merito alla polemica della Cgil Liguria in merito ai numeri del turismo in Liguria nel 2021. “Da gennaio a luglio le presenze in Liguria sono state 5.268.901 (un milione e mezzo in più dell’anno precedente) – spiegano ancora il presidente Toti e l’assessore Berrino – e sono oltre 3 milioni e 800 mila le presenze solo per i mesi di giugno e luglio. Tutti i dati vengono resi pubblici quando la stragrande maggioranza degli operatori turistici fornisce i numeri definitivi ed è per questo che il mese di agosto sarà pubblicato questa settimana. Ad oggi, quindi con un dato ancora parziale ma molto verosimile e arrotondato per difetto con quasi il 100% delle strutture che ha fornito i numeri definitivi, solo per il mese di agosto le presenze in Liguria hanno superato i 3 milioni, portando quindi la somma dei turisti da gennaio a fine agosto a 8 milioni e 300 mila presenze. Sommando soltanto giugno, luglio e agosto le presenze invece sono quasi 7 milioni (oltre 6 milioni e 800 mila)”.