Gli arroganti progetti del porto di Savona Vado e la connivenza della Provincia. Vi siete mai chiesti che cosa voleva fare l’ente porto a Vado Ligure “prima” della cosiddetta piattaforma Maersk? E’ del 1918 questo orrendo progetto di distruzione di tutto l’arenile savonese dal Letimbro fino a Zinola! 3,3 km di costa distrutta! Progetto fortunatamente “andato a bagno”!
di Paolo Forzano
Dal canto suo non è che la Provincia, come suo ruolo nelle infrastrutture operasse meglio. Vedasi la connessione tra la A6 e la A10 nell’area attualmente del casello di Savona-Vado.
Nonostante l’area a disposizione fosse quasi completamente piana e disponibile, sono riusciti a fare uno svincolo allucinante!
Vi siete mai chiesti perchè è stata fatta la “strada di scorrimento”?
Ebbene qualche risposta la potrete avere guardando questo piano regolatore portuale di Vado Ligure del 1985: la strada di scorrimento si fermava al piazzale dove attualmente è ubicata la motorizzazione civile.
Era stata disegnata per coprire le esigenze di centrale, Esso, e l’espansione del “porto” di Savona in quel di Vado Ligure.
Dove adesso c’è l’uscita per i magazzini Conad era prevista, dalla parte opposta, la connessione al porto, un porto devastante per Vado: infatti avrebbe bloccato completamente l’accesso al mare della città.
Porto dallo sbocco del torrente Quiliano fino a Bergeggi: 4 km di costa distrutta!
Diga foranea ad una profondità di circa 35 metri.
Ho fatto la scansione del documento e l’ho colorato tanto da capire qual’era l’intenzione progettuale dell’ente porto sia riguardo all’area portuale che a quella delle connessioni viarie e ferroviarie.
Pericolo scampato, almeno in questa forma!
Altre “amenita”?
Per dare maggior spazio a terra al porto, si deve acquisire una comunque risicata striscia di terreno con strada che connetteva l’ingresso dello stabilimento ex Fiat, ora Vio, con porto Vado.
Per fare questo si è immediatamente “messo mano alla borsa” e realizzato la prosecuzione della superstrada “strada di scorrimento”, dal piazzale della motorizzazione a Capo Vado: ponte, gallerie,….
Si è realizzato uno svincolo intermedio per accedere al porto ed all’area Vio.
Si è anche progettato il casello di Bossarino a servizio del porto.
Dalla parte dello storico porto a “Savona”, nel 1991, progetto del porticciolo Margonara e tombamento Funivie.
Nel 1991-2 comparve una piattaforma al largo del torrente Quiliano!
Dalla parte porto a “Savona” (1991) il progetto del porticciolo Margonara e tombamento Funivie vennero riportati anche nei documenti Ente Porto del 2006, con una novità: la connessione porto-autostrada!
Tutti quegli svincoli in rosso chiaro all’interno del porto sono la connessione alle autostrade: il comune di Savona inserisce la connessione porto-autostrade nel PUC!
Questo famigerato progetto di connessione porto autostrade percorreva 3700 metri in centro città a Savona, e per raggiungere il casello di Albisola percorreva circa 10 km!
Occorreva anche rifare il casello di Albisola!
Un progetto da “mente malata”! Un progetto “contro” la città!
Non un progetto “a favore” della città, cioè un progetto per togliere tutto il traffico del porto dalle strade urbane.
Eppure la soluzione c’era! Ampiamente pubblicizzata, ma ostacolata in ogni modo! Doveva prevalere il progetto “malsano” ed assolutamente più costoso!
Il progetto casello Albamare e tunnel sottoporto (2006) avrebbe risolto in modo più semplice, meno costoso, ma soprattutto con meno impatto urbano il problema connessione porto-autostrada!
Torniamo a Vado Ligure, Piattaforma Maersk: la gara per la realizzazione e la gestione dell’opera è promossa dall’Autorità portuale di Savona e bandita nel 2006 col sistema del “project financing”.
Partecipa un solo concorrente: Maersk capocordata di un’associazione temporanea di imprese (Ati) che comprende anche Grandi Lavori Fincosit e Technital.
Il progetto prevedeva una costruzione su palafitte per lasciar libere le correnti marine, ma ben presto il progetto fu modificato “in terrapieno” meno costoso, ma più impattante ovviamente.
Il progetto prevedeva anche una connessione con la ferrovia: oggi c’è, ma molto limitata nella lunghezza dei binari, ed al di fuori della piattaforma. Richiede manovre e costi addizionali.
La prevista costruzione del casello autostradale Bossarino, sta languendo, mentre si sta cercando di adattare la strada di scorrimento veloce che ha corsie strettissime al un servizio per cui non è stata progettata! Pia speranza: la sua collocazione non consente allargamenti!
Si sta anche riadattando il casello di Savona con due nuove corsie di ingresso, ma provocando una serie di problemi, strozzando tutta l’area di servizio.
Ma allora Bossarino è saltato, solo fumo negli occhi, solo una chimera?
Allo svincolo viene creata una nuova rampa da Ventimiglia verso Torino (in giallo) che crea notevole scompiglio, ma non risolve invece lo storico problema (vedasi: curva pericolosa permane) del ribaltamento dei veicoli da Torino verso il casello di Savona e Ventimiglia (in rosso).
MAERSK. Connessioni ferroviarie e stradali lasciate al caso, aree sosta TIR inesistenti, chi coordina il tutto al di fuori della piattaforma? Sembrerebbe “nessuno”! I sindacati e la CNA lanciano da anni allarmi: scaricabarile continuo, non esistono interlocutori!
Ma i “santoni” di questa operazione i Canavese, i Pasquale, i Presidenti di tutti gli enti che hanno messo parola a favore sono tutti spariti nel nulla?
Infine c’era un piccolo “regalino per la comunità vadese: un porticciolo!
Anche lui sparito! Ecco le “due versioni” prima che sparisse!
Compito per chi ha letto questo articolo.
Che cosa è sparito o manca al progetto Maersk?
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