Un bilancio di fine estate anche per il Comando della compagnia carabinieri di Alassio. Non è per raccontare ‘quanto siamo bravi e capaci’ ma far conoscere ai cittadini cosa significhi ‘presidiare’ il territorio nel ponente savonese. Sono lontani gli anni, per chi li ha vissuti, di cronaca nera violenta: sequestri, rapine, sparatorie, incendi di locali notturni, estorsioni, bande di criminali italiani e francesi. Il racket, persino la prostituzione sulle strade, sull’Aurelia ai confini con Albenga e all’ingresso dell’abitato di Andora. Eppure senza una caparbia ed intelligente opera di prevenzione è facile riaprire le porte alla mala. I tempi sono cambiati e al primo posto c’è ‘dare sicurezza ai cittadini’ anche per il dilagare di balordi, spesso bande di minorenni in trasferta. Evitare che la comunità percepisca quanto è in realtà non è. A tu per tu con il ten. col. Massimo Ferrari. Un ufficiale mite, spiritoso quanto basta, persino la cantoria e la banda musicale, alla buona con tutti, con la ‘patente’ del comando e quando serve anche da ‘buon padre di famiglia’ nella società civile. Alle parole di circostanza, priorità ai risultati della ‘missione’ in terra savonese, lasciando un buon ricordo.