E’ nato a Genova il 7 settembre 1934. Oggi è il giorno degli auguri, delle candeline, delle emozioni, degli amici e della stima. Compie 85 anni l’ing. Giancarlo Garassino vice sindaco di Laigueglia e un’indennità mensile di funzione di 260 €. Parliamo del personaggio pubblico più longevo in politica e nella società civile savonese. Il suo primo incarico, prestigioso, è datato 28 febbraio 1961: presidente dell’Azienda di Soggiorno di Laigueglia. L’anno prima si era iscritto alla Dc alla quale è rimasto fedele fino alla militanza nell’Udc e da ultimo un’alleanza siglata con il neo sindaco di Laigueglia, segretario provinciale della Lega Salvini premier. E ‘Prima gli italiani’. Un raro curriculum senza dilettantismo, di coerenza e rigore. Un record di presidenze e incarichi in enti vari. E’ più semplice indicare i ruoli non ricoperti per non aver superato il consenso degli elettori: quando si era presentato candidato sindaco nella sua Laigueglia, poi da candidato presidente della Provincia e al parlamento. In compenso, nel suo invidiabile album di vita, c’è l’incontro con l’allora ‘regina’ Grace Kelly di Monaco. Era il giorno al via della 1° Montecarlo – Alassio.
Gli anni del successo: assessore regionale e consigliere per due mandati, assessore e consigliere – capogruppo provinciale per tre mandati, l’ultimo in quota Pd e all’opposizione. La presidenza dell’Azienda di Soggiorno di Alassio, dell’Apt Riviera delle Palme e Apt di Genova, nel Cda della Camera di Commercio di Savona, a Roma all’Enit, al Consorzio Acque del Tanaro, alla Seava (aeroporto di Villanova d’Albenga). Ai vertici dirigenziali, come presidente, consigliere di amministrazione, direttore generale, commissario straordinario e ruoli manageriali: nella CIT Spa (Compagnia Italiana del Turismo), nella Valtur, holding turistica operante in Italia e in altri 7 Paesi. Nella professione di ingegnere, presidente del Consiglio di disciplina e componente del Consiglio di disciplina dell’Ordine professionale. Non manca neppure un periodo di insegnamento di materie scientifiche.
Quando nel 1976 aspirava alla carica di onorevole, rispondendo alle domande de La Stampa Liguria, Garassino aveva indicato tra gli hobby praticati gli sports in genere, compatibilmente con l’età, a 41 anni. Gran lettore di storia e saggistica con i quotidiani e ‘pochi settimanali’. Aveva però omesso di indicare l’inseparabile pipa alla Pertini. Nel primo anno di attività di progettazioni denunciava al fisco incassi per 5 milioni di lire, oltre a 2 milioni per lavoro ‘dipendente’. E la proprietà di due alloggi a Lagueglia. Oggi è tra i ‘politici’ di rango che può ‘vantare’ di non essersi arricchito. E non meno significativo: “non aver riportato condanne”. Qualche grana giudiziaria è quasi inevitabile, ma rimasto senza macchie da andare fiero. Come ci teneva a non essere accomunato ad associazioni massoniche elitarie, smentendo chi aveva azzardato una sua affiliazione in una provincia, in un ponente ligure, dove Lions, Rotary e logge – obbedienze varie (un errore fare di ogni erba un fascio) hanno trovato terreno fertile, uno strepitoso fascino, capace di sedurre lady e gentleman.
Giancarlo Garassino tra i pochi testimoni in vita della lunga (e ormai storica) competizione nell’agone politico locale. Negli anni in cui risiedevano in provincia di Savona e venivano eletti i deputati Sandro Pertini, Carlo Russo, Giuseppe Noberasco e i senatori G.B. Urbani e Giancarlo Ruffino.
Garassino che da tecnico del turismo ha percorso e vissuto il dissolvimento dell’economia industriale e agricola del ponente ligure. La rassegna stampa che gli ha fatto compagnia, è un fiorire di centinaia, migliaia di articoli, di immagini, di ricordi, più di una nostalgia, di tanti amici e non, impossibile dimenticare. Alcuni sono in vita: Domenico Abrate (è stato sindaco di Spotorno e presidente della Provincia), Alessandro Marengo (fu sindaco di Albenga e candidato sconfitto alle regionali). Garassini cultura e indole progressista, nella sinistra dello scudo crociato, con il giovane compianto Francesco Accordino segretario provinciale. E un altro giovane democristiano di Borghetto S. Spirito, Guido Michelini. O ancora, Rosavio Bellasio, altro Dc della sinistra di Donat Cattin. O Aldo Gasco tavianeo convertito al berlusconismo, il compianto Damiano Valle. Tutti chiamati ai vertici della segreteria provinciale di un partito che fu di De Gasperi, Dossetti, Moro, Zaccagnini, Taviani, La Pira.
Garassino che ha lottato per sottrarre l’Isola Gallinara alla speculazione immobiliare e per una valorizzazione pubblica con la Soprintendenza; da assessore regionale all’Industria si opponeva alle lobby dei permessi per la lucrosa estrazione di ghiaia dall’alveo del Centa. Che aspirava ad un’integrazione armonica dell’economia turistica (non a suon di boom di seconde case, cementificazione della costa e del primo entroterra) con quella agricola ora in caduta libera, come è la triste sorte di centinaia di alberghi tradizionali. Lui che già negli anni ’60 si batteva per la riforma dell’Imposta di Soggiorno, ora tornata in auge, per l’equiparazione dell’industria turistica a quella esportatrice, per un’organizzazione turistica basata su comprensori omogenei.
Ogni considerazione su Garassino presidente e manager la si può meglio comprendere ricorrendo proprio ad alcune pagine della rassegna stampa dove gli apprezzamenti che ha riscosso sono di gran lunga superiori alle critiche. Lui che aveva creato all’Azienda di soggiorno di Alassio il primo ufficio stampa (retto dal pubblicista ingauno Romano Strizioli) del ponente ligure. Con Alassio che, grazie alle telefoto di Aldo, finiva come una manna sulle prime pagine di quotidiani e riviste nazionali, europee, persino internazionali, agenzie di stampa. Garassino tra coloro che sponsorizzavano manifestazioni in omaggio agli stranieri, “ai nostri amici tedeschi, come atto doveroso e convinta partecipazione per il contributo determinante dato allo sviluppo dell’economia legata all’industria dell’ospitalità e che da soli rappresentano quasi la metà di tutto il movimento d’Olpralpe in Riviera”.
Garassino che, nell’agosto 2016, ha accolto l’invito di entrare nella giunta di Laigueglia per le dimissioni di Silvano Montaldo, democristiano emigrato in FI di Claudio Scajola, chiamato nella giunta comunale di Savona dopo la vittoria ‘storica’ del centro destra e a salvare il Municipio da default lasciato dai sindaci rossi, fino a Federico Berruti, commercialista, per troppo tempo sostenuto da una stampa amica.
“La nomina dell’amico Giancarlo non è politica – aveva commentato il sindaco Udc, Franco Maglione – ma per finalità turistiche, per un settore sempre più decisivo per il nostro Comune e per il quale possiamo vantare una personalità della sua competenza, vero intellettuale del turismo, con un eccezionale bagaglio di esperienza”. Laigueglia che con Maglione sindaco era la prima cittadina rivierasca a mettere in pratica una lista unica, dunque senza minoranza consiliare. E presidente del consiglio era Roberto Sasso del Verme che poi sarà il sindaco vincente, proprio in tandem con Garassini suo vice e capace di un atto di modestia e di servizio per la terra natale, forse al di là del credo politico.
Un atto d’amore e di orgoglio dove aveva iniziato i primi passi di una tenacissima ed intensa carriera che, tutto sommato, è stata piuttosto avara nella ‘fortuna’. E nella riconoscenza ricevuta. Forse è la chiave di lettura di certe sue scelte ed alleanze, senza compagni di merende. Garassino, uomo della sinistra moderata e pensante, colto, riflessivo ma non remissivo, non si è spaventato della sottocultura dominante, capace di sedurre il popolo con populismo e sovranismo. Tra demagoghi agostani che, nell’onnipotenza, invocano le urne contro i nemici ed ex alleati. Mentre in una democrazia dovrebbero bastare le buone regole del sacrificio, del dovere, della professionalità e della competenza degli eletti. E una forte cultura della legalità dove l’illegalità diffusa (come l’evasione fiscale) è una gramigna che nasce dal basso e finisce per esprimere rappresentanti che favoriranno, come è accaduto fino ad oggi, quanti le regole violano, contandone avidamente i voti.
Luciano Corrado
QUALCHE PAGINA DELL’ALBUM E DELLA RASSEGNA STAMPA
DI UN PERSONAGGIO SAVONESE CON POCHI RIVALI MEDIATICI E TANTISSIMI RICORDI
GARASSINO CANDIDATO NEL 1970 ALLE SUE PRIME ELEZIONI PROVINCIALI NEL COLLEGIO DI ANDORA
NEL DEPLIANT DELLA DC ANCHE LA LISTA ALLE COMUNALI CHE VEDEVA IL DR. WALTER MOMIGLIANO CADIDATO SINDACO CHE POI SARA’ ELETTO PER DUE MANDATI. FORSE UNICO PRIMO CITTADINO EBREO NELLA STORIA SAVONESE. MOMIGLIANO E’ STATO ANCHE PRESIDENTE DELLA COMUNITA’ MONTANA INGAUNA
GARASSINO NELL’ENTE PROVINCIALE DEL TURISMO, IL PRESIDENTE BONO E’ VIVENTE