Le fruttuose ricerche della ricetta della maiolica di Nicolò Poggi tra il XIX e XX secolo. L’affermazione in Italia e all’estero del ‘granulato Ce.As’ messo a punto ad Albisola da Lina Poggi Assalini. Sono alcune anticipazione ed aspetti inediti della conferenza che terrà, sabato 24 agosto, alle ore 21, ad Albissola Marina, al “MuDA” da parte di Monica Bruzzo e Federico Marzinot.
COMUNICATO STAMPA – Sabato 24 agosto, alle ore 21, ad Albissola Marina, al “MuDA Biblioteca civica” conferenza su “La ceramica di Nicolò Poggi e Lina Poggi Assalini tra riscoperta della tradizione e innovazione”.
“La ceramica di Nicolò Poggi e Lina Poggi Assalini tra riscoperta della tradizione ed innovazione” é il tema d’una conferenza che terranno Sabato 24 agosto, alle ore 21, ad Albissola Marina, al “MuDA Biblioteca civica”, gli studiosi Monica Bruzzo e Federico Marzinot per approfondire la conoscenza dei contenuti della mostra dedicata a tali personaggi in atto, sempre al “MuDA”, sino al 20 ottobre, e della quale sono curatori assieme a Carla Bracco; essa é dedicata all’Albisola della ceramica ed alla secolare vicenda dei Poggi, dei loro collaboratori, degli artisti presenti, di volta in volta, nella loro fabbrica.
Nel corso dell’incontro verranno evocate le fruttuose ricerche della ricetta della maiolica da parte di Nicolò Poggi, tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo; saranno presentati alcuni dei calchi in gesso che servirono a creare opere del passato. Si ricorderà come nel secondo dopoguerra si sia affermato, in Italia ed all”estero il “granulato Ce.As”, con un rivestimento ed un repertorio decorativo messi a punto ad Albisola da Lina Poggi Assalini; fu prodotto e venduto con successo, assieme a lei, dagli altri soci della ditta Pietro Mantero, Angelo Platino, Pietro Rosso.
Si evocherà pure, con immagini, l’Albisola della ceramica degli anni ’50-’60 e la presenza al suo interno appunto di Lina Poggi Assalini, attiva nella ceramica dal 1923, dal 1929 al 1972 capo azienda, artista, gallerista, promotrice dell’immagine della propria ditta, attenta al nuovo, come mostrano alcune delle opere degli anni ’30, ’40 e ’60 del secolo scorso, esposte al “MuDA”.