Marina Caramellino, del rifugio di Caprauna Pian dell’Arma, si è dimessa da presidente dell’Associazione Turismo nelle Alpi Liguri. Una crisi che si è consumata tra silenzio e discrezione come è abitudine di chi lavora senza tante chiacchiere e smania di protagonismo. Prima i risultati, la tenacia, la forza delle idee, obiettivi e risultati. Lei ha risposto a trucioli.it (vero che si è dimessa….) per denunciare l’ennesimo disagio e l’incapacità della valle di fare turismo uniti, senza dover vivacchiare e rinunciare alle tante potenzialità che il mercato italiano ed europeo della vacanze può offrire se c’è la capacità di stare al passo coi i tempi ed il pianetaweb. E le amministrazioni comunali, le Provincie, la Comunità Montana, si fanno i fatti loro ? Non si preoccupano di cosa accade e perché? E’ il tarlo della disgregazione che avanza, come non ce ne fosse già abbastanza nel tessuto politico e sociale ? Un presidente che lascia facendo sapere che “….io non ci sono più e non curo più i social e gli eventi…“. Altra notizia dal ‘fronte crisi’: è Francesco D’Angelo il commissario prefettizio nominato a Briga Alta (Piaggia, Upega, Carnino) dopo la tragicommedia del ballottaggio e delle dimissioni, alla prima seduta consiliare semideserta di convalida degli eletti, con le dimissioni a tamburo battente del sindaco Giancarlo Mureddu, agricoltore a Imperia. Causa: “Motivi personali’. Una vicenda da record storico.
ULTIMA ORA DA REGIONE LIGURIA- Ammonta a 525mila euro il cofinanziamento dal Fondo Strategico regionale destinato al Comune di Mendatica per i lavori di ripristino della strada provinciale 100 di Imperia, interrotta da una frana caduta a seguito dell’alluvione del 24 novembre 2016 in frazione Monesi di Mendatica.
Marina Caramellino si è dimessa sbattendo la porta e con conseguenze tutt’altro che felici. Se tutti siamo utili, nessuno è indispensabile, bisogna pure domandarsi dove si andrà a finire di questo passo. Quali alternative ? Quale sia il messaggio finale. Alla presidente dimissionaria abbiamo chiesto le ragioni, ma non di facciata, conoscendola e sapendo la sua passione per quel lembo dell’Alta Valle Tanaro; da 8 anni indaffarata a farlo conoscere e a sviluppare un turismo sostenibile con l’amore per la terra di mezzo che la contraddistingue da chi morde e fugge.
Marina racconta che l’associazione era stata messa a riposo per una stagione, chiarirsi le idee per confrontarsi, perché il direttivo determinasse una linea da seguire ben chiara, per parlare con tutti gli operatori e renderli partecipi a un progetto e a definirlo con loro. Hanno finito per prevalere le misere invidie che, con la precisione matematica, non portano da nessuna parte. Anzi colpiscono i più deboli, indifesi nel contesto già difficile in cui gli operatori gestiscono l’attività. C’è la poca voglia, o se volente convinzione, di fare rete dei più (si parla del direttivo), la non costanza nel lavorare a progetti di un certo rilievo, a partecipare a eventi europei che avrebbero aiutato a sviluppare quel turismo outdoor montano di cui tanto ci si riempie la bocca, ma proprio nelle Alpi Liguri si è lasciato all’iniziativa di pochi e senza progettualità. Forse perchè manca la conoscenza di quali siano gli effettivi benefici quando si è capaci di seguire l’evoluzione e l’attrazione del turismo montano.
Marina Caramellino ha resistito, abituata ad ascoltare, imparare, riflettere, pur senza sentirsi unica ed insostituibile. Alla fine si è demotivata a tal punto che da farsi da parte. E ora quali alternative ? Possibile che, nel 2019, sia così difficile rendersi conto che la vera forza associativa sta nel confronto, nella capacità di rinnovarsi, nel perseguire risultati, gli obiettivi mancata e raggiunti, sempre nell’ottica della coesione. All’insegna di quel vecchio detto, sempre attuale, l’unione fa la forza, divisi non si vince mai, non si va da nessuna parte. Parliamo, ovviamente, della vita dell’Associazione.
Un consiglio direttivo ( e non solo) che dovrebbe essere stimolato a non privarsi di una persona che ha frequentato l’Alta Scuola di Turismo Ambientale, che è appena diventata Accompagnatore Naturalistico Regionale e quindi avrebbe continuato a portare anche nell’associazione esperienza e conoscenza, da condividere. Invece si è preferito perderla per non essere messi in secondo piano e forse diciamola tutta, lei è di Caprauna e non di Ormea, quindi non è dei nostri. In perfetta sintonia con i miseri campanilismi che ancora resistono qua e la, difficile rispondere a beneficio di chi. Certamente funesti per la ‘scuola’ dei tempi che cambiano, meglio sarebbe persino precorrerli. Oggi che in Europa spira finalmente il vento delle vacanze e del relax salutistico, le Alpi Liguri dovrebbero sfruttare tutto il possibile per attrarre e sedurre, dare lavoro ed opportunità di sviluppo e crescita.
Come è possibile, invece, ‘suicidarsi’ con un’associazione senza soci, zero iniziative, senza pagine social nell’era del web sempre più dominante e strategico, senza immagini che ci fanno sognare e venire voglia di scappare lassù, di incontrare la montagna che sa ancora di profumi veri, di erba e piante, del bosco che avanza, di borghi in pietra. Così facciamo i conti con l’ennesima perdita di valore per la Valle Tanaro.
Chi può, con la forza del buon senso, della saggezza praticata, dovrebbe domandarsi dove andiamo a finire di questo passo. I nostri monti, le nostre valli, hanno già pagato un prezzo altissimo sul piano economico, turistico, sociale. Natura incontaminata con quale futuro per le giovani generazioni ? Almeno loro non paghino gli errori della discordia e delle divisioni. Se lavorare in armonia è una precondizione da sine qua non, non far tesoro delle potenzialità raggiunte, è firmare una disfatta, per bene che vada continuare a vivere alla giornata. Da ultimi della classe. Con o senza Marina Caramellino.
Una crisi che indebolisce l’associazionismo e la ricerca di posizionamento in un mercato turistico che proprio al mare della Riviera di ponente è impegnato a cercare sbocchi ed opportunità da offrire e proporre alla clientela. Il mare prima di tutto perchè gli interessi maggiori sono in quel contesto, ma tutti consapevoli che occorra anche un paniere alternativo. Sono le giornate alla scoperta della natura e della montagna, ad un’ora di strada dalla Riviera e dalle spiagge affollate.
Scorrendo i motiri di ricerca su google troviamo: Il portale per la tua vacanza nell’Alta Val Tanaro
ORMEA – GARESSIO – BRIGA ALTA – CAPRAUNA – VIOZENE – AIMONI – CHIONEA – QUARZINA – UPEGA – PRALE – PONTE DI NAVA – PAMPARATO – PORNASSIO
Si legge inoltre: L’Associazione TURISMO NELLE ALPI LIGURI nasce per introdurvi a un territorio che può essere considerato unico se paragonato a qualunque altro possiate conoscere. Per la ragione che tutti i territori della provincia di Cuneo non hanno accesso diretto al mare, risultando più legati all’area settentrionale della regione Piemonte. Tutti eccetto uno, che forma un’ampia curva che corre verso la costa. Una terra di mezzo che da un lato offre scenari alpini e tradizioni montane e dall’altro paesaggi, culture e folclore che arrivano dal mare. Stiamo parlando delle Alpi Liguri, che si estendono parallele alla Riviera. A settentrione si dipanano strette valli che guardano alla Pianura Padana e a meridione un grande versante baciato dal Sole dove da Ovest verso Est si estende l’Alta Val Tanaro. Questo ne fa un balcone alpino affacciato sul mare. Caratteristica molto importante è che tutti i picchi, di poco sotto i 2700 metri di altitudine, sono raggiungibili in giornata, a differenza di altri luoghi per i quali i viaggi partendo dal mare sono spesso molto lunghi. Inoltre, una rete di 6 rifugi di montagna permettono di condividere bellissime traversate.
La vallata, con le sue località soleggiate, ha avuto in passato una popolazione molto numerosa, distribuita in dozzine di paesi e piccoli villaggi. Ciò vi ha lasciato un vasto intreccio di sentieri e strade, nonché una ricchissima tradizione culinaria basata sui prodotti locali, spesso influenzata dai sapori della vicina riviera ligure. Altro aspetto degno di nota è che la stagione delle escursioni e degli sport all’aperto inizia molto presto, ad aprile, grazie alla più favorevole esposizione rispetto alle altre valli della provincia Granda.
UNA SGUARDO AL PASSATO – Lunedì 9 gennaio 2017 sono stati rinnovati gli incarichi interni all’Associazione “Turismo nelle Alpi Liguri”, con sede a Ormea: il Presidente uscente Matteo Fossati ha passato il testimone a Marina Caramellino, gestore del Rifugio Pian dell’Arma e al nuovo Vicepresidente Gabriele Cristiani.
L’Associazione nasce per contribuire a promuovere il turismo in un territorio che può essere considerato unico: una terra di mezzo, le Alpi Liguri, che da un lato offre scenari alpini e tradizioni montane e dall’altro paesaggi, culture e folklore che arrivano dal mare.
Sul sito www.alpiliguri.com, il turista può organizzare la propria vacanza, dalle attività outdoor alla ricettività.
Una sinergia, si direbbe. con L’Alta via dei Monti liguri, un indimenticabile emozione, un panorama che spazia dalla costa all’arco alpino, con sentieri immersi nei boschi ma anche piccoli borghi sconosciuti, rifugi e molto altro.
E’ FRANCESCO D’ANGELO IL COMMISSARIO PREFETTIZIO DI BRIGA ALTA |
Briga Alta – Per assicurare la normale prosecuzione dell’attività amministrativa del Comune, il prefetto Giovanni Russo ha nominato il viceprefetto Francesco D’Angelo commissario prefettizio di Briga Alta. Il commissario straordinario è stato nominato in seguito alle dimissioni del neoeletto sindaco Giancarlo Mureddu in data 22 giugno 2019 che, decorsi 20 giorni dalla data di presentazione, sono diventate irrevocabili.
Si è conclusa, come avevamo preannunciato, la pagina più sorprendente e senza precedenti nella storia di uno dei 4 comuni più piccoli d’Italia, ma Briga Alta è primo quanto ad estensione territoriale e minor densità abitativa. Un Municipio che, dopo gli eventi franosi del 27 novembre 2016 e ordinanza di sgombero, si era trasferito a Ormea dove ha sede tuttora e non è dato a sapere fino a quando. Forse si attende l’apertura della strada variante all’abitato di Monesi di Mendatica. Piaggia, frazione capoluogo che ospita il Comune la dove , da fine anni ‘ 50 aveva sede la Guardia di Finanza di frontiera. Un abitato enclave in provincia di Imperia, un tempo paese di brigaschi, ormai ridotti al lumicino, sede di seconde case abitate soprattutto nella stagione estiva. Piaggia che nonostante le problematiche ed i lavori di rafforzamento del ponte sul Bavera ha convissuto nell’ultimo anno con una precaria riapertura dell’albergo ristorante bar La Partenza a Monesi di Triora e nei fine settimana del bar – tavola calda della famiglia Lanteri. Sta di fatto che per raggiungere Piaggia, Monesi di Triora, le frazione Valcona e Salse di Mendatica, occorre seguire un percorso tortuoso stradale attraverso Viozene e Upega. Una situazione di cui non si ha memoria storica. Si aggiunga che il commissario avrà pure l’indennità del percorso chilometrico da Cuneo a Ormea e in caso di ritorno nella vecchia sede del Comune, da Cuneo a Piaggia. Con un bilancio comunale di entrate che non fa faville, anche se Provincia di Cuneo e Regione Piemonte non hanno lesinato negli interventi di messa in sicurezza, ripristino, opere pubbliche, incentivi.
LA CRONISTORIA DI UN DRAMMA CHE HA SCONVOLTO LE COMUNITA’ DELL’ALTA VAL TANARO-
In data 24 e 25 novembre 2016 si sono verificati nel territorio delle Alpi Marittime al confine tra Piemonte e Liguria eccezionali eventi meteorologici che hanno provocato importanti dissesti e interruzioni di servizio delle infrastrutture essenziali con sgombero ed isolamento della frazione Piaggia del Comune di Briga Alta (CN) e di numerose frazioni nel territorio delle valli Arroscia, Bormida e Tanarello (IM), nonché ingenti danni al patrimonio pubblico e privato; il Consiglio dei Ministri, a seguito di specifiche istanze da parte delle Regioni interessate, con deliberazione n. 1179 nella seduta del 16.12.2016 ha dichiarato lo stato d’emergenza nelle province di Cuneo, Torino, Imperia e Savona in conseguenza dei suddetti eccezionali eventi meteorologici; a seguito di tali eventi alluvionali, tra l’altro, è stato gravemente danneggiato il tratto della Strada della Provincia di Imperia SP n. 100 rendendo impraticabile il flusso veicolare, in località Monesi del Comune di Mendatica (IM), impedendo di fatto anche l’accesso al Comune di Briga Alta (CN) per il contestuale innevamento sulla rete viaria piemontese, e costringendo all’evacuazione l’intera popolazione della frazione di Piaggia, minacciata anche da un importante movimento franoso.
Dato atto che: l’abitato di Piaggia in comune di Briga Alta (CN) e l’abitato di Monesi (IM) ricadente nei comuni di Mendatica e di Triora (IM) rischiano concretamente di rimanere totalmente isolati stante la particolare conformazione ad anello della rete stradale locale, composta da infrastrutture collegate sia della Provincia di Cuneo (SP 154), sia della Provincia di Imperia (SP 100);
la Regione Liguria aveva convocato un Tavolo di lavoro congiunto con la Provincia di Imperia, il Parco Alpi Liguri, il Comune di Triora, la Provincia di Cuneo e l’Unione Montana Alta Val Tanaro finalizzato a individuare le azioni da mettere in atto in conseguenza di quanto sopra;
il suddetto Tavolo ha deciso che la Regione Liguria svolgesse il ruolo di coordinamento sotto il profilo sia istituzionale sia tecnico per risolvere i problemi relativi alla viabilità compromessa dagli eventi alluvionali del novembre 2016 perseguendo tra gli altri i seguenti obiettivi: a) individuare una possibile soluzione temporanea per la viabilità in territorio imperiese nel tratto colpito dall’evento franoso; b) progettare e realizzare, in un secondo momento, un tracciato permanente; d) definire delle azioni per il monitoraggio della stabilità del ponte sul Rio Bavera che collega l’abitato di Piaggia (fraz. di Briga Alta, CN) alla Liguria attraverso l’unica viabilità che rimane permanentemente aperta tutto l’anno;
in funzione di ciò Regione Liguria, Regione Piemonte, Provincia di Imperia, Provincia di Cuneo e i comuni di Mendatica (IM), Triora (IM) e Briga Alta (CN) hanno sottoscritto in data 24.7.2017 il “Protocollo di Intesa per l’attuazione degli interventi di ripristino della viabilità sulla SP100 di Imperia a seguito degli eventi alluvionali del 24 novembre 2016”, (approvato dalla Regione Piemonte con D.G.R. n. 37-5421 del 24.7.2017) che ha stabilito le prime azioni e attività da svolgere e gli impegni da assumere da parte di ciascuna Amministrazione per affrontare la criticità emersa, individuando una soluzione per garantire l’accesso agli abitati coinvolti, sulla base degli approfondimenti tecnici sia sul corpo della frana sia sul Ponte sul Rio Bavera, e definendo dello stato di transitabilità dell’infrastruttura;
– la Regione Piemonte, in sintonia con le finalità del suddetto Protocollo di Intesa aveva già stanziato con DD 2158 del 7.7.2017 ai sensi della L.R. 38/1978 la somma di € 5.000,00 per “verifica strutturale Ponte Alto in loc. Piaggia”; – alla luce degli approfondimenti tecnici eseguiti in forza del sopracitato Protocollo di Intesa è stato predisposto – sulla base del finanziamento assentito dalla Regione Liguria di euro 400.000,00 – un secondo programma di attività e di interventi interconnessi tra loro così riassunti: a) realizzazione di indagini geognostiche versante spalla Monesi di Triora per euro 72.000,00; b) effettuazione dei lavori urgenti di messa in sicurezza ponte rio Bavera SP100 e studi geotecnici e strutturali per euro 240.000,00; c) effettuazione di un primo stralcio di lavori di consolidamento del ponte rio Bavera SP100 per un importo parziale ipotizzato in euro 88.000,00; – i lavori di cui sopra saranno eseguiti in convenzione direttamente dai comuni di Triora (IM) e Briga Alta (CN), che temporaneamente assumono la gestione del ponte e del tratto di strada interessato; – è stato predisposto dai partecipanti al tavolo lo schema di un secondo Protocollo d’intesa – che regola finalità, tempi, modalità, e impegni dei soggetti interessati in funzione della realizzazione delle suddette attività entro il termine ordinatorio di 24 mesi dalla data di sottoscrizione. Ritenuto opportuno compartecipare con una somma fino ad euro 100.000,00 reperita ai sensi della legge regionale 38/1978 in relazione alla difficile situazione di accesso al proprio comune di Briga Alta già sopra menzionata e per evitare il riproporsi dell’isolamento avvenuto a seguito dell’alluvione del novembre 2016, durante il quale tutta la popolazione del comune ha dovuto essere evacuata e le funzioni amministrative hanno dovuto essere svolte presso il comune di Ormea.