Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Quando Savona era la provincia più dinamica e intraprendente della Liguria. Con la firma
di Carlo Rognoni direttore del Secolo XIX


“Savona è una delle province che da tempo ha imparato a misurarsi con il resto della Liguria e d’Italia…e che non si spaventa certo di fronte al bisogno di una seria programmazione in vista del 1993. E’ una delle province più dinamiche ed intraprendenti di tutta la Liguria…da sempre abituata a guardare oltre i confini, lontano, per aprirsi sul mondo, per sentirsi a tutti gli effetti parte dell’Europa….”. Firmato Carlo Rognoni direttore responsabile del Secolo XIX.

Anni 90, dunque. Con il quotidiano ligure che, da leader, poteva dare esempio quanto a penetrazione, dinamismo editoriale e giornalistico, vicinanza ai lettori. Una media di 140 mila copie vendute in edicola. Anche per il Decimonono, oltre che per la Liguria, i tempi sono cambiati. Dalla drammatica crisi che sconvolge sempre più la provincia ex locomotiva, al fondo del burrone in cui si posiziona la diffusione dello storico quotidiano, una forbice di 34-35 mila copie nell’arco regionale e basso Piemonte.  E’ dove è finita la virtù della ‘programmazione’ che Rognoni poteva ‘magnificare’ ?

Carlo Rognoni direttore del Secolo XIX negli anni 90, qui alla presentazione di un libro lo scorso inverno a Genova

Che sorte ha avuto quella virtù di sviluppo socio economico,  industriale, turistico, agricolo della nostra terra ? Cosa ha significato la perdita dell’unica banca del territorio, la Carisa ? E i risultati del trionfo dell’informazione ‘mordi e fuggi’, dei social copia e incolla, del dimagrimento delle redazioni provinciali. Ha giovato o sta aiutando a creare altre condizioni per distruggere quanto di buono ed utile era stato realizzato ? Quale è il rapporto tra lo stimolo, l’analisi, la frusta dell’informazione e la generale decadenza in cui è precipitato il Savonese ? E la sua classe dirigente ? Chi sono i principali attori che non hanno alimentato la ‘fiamma’ e l’orgoglio dello sviluppo, della crescita, della meritocrazia? A chi giova la diffusa rassegnazione, la silenziosa rinuncia a recarsi ai seggi (oltre il 40%), il rifugio nel voto di protesta (prima con M5S) e di chi più di altri, ora, sa mostrare  i muscoli con i deboli (leggi Lega di Salvini e Prima gli italiani), pur di fronte al problema reale dell’immigrazione incontrollata che non è più quella dei ‘barconi della morte’, ma del ‘turismo’ via terra.

Cosa è rimasto  della “ricerca  di una nuova dimensione  di solidarietà provinciale, per guardare al futuro“. “La stessa solidarietà – ricordava il direttore Rognoniispirerà ancora il nostro lavoro da cronisti, attenti ai problemi di quella gente che ogni giorno contribuisce a scrivere una nuova pagina della storia Savonese”.

 

 


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