Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Il Berlangieri, enfant prodige da 13 anni, al 20° compleanno Unione albergatori
Nuovi interlocutori sulla scena politica
Ripamonti (Lega): Grandi manifestazioni sportive per un turismo internazionale


Si peccava di ‘disastromania’ e pessimismo becero quando la Liguria scelse di diventare la ‘striscia di terra’ turistica più cementificata d’Italia ? Citazione e constatazione, nel salotto di Porta a Porta di Bruno Vespa, di Roberto Castelli che è stato storico dirigente della Lega Nord, Ministro della giustizia nei governi Berlusconi II e III, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nel Berlusconi IV. Una sciagura per un  ‘turismo virtuoso’ e il dissesto idrogeologico. Con devastanti ed irreparabili effetti, nonostante le medicine a suon di milioni di lire prima ed euro dopo elargiti dalla Regione, da Provincia e Comuni. Convegni, tavole rotonde, analisi, studi, relazioni, ‘ricette’ ? Meglio non contarli. Utile un velo pietoso ai ‘cavalieri’ dell’ottismo, senza ragione. Ai mister del ‘bisogna fare’, per la serie ‘andate e combattete’ (operatori turistici che rischiano in proprio). E per favore, lasciamo perdere che “il turismo savonese va male per mancanze di idee”.

Sono riusciti a Rapalizzare anche la nostra Riviera di Ponente….” ricordava amareggiato, in uno sferzante reportage, il compianto Mario Fazio, inviato speciale de La Stampa, alassino, presidente nazionale di Italia Nostra. Pubblichiamo anche, a fondo testo, due analisi dell’esperto di turismo savonese e ligure – Sergio Del Santo, giornalista pensionato- riportate dal Secolo XIX Savona: Sfida impari tra Riviera savonese e Romagna, Turismo invernale in crisi per mancanza di idee.

E il comunicato del neo super votato senatore Lega per Salvini, Paolo Ripamonti, agente immobiliare ad Alassio, residente a Garlenda, famiglia di Laigueglia: Servono grandi manifestazioni sportive come volano del turismo internazionale.

E l’ultima cura consigliata, da un altro analista-albergatore, in passato imprestato alla politica di centro destra a Finale Ligure e di centro sinistra in Regione con l’allora presidente Claudio Burlando. Eccola con le parole di Angelo Berlangieri, presidente Upa provinciale: “Il futuro del settore turistico  passa per due sfide: “La prima sfida è dare una vera organizzazione alla politica economica del turismo, un’organizzazione che non guardi alle singole località ma che guardi alla destinazione nel suo complesso. Essere frammentati e disorganizzati, così come siamo oggi, ci fa perdere competitività, perchè la domanda del turismo è sì in crescita, ma chiede destinazioni che permettano di vivere esperienze e prodotti. E noi continuiamo, purtroppo, a raccontarci non con un portfolio di prodotti ma semplicemente ribadendo le cose che abbiamo, i valori dei quali siamo portatori ma senza aggregare queste risorse in esperienze e prodotti. Senza contare il fatto che ci facciamo concorrenza località contro località, in aperta controtendenza con quella che è la domanda”.

Lo stato maggiore dell’UPA, unione provinciale albergatori aderenti a Confindustria, riuniti nel suo ventennale, a Loano2 Village, con parlamentari, assessori regionali, sindaci ed il presidente dell’Unione Camere dr. Luciano Pasquale, già presidente Carisa e Camera di Commercio della provincia di Savona, ora riunificata con quella delle Riviere liguri (foto Il Secolo XIX). La titolare Franca Roveraro, vedova Cappelluto, è stata presidente provinciale della categoria prima di Angelo Galtieri ora sindaco pro tempore di Alassio (con Melgrati sindaco disarcionato dal tribunale di genova per via dell’inchiesta ‘spese pazze in Regione) e da ultimo il presidente Berlangieri.

Ma cosa accadeva ieri, tra inerti spettatori e pochi coraggiosi che si opponevano all’autodistruzione di un turismo al passo con i tempi, con il traino ambientale, storico  che caratterizzava la Riviera e l’entroterra della vacanze ? “Lo sfrenato sviluppo immobiliare che fa perdere le sue caratteristiche al territorio ed economia alberghiera, sono destinati a entrare in rotta di collisione e, senza barriere, avrà la peggio l’industria turistica, soprattutto di qualità e sui mercati più dinamici, a danno della Riviera delle Palme e dei Fiori, non siamo sulla costa Romagnola della massa…” ammoniva e prevedeva il dr. Dadomo, direttore Tui per l’Italia e Sud Europa, nel corso di un incontro stampa all’Hotel Royal (ora ex) di Pietra Ligure, a fine anni ’70.

Ma ci siamo trovati in ‘esemplare’ minoranza; additati a cassandre, disfattisti, oltranzisti, ‘beceri pessimisti‘ (sic !). Altri facevano carriera in politica. Occupavano posti pubblici di comando (e di omessa pianificazione, con miopia acuta). Potevano contare su un numeroso ‘gregge elettorale’ a sinistra e a destra, sostenuti da ‘voci amiche‘, sensibili, nella libera stampa. E ora ?  La memoria e la storia spesso si dimenticano, anche se hanno già presentato un salatissimo conto. Non per tutti, manco a dirlo. A cominciare da chi, eletto in Regione o al Parlamento, si accontenta di 14-16 mila euro al mese di indennità. Lo stato del turismo alberghiero nel ponente ligure l’abbiamo documentato fino alla noia nel corso della nostra lunghissima attività di cronisti di provincia. Privi pure di santi protettori e debiti  di riconoscenza. Preferendo soprattutto ascoltare, approfondire, fare confronti e nei giorni di ferie vedere cosa accade in altre realtà turistiche.

Si sono dati in pasto all’opinione pubblica, in un crescendo estenuante, titoli ed articoli di questo tenore. Turismo promettente, nonostante le crisi….Una cinque stelle li, un quattro stelle là, tanti progetti e annunci a  piacere. Come sia andata a finire si tace quasi sempre. E ancora, titoloni e locandine sulle ali ‘trainanti’ di nuovi porticcioli turistici o del loro ampliamento. Da Loano a Varazze, ad Andora. Ci hanno risparmiato Albenga, Ceriale, Noli – Spotorno, Albissola – Savona (La Margonara) e forse altri. Li definivano infrastrutture volano per un ‘turismo qualificato e benefici a cascata per il commercio, l’artigianato, gli esercizi pubblici‘.

Non erano i tempi delle autostrade (Autofiori in primis) intasate ad ogni week end, all’epoca era la barriera (memorabile quella di Orco Feglino) a provocare code fino a Imperia. Nulla si è mosso per l’autostrada Albenga – Garessio e Borghetto S. Spirito – Carcare – Predosa. O meglio estemporanee prese di posizione, ipotesi e progettualità da avanti e indietro. Un bel faccione nell’intervista a corredo. L’agonia era garantita. Non si tratta di tifare per le grandi opere, di privilegiare la gomma alla rotaia, di preoccuparsi prima  di tante arteria comunali e provinciali. No, tenuto conto di come è stata ridotta la fascia litoranea, con mezzo milioni di seconde case, risolvere il ‘mostro viabilità’ doveva essere la priorità delle priorità.

Qualcuno  suonava la ‘cassa di risonanza‘ (articoli firmati)  e tutt’oggi commenta, analizza da stratega, cosa occorre realizzare per rilanciare il turismo. Già ‘rilancio.…’, parola abusatissima. In cronaca, nelle pagine savonesi e liguri, compare migliaia e miglia di volte volte, custodiamo ritagli stampa,i comunicati, dal 1967 ai nostri giorni. Passarli in rassegna può aiutare a meglio comprendere dove siamo arrivati e perchè.  Nomi e cognomi dei ‘venditori di fumo’ che non hanno mai avuto almeno la decenza dell’autocritica. La foresta della politica alle prese con ‘omuncoli’ del potere, alcuni sempre rispettati e riveriti pure ai nostri giorni.

Se sono in molti, colpevoli ed incolpevoli, a ‘leccarsi le ferite’ per la fuga in massa del turista di qualità, della crescente dequalificazione, della fuga dagli investimenti alberghieri, testimoniano i numeri, al lumicino, delle strutture alberghiere tradizionali, sestuplicate da agenzie immobiliari e persino dai Bagni Marini. Con l’esplosione di panetterie, gelaterie, mini bar, pizzerie ad ogni angolo. Inizialmente  sostenevano che la chiusura di hotel rispondeva alla legge di operare fuori mercato, da condividere per molte strutture di piccole dimensioni, ospitate magari in palazzi o centri storici. Chiudeva prima al di spora dell’Aurelia. Poi è via via toccato alla fascia costiera e fronte mare, piccole e grandi che siano. La strage, si è poi scoperto, ma era prevedibile, aveva ben altre radici.

BIOGRAFIE  UFFICIALI ASSESSORI GIUNTA REGIONE LIGURIA IX LEGISLATURA DI CLAUDIO BURLANDO- Angelo Berlangieri (nella foto di Ivg con il dr. Luciano Pasquale), Assessore al Turismo, alla Cultura e allo Spettacolo, 50 anni, sposato con una figlia , è stato il direttore generale dell’Agenzia di Promozione Turistica “In Liguria” dal 2006 al gennaio 2010. Imprenditore del settore, da 25 anni, con la moglie Silvia, gestisce una piccola struttura ricettiva a Finale Ligure, dove è stato presidente dell’Associazione albergatori , assessore al Turismo e alle Attività Produttive e presidente del Consiglio Comunale.  Berlangieri ha ricoperto anche gli incarichi di vicepresidente vicario dell’Unione Albergatori di Savona e dell’Ebit (Ente bilaterale industria turistica).

Ebbene di fronte a quella galoppante realtà ci siamo trovati nel banco dell’asino.  A ‘ragliare’. Hanno avuto fortuna ex albergatori, ora editori di successo. Qualcun altro ci ha provato e non gli è andata bene. Altri hanno sistemato figli e mogli, hanno chiuso e venduto a suon di miliardi (eravamo alla lira) dopo aver magari ricoperto la presidenza della categoria locale.

C’è chi, fortunatamente per tutti, nell’ospitalità tradizionale, e nei residence di ultima generazione, ha continuato a investire, rinnovare, ma il capitale non ha dato i frutti sperati, salvo i miracolati.  Si razionalizza con chiusure sempre più prolungate, ricorso a personale ‘mordi e fuggi’, la tendenza ad alzare i prezzi a discapito del rapporto con la qualità complessiva e l’offerta del ‘dopo albergo’. Da ultimo la gabella dell’Imposta di soggiorno. Una bazzecola i, tuttavia, rispetto al ‘caro spiaggia privata‘.

Oggi il pensiero del comm. Angelo Marchiano, dell’hotel Splendid 4 stelle a Laigueglia, ex presidente locale, provinciale, regionale della categoria, e ottuagenario. “Sono anni che nessuno mi cerca per chiedere un modesto consiglio…..né i politici, né chi ci rappresenta….”” aveva confidato un paio d’anni fa incontrandolo nella sua giornaliera passeggiata in centro storico. Città che ama e alla quale ha voluto ‘donare’, riaprendolo, il Vascello Fantasma, ristorante sul mare che dopo la sua gestione era finito nelle secche della chiusura. C’è poi chi – e non possiamo che essere d’accordo – ha rinunciato alla ‘zona alberghiera di Loano‘, nel retroporto, preferendo pagare 25 mila € l’anno di Imu, dopo aver perso la causa, per un motivo di lana caprina, al Consiglio di stato contro il Comune.

Ci sono casi clamorosi di rinunce a realizzare  hotel, dopo essere stati pomposamente annunciati, da ponente a levante. Citiamone solo alcuni. Nell’area di porticciolo di Andora, tre a Ceriale, sei, sette a Loano (persino l’ex ospedale Ospizio Marino era stato dato in quota 5 stelle lusso ad opera di un magnate  russo che forse solo il corrispondente de La Stampa dell’epoca e i suoi solerti informatori conobbero). Il recupero alberghiero del castello Borelli, a Borghetto S. Spirito, è ritardo di un decennio. Il quattro stelle lusso nell’area dell’ex cantiere navale a Pietra Ligure resta un sogno sulla carta. Il 5 stelle lusso, a Varigotti, ha seguito la disastrosa ascesa e caduta dell’ex ‘re del mattone’, Andrea Nucera.  Hotel di lusso annunciati a Savona (tre), due nelle albissole (uno  alla Margonara e nella vecchia stazione),  e ancora nella zona portuale di Varazze, a Celle Ligure. A Noli nell’ex fabbrica dei refrattari (ora arricchita da 160 seconde case), fino all’ex colonia Merello tra Bergeggi e Spotorno.

Non vogliamo qui accennare a difficoltà crescenti di conduzioni alberghiere tra Andora a Varazze e sarebbe ingiusto dimenticare l’entroterra. Basterebbe citare quella che chiamavano la piccola Svizzera turistica della Liguria, Bardineto. Ma il neo presidente della Provincia, avv. Pierangelo Olivieri, sindaco di Calizzano, cavalca l’ottimismo. A suo dire il turismo è in ripresa, non solo in alta Valbormida, anche per la montagna ci sono buone prospettive di sviluppo.

Nel corso delle legislature di destra e sinistra non sono mancati i fondi pubblici a sostegno del turismo alberghiero e non (Bagni Marini, agriturismo, camping, residence), prestiti e mutui ‘agevolati’ da parte di istituti di credito. Ha pesato la crisi dovuta a sciagurate (e non paganti per il bene comune) politiche edilizie – immobiliari, destinazione di aree edificabili che hanno stravolto il ‘fascino’ della Riviera sul mare, dall’altra i costi del lavoro e di gestione complessiva di hotel tradizionali, assai poco competitivi e non incoraggianti per gli investitori, per chi fa di mestiere l’albergatore con l’olio di gomito.

Ma la politica del made in Italy si alimenta con la propaganda e di volta in volta la rabbia del ‘popolo’ e di chi deserta sistematicamente le urne. C’è l’esempio vincente del modello Salvini, conquista consenso con ‘gli stranieri’ che delinquono (Prima gli italiani), le cooperative ‘rosse e bianche’ che ‘ingrassano’. Ha ridotto da 35 a 18 (forse 21 al massimo) le ‘rette’ pro ospite. La Riviera, rispetto agli anni ’70-’80, è  un’isola felice almeno per i reati gravi: omicidi, estorsioni, incendi propedeutici al ‘pizzo’, rapine, persino sequestri di persona, fino al furto di auto. Ma diminuiscono  i furti – ha reso noto lo stesso ministro Salvini dell’Interno- ed aggiungiamo, non ci sono più arresti per ‘reati di mafia’. Ciò non significa che siamo ‘vaccinati’, anzi in Riviera  c’è odore di investimenti che ‘puzzano’, di zone grigie nel settore immobiliare  anche ad opera di colletti bianchi e di prestanome che operano attraverso ‘scatole cinesi’.

Cosi cresce il bisogno di dare la carica all’insegna dell’ottimismo, guai a se non fosse cosi ? Anche se non ricordiamo di un politico che investe in hotel, anzi, chi  in famiglia li aveva ha trasformato e venduto. C’è sempre bisogno di ‘novità’ per ripartire.  Nuove ‘ricette’ adeguate ai tempi. Non servono più, e condividiamo, ‘esami di coscienza’ o guardarsi indietro, semmai alle spalle da certi ‘consigli amicali’. Se poi c’è un valente editore, giornalista, cronista, corrispondente, collaboratore che saprà, a sua volta, ‘ condividere’,  con successo di lettori e pubblicità, la nuova stagione degli annunci, non resta che fare i migliori auguri e, salute permettendo, darsi un prossimo appuntamento non a breve.

A noi resta il rammarico di aver assistito impotenti alla distruzione capillare del ‘vecchio’ tessuto alberghiero, alla perdita di migliaia di posti di lavoro e di professionalità, esperienza, ad opportunità concrete e durature per alunni degli Istituti alberghieri. I risvolti sociali  e dell’economia provinciale nel più redditizio (?) mercato immobiliare delle seconde case: al mare e nella prima collina. L’Ici prima e l’Imu una mucca da mungere al massimo; hanno fatto la fortuna dei bilanci comunali che nella voce “manifestazioni, cultura e sport” spendono – investono milioni di euro che  sommati insieme, tra le località costiere, fanno una montagna di soldi che finora non ha dato i risultati previsti.

A parte la ripresina registrata nella stagione delle bombe fuori dai confini nazionali, le notizie e le prime statistiche del 2019 non sono da fake news.  Albergatori, voraci e speculatori ? No, semmai vittime di illusioni e mediocrità complessiva.  Immolati sul pulpito della politica e del potere comunale, regionale e nazionale.

All’incontro di Loano per i 20 anni dell’Upa sono arrivati vecchi (la Lega) e nuovi protagonisti (M5S) della scena politica. Istruttivo leggere certe dichiarazioni per sapere che “chi c’era prima di noi ha fatto poco o nulla per il turismo…è stato un disastro….”. Un teatrino che si ripete ad ogni ‘cambio di guardia’. Tra gli ‘anta chi ricorda, ad esempio, un assessore regionale al turismo con i ‘fiocchi’ ? Un paio sì, pragmatici e poco ‘ciarlieri’, per nulla esibizionisti di maniera. Prima i fatti, i risultati, poi gli annunci di gaudio. Chi ricorda, nella nostra provincia, presidenti di categoria (albergatori) senza remore o obblighi di riconoscenza ? Senza  temere per i propri interessi, magari nel ‘dopo albergo’ ? Nessuno, col buon senso, può invocare i talebani, ma presentarsi troppo proni, al di là delle dichiarazioni di intenti, fa un po’ sorridere.  Berlangieri, giovane veterano del ‘mestiere’ (politica, albergatore, associazionismo) si è presentato da innovatore. Serve una nuova stagione. Non ha indicato le tappe e le date del rinnovamento. Se siamo di fronte ad un ‘messia’ non si perda tempo e ci si metta subito all’opera. Facendo tesoro delle forze migliori della categoria dell’ospitalità alberghiera. Non basta che il dinamico direttore provinciale dell’Upa, Carlo Scrivano, abbia messo in pratica la buona creanza di visitare, conoscere uno per uno, gli associati. Serve coinvolgerli con una svolta che non è quella dei convegni e della tavole rotonde, ma dei risultati.

Luciano Corrado

da Ivg.it – del 17 giugno 2019 (vedi anche video…….)

Loano. Dopo vent’anni, una storia che si rinnova. E’ quella dell’Unione Provinciale degli Albergatori della Provincia di Savona, i cui rappresentanti questo pomeriggio si sono ritrovati presso il Loano2 Village di via degli Alpini per partecipare al consiglio generale dell’associazione e “fare il punto della situazione” in occasione del ventesimo compleanno del sodalizio. Erano presenti  il presidente dell’Unione Angelo Berlangieri, il direttore Carlo Scrivano, i parlamentari savonesi Sara Foscolo, Paolo Ripamonti, Franco Vazio, l’assessore regionale al turismo Gianni Berrino, i consiglieri regionali Andrea Melis ed Angelo Vaccarezza, il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri, i sindaci di numerosi Comuni del savonese e rappresentanti delle varie categorie del turismo di livello locale e nazionale. Oltre a votare il bilancio 2018 e ad approvare il nuovo statuto, gli esponenti delle dodici associazioni che compongono l’Unione hanno analizzato l’attività svolta finora. Ad aprire i lavori è stato Angelo Berlangieri che ha ricordato come quello dell’Upa sia stato “un lungo viaggio che ci ha portato ad essere l’associazione di riferimento per il mondo delle imprese alberghiere”.

Era l’11 novembre 2006, articolo de e La Stampa, a firma di Romano Strizioli, pensionato, un giornalista tecnico del turismo (primo addetto ad un Ufficio Stampa di Azienda di soggiorno in Liguria, ad Alassio)

E’ SCATTATO IL 100° (?) ALLARME NELLA STORIA  DEL TURISMO SAVONESE

MA QUESTA PARE SIA LA VOLTA BUONA, ANCHE I POLITICI VOGLIONO FARE GLI ALBERGATORI, OLTRE CHE TECNICIE ORA SBOCCIA LA CRISI ALBERGHIERA PER MANCANZA DI IDEE: ANALISI DI SERGIO DEL SANTO

COMUNICATO STAMPA – Sport, Ripamonti (Lega) al Judo Beach Camp di Laigueglia: “Grandi manifestazioni sportive volano del turismo internazionale”

Laigueglia, 16 giu – “Oggi ho fatto visita al Judo Beach Camp di Laigueglia, manifestazione giunta alla sua terza edizione e dal respiro sempre più internazionale. Accompagnato dal sindaco Roberto Sasso del Verme, ho incontrato il judoka Elio Verde, già componente delle Fiamme Oro e della Nazionale italiana di judo, e Travis Stevens, atleta americano medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio 2016. Grazie agli organizzatori e a tutti coloro che rendono possibile l’organizzazione di questo evento, che trova in me il massimo sostegno affinché possa crescere ancora: grandi manifestazioni sportive come questa fanno sì che il territorio possa essere conosciuto in Italia e nel mondo e attirare sempre più turisti, per tutto l’anno, con ricadute benefiche per tutte le categorie economiche”.


L.Corrado

L.Corrado

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