Pieve di Teco a rischio degrado sociale e strutturale a causa del consumo all’aperto, da ubriaconi, di sostanze alcoliche, con schiamazzi e risse, in spazi pubblici, nel centro del paese. “Ho spiegato al giornalista Pomati, al quale avevo dato subito notizia, che il ‘coprifuoco’ nell’area sotto i portici e in piazzetta Cavour è un gravissimo danno agli esercenti, una punizione ingiusta ed assurda a seguito di una, due risse all’esterno di un locale, quando era già chiuso. Invece si è fatto di ogni erba un fascio, gettando immeritato discredito sulla comunità, facendo apparire il paese un luogo dove bisogna ricorrere a misure draconiane a tutela della sicurezza urbana” dichiara Renzo Brunengo, ex sindaco e capogruppo di opposizione. Con un appendice giornalistica assai curiosa. (Leggi il testo integrale dell’ordinanza del sindaco Alessandri….)
Brunengo: “Pomati ha evitato ogni riferimento al mio e al dissenso del gruppo di opposizione dicendomi che non è colpa sua se non ne ha fatto cenno e darà conto in un altro servizio”. Tra l’altro, i divieti di estendono alla vendita, per asporto, di qualunque bevanda in contenitori di vetro o lattina dalle 20,30 alle 7 in qualsiasi giorno della settimana in tutto il capoluogo per 30 giorni. Un precedente clamoroso e storico per la valle Arroscia e non solo. Sarà un nuovo strumento di promozione del territorio ? Parlatene bene, parlatene male, purchè ne parliate.
LA CRONACA DE LA STAMPA CON ANDREA POMATI – La Stampa- Imperia, di domenica, ha titolato: ‘Schiamazzi, vandalismi, risse. Ora a Pieve scatta il coprifuoco. Ordinanza del sindaco: vietasti assembramenti e alcolici dalle 20,30 alle 7. In vigore per un mese in corso Ponzoni e Piazza Cavour. Limitazioni anche altrove.’ E’ categorico il primo cittadino più amato dalla maggioranza degli elettori pievesi, al suo terzo mandato. Non vuole che il suo paese diventi un bordello. Anche se nella sua ordinanza cita il decreto sicurezza del governo che interviene su “comportamenti come la prostituzione su strada o l’accattonaggio molesto…l’incuria, il degrado e l’occupazione abusiva….lo scadimento della qualità urbana…da qui la necessità di provvedimenti atti a contenere il fenomeno ed assicurare un’ordinata e civile convivenza nell’interesse della cittadinanza… eliminare dunque il grave pericolo e la minaccia alla sicurezza urbana….la turbativa al libero utilizzo e alla normale fruizione degli spazi pubblici, nonchè l’insorgenza di fenomeni criminosi….tali da contribuire al disfacimento del tessuto sociale e alla diffusione di un sentimento di insicurezza collettiva, specialmente tra gli strati più poveri e deboli della collettività e, dall’altro promuovere la riconquista del territorio da parte delle istituzioni competenti”.
IL DISSENSO DI BRUNENGO E LA CENSURA – L’ex sindaco Brunengo che si era affidato, per manifestare il suo dissenso, a
Pomati, capo redattore dell’autorevole Imperia Tv, collaboratore pagato a notizia de La Stampa e Il Secolo XIX, cronista delle ‘eccellenze enogastronomiche‘, è rimasto un pochino deluso dalla ‘censura’ di cui sarebbe stato oggetto, forse a fin di bene. Brunengo che ha scritto nella nota di accompagnamento a Trucioli: ” Un’ordinanza cervellottica che penalizza il paese. Il Sindaco comincia col dire “referti ripetuti e puntuale relazione del Responsabile dell’Ufficio tecnico….” invece, non c’è alcuna relazione dell’Ufficio tecnico, solo due esposti di due cittadini per schiamazzi notturni. Se ci sono delle situazioni fuorilegge si colpiscono queste e non si punisca indiscriminatamente. Nell’ordinanza, casualmente, non è stata inserita via Eula (SS 28). Saranno quasi gli unici che non sono penalizzati mi rallegro per loro, resto incredulo per quanto si legge nell’ordinanza. Siamo a Pieve di Teco e nel degrado delle peggiori periferie. Incredulo nel richiamo alla prostituzione di strada, accattonaggio di minori, occupazione abusiva di immobili ecc. E dice “i sopracitati fenomeni gravemente degenerativi. A me risulta unicamente qualche lite al bar e qualche schiamazzo notturni…..Se ci sono delle situazioni illecite vanno arginate e represse. Sbagliatissimo penalizzare il paese adducendo una situazione del tutto inesistente, ripeto una rissa all’esterno di un bar e dopo che aveva chiuso i battenti”.
Forse l’esempio del sindaco Alessandro Alessandri potrà far scuola a città ‘calde’ sul fronte della sicurezza, senza andare lontano, Albenga dove da anni si susseguono risse, mini vendette, regolamenti di conti, tra balordi, spacciatori, soprattutto extra comunitari irregolari e regolari, spesso dediti a libagioni senza mezze misure, al punto che vengono aggrediti vigili urbani e carabinieri quando intervengono. La questura ed il sindaco sono intervenuti, quando richiesto, disponendo la chiusura di singoli locali. Mai interdetto una piazza, una strada.
Chi frequenta abitualmente Pieve di Teco – e Pomati è un abitué – racconta che l’unico locale che resta aperto di sera e fa musica nei festivi, è il bar La Grotta, titolare un pievese. E’ all’esterno si sono verificate risse, non sappiamo se siano intervenuti i militari della locale stazione per gli accertamenti, identificare i protagonisti di un reato perseguibile d’ufficio, oltre a schiamazzi con disturbo alla quiete pubblica. Si aggiunga che al sindaco fa menzione ad almeno due esposti di abitanti della zona, si aggiunga che applicare divieti ferrei e generalizzati, per un mese (da venerdì 7 giugno a domenica 7 luglio), con la stagione estiva, i turisti e le vacanze, significa arrecare pregiudizio all’attività di tutti i pubblici esercizi e di ristorazione nel ‘salotto’ storico di Pieve. Locali assai frequentati ed apprezzati quali il bar ristorante Sport, bar One, bar Cavour, bar dell’Orologio e bar La Grotta, il Gatto e La Volpe che tre volte in settimana fa serate a tema. Restano esclusi dall’ombrello anti ubriaconi la frequentata Pizzeria Maniscalco dei coniugi Scarella di Pornassio, l’Aperigusto del Principe sulla Provinciale, sempre in centro, di Tiziana Contestabile pornassina.
Difficile immaginare un colpo di sole. Il sindaco ha firmato e motivato l’ordinanza in ben 8 pagine, forse è per questa ragione che il cronista Pomati non ha dato spazio a dubbi, interrogativi, alle critiche del capogruppo Renzo Brunengo. Ha letto che, scrive Alessandri: “... i sopracitati fenomeni, gravemente degenerativi della vivibilità negli spazi pubblici, generano una forte turbativa alla sixcurezza urbana, impediscono la normale fruibilità di tali aree, in particolare da parte delle fasce della popolazione più deboli, anziani e bambini, che si trovano e si sentono in oggettive condizioni di potenziale pericolo e che tali fenomeni si accentuano con con l’approssimarsi della stagione estiva.” Si cita che ” i carabinieri hanno inoltrato al Comune numerose segnalazioni relative a episodi di disturbo….il fenomeno ha generato nella cittadinanza quotidiane lamentele, segnalazioni che provengono al Comune e agli amministratori comunali, spesso evidenzianti avvenute molestie e comportamenti addirittura aggressivi. …Persone che assumono bevande alcoliche, abbandonando volutamente i contenitori, per lo più di vetro, fonte di potenziale pericolo per coloro che hanno diritto di fruire di tali spazi, con particolare riferimento a bambini ed anziani…..indispensabile prevenire e contrastare…contenere il fenomeno dell’abuso di alcolici…”.
Il sindaco invoca, tra l’altro, il decreto sicurezza 125 /2008 del ministro dell’Interno, Matteo Salvini ed tutta una serie di norme di legge vigenti”.
Da qui, vietato il consumo di bevande alcoliche all’aperto negli spazi pubblici o aperti al pubblico (bar e ristoranti) nelle zone citate dalle 20,30 alle 7. Oltre al divieto di vendita e somministrazione di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione e in qualsiasi contenitore nelle stesse ore tra Piazza Cavour e corso Ponzoni. Divieto di vendita per asporto di qualunque bevanda in contenitori di vetro o lattina dalle 20,30 alle 7 in qualsiasi giorno della settimana in tutto il capoluogo per 30 giorni. E dato mandato al responsabile del Servizio tecnico e alle Forze dell’Ordine verificare l’esecuzione del provvedimento sindacale. Le violazioni comportano sanzioni amministrative pecuniarie da 25 a 500 € , i trasgressori ” hanno facoltà di estinguere l’illecito mediante il pagamento in misura ridotta della sanzione….responsabile del procedimento il geom. Giuliano Maglio che è stato sindaco di Montegrosso Pian latte e presidente del Parco Alpi Liguri. Si può presentare ricorso al prefetto entro 30 giorni dalla pubblicazione, di fatto quando scade il provvedimento.
LA LETTERA DI PROTESTA DI LUNEDI 10 GIUGNO –
Al Sig. Sindaco, Geom. Alessandro Alessandri
Pieve di Teco
Al Sig. Prefetto, Dott. Alberto INTINI
Imperia
URGENTE
Oggetto: Ordinanza sindacale N. 27 del 6 Giungo 2019 in materia di sicurezza e ordine pubblico.
Si fa riferimento all’Ordinanza sindacale N. 27 del 6 Giungo 2019 in materia di sicurezza e ordine pubblico, che limita fortemente le libertà individuali e quelle degli esercizi pubblici per chiedere, al Sig. Sindaco Alessandro Alessandri, le motivazioni per cui sono esclusi dall’Ordinanza esercizi pubblici di una zona adiacente e per quali ragioni sono stati colpiti e conseguentemente danneggiati gli esercizi pubblici di via Ponzoni e Piazza Cavour. Considerata l’importanza chiediamo una urgentissima risposta.
Pieve di Teco, 10 Giugno 2019
Gruppo “Pieve Bene Comune”
Renzo Brunengo Franco Roggero Camilla Molinari
ARTICOLO DE LA STAMPA CRONACA DI IMPERIA