Quando si dice che la gratitudine non è figlia di questo mondo egoista si può averne un triste esempio (uno dei tanti purtroppo) nel nostro comprensorio. Il 14 dicembre 2018 ci ha lasciato Antonio Gallizia, un giornalista che per decenni ha seguito lo sport savonese e del Ponente. Ogni lunedì la sua firma appariva su La Stampa o sul Corriere Mercantile raccontando quanto era avvenuto nei campi di calcio, nei palazzetti, sulle strade essendo lui un grande appassionato di ciclismo. Ogni domenica, da settembre a maggio, pronto a chiamare dirigenti, allenatori, giocatori, tecnici per sapere come era andata una partita.
<Ne devo seguire talmente tante – raccontava- che da alcuni anni mi reco raramente in un campo sportivo, visto che gli eventi sono in contemporanea>. Antonio, insieme a pochi altri, ha dato visibilità a eventi sportivi che altrimenti avrebbero interessato soltanto gli addetti ai lavori. E lui pronto pure a prendersi le critiche di qualche allenatore che, montandosi la testa vedendo la sua foto sul giornale, pensava di guidare il Real o il Barcellona invece che una modestissima realtà della zona.
Da due mesi è mancato Antonio ma a nessuna squadra è venuto in mente, non fosse altro che per rispetto, di dedicargli un minuto di silenzio, un piccolo trofeo. Nessuna dichiarazione, nessun ricordo da parte di personaggi che si credono degli eroi del loro sport e che alla fine sono solo degli sconosciuti, tra l’altro neppure illustri.
In questi giorni ho incontrato due amici di Antonio, anche loro delusi: <E’una vergogna, una macchia che si porta dietro tutto il mondo dello sport locale>, ha detto, visibilmente amareggiato, un suo amico. Speriamo che, anche se fuori tempo massimo, qualcuno voglia dedicargli quanto prima una manifestazione, un Memorial al suo ricordo. Sarebbe un bel gesto che i suoi seguaci, quelli che raccontano ancora per pochi spiccioli lo sport della nostra provincia, potrebbero ricordare nei loro articoli.
ARTICOLO DE LA STAMPA 15 dicembre 2018
Se ne è andato senza rumore e mancherà a molti. Antonio Gallizia, 72 anni, appassionato di pallapugno e sport giovanili, che ha raccontato in quarant’anni di giornalismo sportivo collaborando con innumerevoli testate, compreso il nostro giornale, è morto venerdì notte all’ospedale di Albenga, dove era ricoverato da alcune settimane dopo un intervento al Santa Corona in seguito ad un ictus che lo aveva improvvisamente colpito. Antonio, conosciuto in tutto il Ponente, aveva un cuore d’oro e la capacità di essere amico di tutti. Antica famiglia di Arnasco aveva lavorato per molti anni come impiegato nel piccolo Comune alle spalle di Albenga sino alla pensione. Da allora non aveva smesso di frequentare sferisteri e polverosi campi da calcio delle giovanili, raccontando con passione e competenza partite e protagonisti. Single, dopo uno sfortunato matrimonio giovanile e una convivenza di alcuni anni, non aveva parenti diretti e si divideva tra Arnasco, dove abitava, ed Albenga dove coltivava amicizie ed interessi, con numerose puntate nell’entroterra dove vivevano gli amici di sempre.
ARTICOLO DI ALBENGA CORSARA 16 dicembre 2018
di Claudio Almanzi – Arnasco. Si sono svolte ieri nella Chiesa Parrocchiale ad Arnasco le esequie di Antonio Gallizia, giornalista molto noto in tutto il Ponente savonese. Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Arnasco Alfredino Gallizia, il presidente della Cooperativa di Arnasco Luciano Gallizia, molti ex colleghi de “La Stampa”, “Il Secolo XIX” e “Tuttosport”e tanti rappresentanti del mondo sportivo, del volontariato ed associazionistico fra cui i delegati USSI, UCSI, ANA, CONI, ANCI ed UNUCI.
Gallizia, che aveva 72 anni, è stato per molti anni collaboratore di “Tuttosport” e di altri quotidiani cartacei. Dopo essere andato in pensione ha proseguito la sua collaborazione con “ La Stampa” di Torino per la quale seguiva soprattutto il calcio semiprofessionistico, quello giovanile e la pallapugno.
Era stato per tanti anni messo, impiegato e segretario comunale nel Municipio di Arnasco. Grande appassionato di sport, ha raccontato per più di quarant’anni, con passione e precisione, svariati eventi ed è stato testimone sincero e diretto del vecchio giornalismo sportivo locale. Migliaia le sue cronache di partite e gare tra Ventimiglia e Varazze, con puntate nel Basso Piemonte, soprattutto per la Pallapugno. Ha collaborato con innumerevoli testate e periodici mettendo sempre in rilievo gli aspetti umani degli sport e dei personaggi con cui veniva a contato, cercando di mettere sempre in risalto, con grande empatia, i loro aspetti umani più significativi.
Gallizia è mancato venerdì scorso, all’ Ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga, dove era stato ricoverato, dopo un intervento al Santa Corona di Pietra Ligure, a seguito di un ictus, che lo aveva colpito quindici giorni prima. Insieme agli altri illustri e scomparsi giornalisti Giuseppe Morchio, Gianmario Siboni, Romano Strizioli, Ernani Iezzi, Augusto Rembado, Marisa Sifredi e Karol Rossi, Gallizia è stato uno dei più attenti ed appassionati osservatori del comprensorio ingauno.