Nella 74° ricorrenza della Festa della Liberazione, il 27 aprile 2019, iniziativa comune del Centro XXV Aprile e dell’Associazione nazionale di Amicizia Italia-Cuba Circolo Granma ad Albisola Superiore.
La Resistenza è stata– dal punto di vista politico, militare e ideale –un fenomeno complesso e articolato. Un’importante pagina della storia contemporanea, sulla quale può riflettersi il messaggio pirandelliano dello sfaccettarsi della Verità. Oggi, più che mai, è urgente il recupero di un suo comune “principio etico”. Tutto ciò anche perché elementi di discontinuità intervenuti nel corso degli ultimi decenni (il ’68, la caduta del muro di Berlino, la globalizzazione e la sua crisi, …) hanno spezzato la linearità del rapporto tra l’esperienza resistenziale e l’evoluzione della vicenda politica democratica che ne fu diretta conseguenza.
Ecco, dunque, quanto noi dobbiamo ancora compiutamente trovare: un sentimento nazionale ma anche comunitario, che ci permetta di affrontare le temibili derive e i pericoli per la pace che emergono sullo scenario attuale. Ed è per questo che auspichiamo che le Celebrazioni del 25 Aprile assumano ovunque una forma condivisa e paritetica fra le varie componenti del fronte democratico ed antifascista, anche se talora, quasi in contraddizione con i valori che abbiamo ereditato e per poco comprensibili ragioni, a distanza di oltre settant’anni da quei giorni, tanto eroici quanto tragici, ciò purtroppo stenta a realizzarsi.
Nello spirito di un coinvolgimento più ampio, nella 74° ricorrenza della Festa della Liberazione, l’iniziativa congiunta del Centro XXV Aprile e dell’Associazione nazionale di Amicizia Italia-Cuba Circolo Granma si svolge ad Albisola Superiore, con il patrocinio dei Comuni di Albisola Superiore e Stella, dell’ISREC, dell’ANED, dell’ANA e la collaborazione dell’ANPI, Sezione di Acqui Terme, e di Fischia il Vento. Il programma è il seguente: Sabato 27 aprile, alle ore 16,30, nella sede dell’Associazione Alpini, “Olga”, la vicenda di un deportato IMI, presentazione del libro di Antonio Rossello, introduce: Teresa Ferrando (Presidente ISREC); Roberto Casella (Associazione Italia Cuba): “Olga Turino Guerra e Gino Donè, l’incontro tra una rivoluzionaria e un partigiano”. Saranno presenti Luigina Balaclava, familiare del deportato, e la scultrice Gabriella Oliva, che ha realizzato la scultura “Two women” riprodotta all’interno del summenzionato volume.
In omaggio allo spesso silente ma grandioso contributo offerto in varie forme dalle donne alla Resistenza, l’opera “Two women” verrà esposta al pubblico nell’occasione. La scultura simboleggia gli stereotipi con cui nel tempo alcune culture hanno visto la donna. Frontalmente vi sono due rappresentazioni femminili. La figura angelica, madre e musa ispiratrice, accezione di patria comune. A fianco, la figura velata: la negazione della persona e delle sue potenzialità, un orrore che può arrivare fino all’estremo di violenze, di annientamento, di schiavitù e di morte, conosciuto da chi ha patito la deportazione. Dal lato opposto, le due donne hanno invece forme sensuali: libere di esprimere in piena autonomia il proprio “animus”, testimoniando il riscatto che proviene da un percorso di liberazione. Olga, nel volume omonimo, ambisce a declinare ogni aspetto della femminilità. Ed inoltre porta lo stesso nome di una figura di donna coraggiosa, Olga Turino Guerra, la quale ispirò l’incontro di un partigiano italiano Gino Donè con la rivoluzione cubana, sullo sfondo della vicenda dello sbarco del battello Granma.
L’obiettivo è quindi di approfittare di questa ricorrenza, per ampliare l’orizzonte su storie che hanno in comune un desiderio di libertà e di verità, entrambe agognate e cercate incessantemente, anche al di là dei confini politici, geografici e umani ricevuti in sorte.