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Liguria e Basso Piemonte

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Loano chiuso alla chetichella Sushi restaurant. Nuova sorpresa silenziosa
nella premiata cittadella portuale dei Vip


E poi azzardano a sostenere che il giornalismo moderno, più apprezzato ai nostri giorni, sono l’immediatezza della notizia, essere abituati all’uso del copia incolla, dare tutte le notizie anche quando si smarrisce un gattino o il cagnolino, c’è un piccolo incidente della strada senza feriti e solo danni. Importante è ‘ammucchiare’, essere allenati. Un ristorante che in pochi mesi era diventato il locale più frequentato della città e del mega porto turistico e che all’improvviso espone il cartello di ferie per non riaprire più sarà una notizia di scarso interesse. O forse ai loanesi, alle migliaia di persone, turisti, che frequentano ed ammirano anche yacht per i milionari della terra, il fatto lascia indifferenti.  Uno in più, uno in meno non fa la differenza ? E poi non casca il mondo, nessun allarmismo. In questi giorni hanno aperto un negozio di articoli per animali, sull’Aurelia di levante, e il ‘Mercatino dell’usato‘, sempre sulla statale, a ponente dopo che ha chiuso un market di alimentari e generi vari gestito da cittadini asiatici.

Trucioli.it ormai vive fuori dai tempi. Ci siamo resi conto, con la solita curiosità dei vecchi cronisti di strada, che il Sushi restaurant, inaugurato ad inizio estate del 2015, ad opera di una famiglia di ristoratori giapponesi con analoga attività a Sanremo e Imperia, era chiuso e all’interno disordine ed abbandono. Curiosando ecco il cartello esposto su una vetrata: Chiuso per ferie dal 15 ottobre al 20 dicembre 2018. Cosa è successo, forse una malattia ? Cammin facendo incontriamo un fornitore. Scusi, sa quando riapre ? “Hanno chiuso, si sono trasferiti, forse a Savona…Lei è un turista ? ” Preferiamo fingere rispondendo di sì.  “Sa perchè con la gente del posto e che non si conosce non si sa con chi si parla…”. Che c’è di male ? “Niente, meglio farsi i fatti propri….questo è il sesto o settimo ristorante che chiude da quando hanno realizzato e poi ampliato il porto, due o tre sono falliti. Altri cambiano gestione. I giapponesi a 6 mila euro di affitto al mese, pur lavorando molto, non riuscivano a far quadre i conti….troppe spese….non c’è solo l’affitto, c’è il personale….le tasse…la nostra ditta quando ci siamo resi conto che avevano qualche problema di cassa, fornivamo la merce solo con pagamento immediato”.

Stupisce la chiusura di Sushi, la famiglia che getta la spugna e si trasferisce nel capoluogo in zona centrale. Non sappiamo se siano ancora attivi nelle due cittadine imperiesi o se, come pare, abbiano almeno in un caso ceduto l’attività.  Stupisce perchè è noto che al mondo ci sono due cucine che vanno per la maggiore, con una netta supremazia: l’italiana e la giapponese. Certo occorre saper accontentare il cliente, capire quale sia il bacino di clientela  che puoi soddisfare nei prezzi e nel menù. Tenendo conto dell’ampia metratura interna ed esterna, non meno di 200 posti a sedere in alta stagione, chi si trovava a passeggiare per caso nel porto vedeva sempre il quasi esaurito. Insomma il lavoro non mancava. In cucina quattro o cinque persone, in sala ancora di più. Tutti giovani e di entrambi i sessi.  Giapponese il personale di sala, misti (con nord africani) quello ai fornelli e alle stoviglie, alle pulizie.

Un menù che nei tre anni e mezzo di apertura ha mantenuto lo stesso cliché:  pranzo a 15,50, cena 21,50. Ovviamente era possibile anche farsi servire ed accontentarsi di una singolo piatto. Una lista, una scelta molto varia sulla scia della tipica cucina e specialità nipponiche.  Pranzo e cena con orari abbastanza elastici, in particolare nella stagione estiva, all’aperto quando i clienti tirano a tardi. C’è da dire che  dando un’occhiata ai giudizi di TripAdvisor,  per quello che possono valere, Sushi si piazzava a metà classifica tra i 133 locali di ristoro della città. Purtroppo non era andata meglio, quanto a risultati di bilancio, al rinomato (quanto a nome) ristorante  Zefferino, stesso discorso per il Sestante, il veterano, non parliamo del Revolution 2. Anzi ci sarebbe da aprire un capitolo a proposito di certi accadimenti proprio per i locali che si affacciano sulla promenade Francheville.  Ne riparleremo documentati. Si dovrà pure riflettere perchè a distanza  di un decennio molti locali della cittadella sul mare restano vuoti, in altri l’attività ha resistito più o meno a lungo. Ora ci sono tre, quattro realtà, tra pizzeria e ristorazione, apparentemente ‘produttive’. Si lavora bene nei mesi estivi, week end, ancora più fortunate le serate di bel tempo. Non resta che attendere e sperare che non vadano ad ingrossare le file dei fuggiaschi.

Ci sono rimedi ? Cosa si può fare ? E’ giusto dare tutta la colpa agli affitti ‘proibitivi’ che non tengono conto che non siamo in città dove il lavoro non è soggetto ai balzi della stagionalità. E’ più facile pianificare entrate, uscite, spese, imprevisti.  A Loano il porto è ormai una cartina di tornasole quanto a potenzialità. Loano che tutto sommato ha avuto la fortuna di ritrovarsi come proprietario dello scalo uno dei maggiori gruppi assicurativi e bancari del paese: Unipol Sai. Forse non guasterebbe un confronto tra la proprietà attraverso i suoi dirigenti di vertice e la componente diciamo commerciale. Ascoltare, fare raffronti, trovare una via d’uscita antifuga dei ristoratori. Non sono rose neppure per un bar sorto già negli anni ’90 e alla sua seconda o terza gestione.

Bene, Loano si può consolare con l’apertura di altre attività da “Amici Miei’ per animali e in un periodo di recessione economica generalizzata ecco aprire  il ‘Mercaqtino dell’usato‘ che aveva sede  in via Madonna degli Angeli.

Va detto che non vorremmo mai dare notizie ‘tristi’, di locali che chiudono o che fanno molta fatica a tirare avanti. Dispiace infrangere il silenzio dei media beniamini, seguiti e protagonisti di un giornalismo di successo quanto a lettori – visualizzazioni e pubblicità a pagamento, meritatissima vista la diffusione. Quando abbiamo dato notizia dell’apertura del ristorante giapponese l’hanno letta 1639 persone. Magari questa volta la inattesa chiusura rimarrà tra noi.

Amici Miei porterà più fortuna ? In questi locali c’è chi ricorda che si sono avvicendati negli anni dopo la ristrutturazione cinque o sei attività. Sarà la volta buona ? Gli animali ‘tirano’ quanto a clienti
In un ampio locale attiguo all’immobile già Villa Fameli (sottoposta a confisca giudiziale in attesa che il Comune o lo Stato l’acquisisca al patrimonio pubblico) ha aperto il Mercatino dell’usato. per due anni il locale, oltre un centinaio di mq. aveva ospitato un market alimentare e frutta, in precedenza materiali per edilizia e serramenti. Restano vuoti i locali che ospitavano una discoteca e poi la sala giochi Las Vegas
La lista, con i relativi prezzi, di quanto si poteva ordinare al ristorante giapponese nel porto turistico più grande e moderno della Liguria, tra i primi in Italia

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