L’udienza preliminare, davanti al Gup di Imperia, Anna Bonsignorio per i concorsi truccati a Rivieracqua, si è conclusa con la costituzione di parte civile della società pubblica (Provincia e Comuni), nove degli imputati hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato, mentre gli unici due savonesi, il funzionario Asl 2 di Savona, Claudio Baldi, 61 anni, Loano e l’avvocato Rosavio Bellasio, 74 anni, Pietra Ligure, hanno scelto il rito ordinario, presumibilmente nella certezza di essere scagionati al termine del dibattimento in aula.
A ricorrere all’abbreviato, che in caso di condanna consentirà la riduzione di un terzo della pena, sono stati l’ex direttore generale di Rivieracqua, Gabriele Saldo, personaggio della politica e della pubblica amministrazione molto conosciuto nella terra imperiese, in provincia di Savona e in Liguria, per aver ricoperto in Regione la carica di capogruppo di Forza Italia e già a processo per peculato perché avrebbe usato fondi pubblici per spese non istituzionali nella legislatura compresa tra il 2005 e il 2010. Saldo coinvolto Matteo Rosso, l’ex senatore Franco Orsi, sindaco uscente di Albisola Superiore, Gino Garibaldi, Luigi Morgillo, i savonesi Pietro Oliva, ex assessore vice sindaco a Loano ed ex presidente del consiglio comunale e Graziano Falciani, imprenditore valbormidese, che aveva ottenuto la decadenza (di Oliva) da consigliere dello stesso collega di partito.
Nell’inchiesta dei concorsi truccati, secondo la tesi accusatoria, tutti devono rispondere di truffa e rivelazioni del segreto d’ufficio. Saldo, 67 anni, origini a Mendatica, ex vigile urbano a Imperia, ex assessore in provincia. C’è l’ex consulente e presidente della commissione esaminatrice, il prof. universitario Federico Fontana, 54 anni, consulente in passato di alcuni Comuni savonesi (tra cui Loano e Savona), Fabio Cassella, 47 anni, il candidato che vinse il concorso da esperto amministrativo grazie alle domande ottenute prima della prova, sempre per l’accusa: assunto era stato poi licenziato ed è pendente il ricorso al giudice del Lavoro contro il provvedimento. E ancora: Giorgio Negro, 68 anni, consulente della società pubblica e segretario della commissione d’esame. Flavia Carli, 54 anni, la candidata che aveva sostenuto l’esame collegata via auricolare con il figlio, Davide Carli di 22 anni. Un altro candidato, Gianluca Filippi, 28 anni ed il padre Marco di 57. La dirigente della Provincia di Imperia Francesca Mangiapan, 57 anni.
Gli unici, come accennato, ad aver scelto il ritorno ordinario sono stati Bellasio e Balbi.
Secondo la ricostruzione della Guardia di Finanza i quesiti della prova d’esame vennero consegnati da Fontana a Gabriele Saldo e da questi a Cassella che vinse il concorso. Gli stessi quesiti sarebbero stati forniti da Fontana anche a Negro, rielaborati e girati al Mangiapan. Mentre Marco Filippi deve rispondere di aver fatto pressioni per far assumere il figlio Gianluca.
Baldi e Bellasio, ex assessore regionale alla Sanità, si sarebbero invece adoperati perchè anche Flavia Carli conoscesse in anticipo le domande della prova. Da parte sua Rivieraccqua ha deciso di costituirsi parte civile affidandosi all’avv. Bruno Di Giovanni.
La società è, tra l’altro, al centro di richiesta di concordato preventivo con una montagna di debiti: 48 milioni verso i fornitori; verso i comuni per un milione 300 mila, prestiti bancari per 2 milioni e 700 mila e soprattutto dal costo preventivato di 25 milioni per acquisire l’Amat di Imperia che da solo peserà per 20 milioni, l’Aiga di Ventimiglia e la 2I Rete Gas di Vallecrosia ed entroterra.
Il piano verrebbe finanziato con una serie di aumenti tariffari spalmati fino al 2024 e con l’integrazione nel 2020 del ramo idrico della sanremese Amaie, per cui Rivieracqua raddoppierebbe il suo fatturato annuo, portandolo a 24 milioni. Amat verrebbe pagata con un anticipo di cassa del 10 per cento. Entro il 5 febbraio il piano dovrà essere consegnato al giudice.