Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Lettere/1)Medici ‘graziati'(?) fanno la ‘Guardia medica’. 2)Ospedali e Sanità privata dal 1992 a oggi. 3)Grazie OliOliva 7 nazioni a Oliturismo. 4)Interroga la vecchia terra


Ambulatori privati e Sanità pubblica. Che ne sarà degli ospedali. Medici Asl protagonisti della cronaca giudiziaria restano in servizio. Olioliva diventa Oliturismo. Interroga la vecchia terra.ALBULATORI PRIVATI E SANITA’ PUBBLICA

COSA SE SARA’ IN FUTURO DEGLI OSPEDALI

Dal blog trucioli.it si legge, con ormai abituale e solitaria frequenza, la costante esplosione di ambulatori privati nel ponente ligure. Con la corsa a pubblicizzare, a pagamento, sui quotidiani locali, giornali on line, un’informazione invitante per i cittadini – pazienti. Si pubblicano anche i prezzi. Ad esempio una risonanza magnetica a 45 euro, ecografia da 30 a 40, moc 35 , visita cardiologica 41, elettrocardiogramma, 25, holter cardiaco e pressorio  45. Mi è capitato, nella settimana di Ferragosto, di aver bisogno di visita specialistica. Ebbene ad Albenga l’ambulatorio Casa della Salute, ultimo arrivato in ordine di tempo, era aperto con una ventina di pazienti in attesa…Negli ospedali, invece, era scattata la ‘sospensione di visite ambulatoriali’ comprese quelle a pagamento in toto. Quale sarà l’evoluzione ? Fi dove si spingeranno le aziende private della Sanità che devono fare utili ?  Un documentato servizio giornalistico sulla spirale degli ambulatori privati – nulla contro queste iniziative da società liberale-  sarebbe utile a chi è interessata a conoscere la realtà. Chi sono gli investitori, i loro bilanci, quali sono le specialità che vanno per la maggiore e dunque di maggiore interesse al capitale privato.

Noi liguri non eravamo abituati a questa realtà mentre a parte il meridione, emiliani, lombardi e toscani da anni vivono questa situazione.
E’ una situazione complessa, poco presente nell’informazione televisiva e dei social, che ci porterà fra pochi anni ad avere nelle strutture pubbliche, come accade in Inghilterra, medici mediorientali con iter formativi sovente assai diversi dai nostri. Questo è la conseguenza di non aver assunto per oltre 10 anni personale sanitario, blocco dell’accesso in Medicina, contingentamento del numero di specializzandi nelle diverse discipline eccetera. Sono tutte cose volute e disegnate dal 1992 in poi in una silenzio davvero assordante pur rivestendo un grande interesse sociale. Ci sarà pure una spiegazione. Speriamo, se sopravviviamo, di trovare ancora qualcuno che, nella Sanità pubblica, ci curi !

Guido . (indirizzo e – mail)

I MEDICI DELL’ASL, PROTAGONISTI DELLA CRONACA

NERA E GIUDIZIARIA, COME NULLA FOSSE ACCADUTO

Che disattenti i cronisti di Savona e Imperia, che distrazione anche per il fustigatore (?)  trucioli.it. Mi riferisco a i casi di due medici che fanno le guardie mediche (siamo nel mese di ottobre), nonostante le vicende di cui sono stati protagonisti e che abbiamo letto.

Ecco:…a Varazze il dottore della guardia medica in servizio nel Finalese scomparso un sabato sera è stato ritrovato nel porticciolo di Varazze. Si è trattato di un allontanamento volontario. Il medico, un 50enne di Campoligure, sta bene, anche se nei suoi confronti potrebbe scattare una denuncia a piede libero per interruzione di pubblico servizio. Il medico è stato ritrovato in stato confusionale, non ha fornito molte spiegazioni ai militari, tuttavia non è stato necessario il trasporto in ospedale o altre cure medico-sanitarie e poi riportato nella sua abitazione. Il dottore si era allontanato mentre era in servizio nella notte tra sabato e domenica, ad un certo punto non ha più risposto sul telefonino alle richieste di intervento, così dal 118 era scattato l’allarme per la sua scomparsa. Oltre 48 ore di ricerche in tutto il savonese e nella notte, intorno all’1:00, il lieto fine, quando già si temeva per il peggio (sono state ore di angoscia e preoccupazione per familiari e parenti, che non avevano ancora formalizzato alcuna denuncia di scomparsa nella speranza di un ritrovamento in breve tempo, come poi è avvenuto). Stando alle prime informazioni il medico avrebbe detto di essersi allontanato per “suoi motivi personali”, senza entrare, però, nei dettagli. Pare, tuttavia, secondo quanto trapelato, che fosse in cura per problemi di carattere mentale e psichico: ora la sua posizione è al vaglio dell’azienda sanitaria savonese a seguito del suo allontanamento improvviso e senza ragione dal servizio di guardia medica.

DA IMPERIA…L’ex dirigente della struttura complessa di medicina legale dell’Asl1 Imperiese è stata condannata a 6 anni e 6 mesi per la vicenda delle cosiddette autopsie fantasma, l’inchiesta della Guardia di Finanza che aveva di fatto smantellato la struttura. E’ scattata come pena accessoria l’interdizione perpetua dai pubblici uffici ed il pagamento di una provvisionale da 80mila da versare all’Asl oltre ad un risarcimento civile che dovrà essere quantificato successivamente. Per l’imputata anche il pagamento delle spese di rappresentanza all’Asl quantificate in 4.200 euro. La sentenza pronunciata dai giudici Donatella Aschero, Caterina Lungaro e Laura Russo, al termine di una camera di consiglio durata quasi due ore, dopo la requisitoria del Pubblico Ministero Grazia Pradella che aveva chiesto la condanna a sei anni e sei mesi. Quindi l’arringa del difensore Marco Bosio che aveva chiesto l’assoluzione o il minimo della pena con il riconoscimento delle attenuanti. L’imputata era accusata di falsità ideologica, peculato e truffa ai danni dello Stato.

Diego (email) da Varazze

OLIOLIVA DIVENTA OLITURISMO: DALLA COREA

FRANCIA E GERMANIA IN VISITA A 20 AZIENDE

Delegazione di sette operatori di aziende estere del settore dell’agroalimentare incontrano venti aziende liguri nell’ambito di Olioliva 2018. L’iniziativa è organizzata da Liguria International, in collaborazione con PromoRiviere di Liguria, l’azienda speciale della Camera di Commercio Riviere di Liguria. “I sette operatori – spiega il presidente di Liguria International Ivan Pitto –  provengono da Corea, Polonia, Francia e Germania, tutti mercati potenzialmente molto interessanti per le nostre aziende del food”. Organizzata per le aziende liguri una fitta agenda di appuntamenti per un totale di circa 200 incontri b2b. Gli operatori esteri, oltre a visitare Olioliva 2018, sono stati accompagnati all’interno delle aziende, entrando direttamente in contatto con alcune tra le più interessanti realtà produttive

L’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai ha lanciato il progetto “Oleoturismo”. “Oleoturismo – ha spiegato  Mai – rappresenta un’opportunità di diversificazione del reddito per le aziende olivicole, attraverso percorsi che mettono a sistema tutti gli attori della filiera, facendo così conoscere le fasi della lavorazione, partendo dalla coltivazione e arrivando al confezionamento del nostro oro ligure. Attraverso percorsi guidati sarà quindi anche possibile capire quanto sia complicato lavorare nelle colline liguri plasmate e modellate dall’uomo, dove nella maggior parte dei casi le attività vengono ancora svolte come una volta, a mano. A titolo esemplificativo Regione Liguria e Oleoteca hanno organizzato tour che prevedevano visita in uliveto, con abbacchiatura e raccolta, in un frantoio, e al museo Carli”.

Sempre durante l’incontro il Consorzio di tutela olio extravergine DOP Riviera Ligure ha presentato in anteprima “Riviera Ligure DOP experience” progetto-pilota di turismo esperienziale per promuovere anche in senso storico e culturale le 3 DOP della Riviera Ligure (Riviera dei Fiori, Riviera del Ponente Savonese e Riviera di Levante). I primi 3 pacchetti d’offerta interesseranno i territorio di Lucinasco (IM), Albenga (SV) e Lavagna (GE), dove i turisti diventeranno ambasciatori di Liguria e di DOP, raccontando l’esperienza vissuta anche tramite videoreport.

Carlo…(e mail) olivicoltore di Nasino

“Interroga la vecchia terra: ti risponderà sempre col pane e col vino” ( Annunzio a Maria di Paul Claudel )

Non dandosi speranza senza fede, proviamo a gustare la sapiente (sapio=gusto)Tradizione stando nell’attualità, anche la più “turbolenta”, come turbolento fu il clima del Concilio di Nicea, dove si dice (qui la tradizione è con la “t” minuscola) che Nicola di Bari abbia dato addirittura uno schiaffo ad Ario.
Questa fede “gustata” darà speranza anche a quelle per le quali ” i figlie so’ pezz’ ‘e core” per poter metabolizzare concetti indigeribili.
Occorre questa lucerna per illuminare le corsie di quell’ospdale-da-campo, proprio perché infortunati non possiamo soccorrere.
E per apprezzare la Tradizione proviamo a conoscere le professioni di fede da essa tramandateci:
Nel Nuovo Tesatamento ( cf Fil 2,11; 1 Cor 8,6; Mt 28, 29 ) troviamo dichiarazionidi di fede più o meno dettagliate.
Da questa espressioni della fede si svilupparono, nei secoli II e III, vari simboli di fede e varie “regole di fede” in funzione anti eretica, come ci testimoniano gli scritti dei primi Padri della Chiesa ( ad es. S. Ignazio di Antiochia, S. Giustino, S. Ireneo, Tertulliano).
Nell’opera attribuita a Ippolito romano, “La tradizione apostolica”, si trova una formula di fede in cui sono espressamente citate le tre Persone della SS. Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo ( indicata dagli studiosi con la sigla H );
Risale all’anno 215 circa, ed è una delle espressioni più antiche del cosiddetto ” Simbolo romano “.
Tale professione di fede (designata con la sigla R) si riscontra anche nelle opere di Marcello di Ancira (340) e Rufino di Aquileia (404).
Il Simbolo R è all’origine di vari simboli che nei secoli IV e V si usavano nelle Chiese d’ Occidente.
Il Simbolo R, con l’arrangiamento avvenuto in Gallia ed in Spagna, divenne nel secolo VII il “Simbolo romano”, attualmente in uso e classificato con la sigla T.
Così pure in Oriente, le antiche Chiese di Cesarea di Palestina, di Gerusalemme, di Antiochia, di Alessandria.
Nell’anno 325, al primo concilio ecumenico di Nicea, si condannò l’eresia ariana. Qui si promulgò il “Simbolo niceno” (indicato con la sigla N), probabilmente derivato da quello della Chiesa di Cesarea o da uno in uso nella zona siro-palestinese.
Per condannare l’eresia degli “pneumatomachi”, nel 381 si radunò un sinodo a Costantinopoli, successivamente riconosciuto come Concilio ecumenico.
Questi eretici negavano la divinità dello Spirito Santo. (Attualità: vedi i Testimoni di Geova, i Mormoni)
Qui nacque il nostro “Simbolo niceno-costantinopolitano” (indicato con la sigla C ).
Non fu solo una revisione di quello di Nicea, la sua connotazione va oltre la denotazione linguistica .
Fu, infatti, perfezionato ed approvato un Simbolo, forse della Chiesa di Gerusalemme, diverso dal niceno ( N ), sebbene sostanzialmente simile.
Nel 451, al concilio di Calcedonia il Simbolo di fede dei 150 Padri ( C ) viene come conferma del “Simbolo di fede dei 318 Padri ( N )”.
Divenne, da quell’anno 451, per tutti il “Credo niceno-costantinopolitano” più ecumenico e paradigma per tutti i simboli di fede.
In Occidente al Simbolo niceno-costantinopolitano fu aggiunta la specificazione ( il ” Filioque ” ) per cui lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio; quest’aggiunta diede un pretesto in più allo scisma della Chiesa d’Oriente. (Attualità: vedi i Testimoni di Geova, i Mormoni)
Si ricordano, inoltre, il cosiddetto “Simbolo atanasiano”, composto alla fine del V secolo (ecco perché non risale a S. Atanasio).
Fra quelli cattolici, la “Professione di fede tridentina” ordinata da Papa Pio IV, nel 1564; il “Giuramento anti-modernista” prescritto da Pio X nel 1910; il “Credo del Popolo di Dio, di san Paolo VI nel 1968.
Fra gli Ortodossi, si ricorda la “Confessione” del metropolita di Kiev, Pietro Maghila del 1640 ed approvata dai patriarchi orientali nel 1643. Tra i Luterani, la “Confessione di Augusta” del 1530, redatta da Filippo Melantone; tra gli Anglicani, la “Confessione in 39 articoli” del1563. ( cfr. Famiglia Cristiana N. 9/1989 ).

Michele Di Giuseppe


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