Leggendo in un post facebook di Mario Adinolfi i numeri da “bollettino di guerra” del disagio giovanile in Italia, anch’io, come Mario, notavo il contrasto stridente tra i contenuti della recente esortazione apostolica Gaudete et exsultate e il desolante panorama della giovanissima Italia. Eppure proprio lì, nell’appello del Santo Padre Francesco alla santità, sta la soluzione radicale al radicale disagio giovanile che si manifesta in comportamenti devianti. Devianti, appunto, da cosa ? Leggi anche le parole di don Fabbris, parroco di Porto Maurizio (Im): “Hallowen ? Solo consumismo. Non metterò mai a disposizione i nostri locali per simile feste pagane”. Il vescovo della diocesi di Savona – Noli, mons. Calogero Marino scrive sul Secolo XIX: “Sono una chiesa amica dei giovani”. L’esplosione della festa promossa anche da molti Comuni.Dalla felicità, cioè dalla santità, perché una cosa che ho avuto la grazia di capire fin da giovanissimo, poi dimenticandomelo più e più volte, è che le persone più felici al mondo sono i santi. E se i genitori accogliessero l’appello alla santità che la Chiesa da 2000 anni fa risuonare per il mondo, difficilmente i figli scoprirebbero in loro, più o meno, presto o tardi, degli impostori, che predicano bene e razzolano male, o predicano male e razzolano peggio, o non predicano affatto e non sanno neanche più dove razzolare. Cosa buona, peraltro, dico, il rendersi conto dell’impostura, perché l’alternativa è seguire il più o meno tristo esempio.
Rinnovo allora l’appello del Papa, facendomi eco delle parole della Gospa: “il Cielo è la meta a cui dovete tendere”. Tanto, prima o poi, si va lì. O all’Inferno: tertium non datur. Dire, caro Mario, a parole o con la propria vita, al proprio figlio “cerca almeno di finire in Purgatorio” può voler dire “cerca almeno di salvarti l’anima”. E va bene, molto bene. Ma forse non è un po’ anche un pericoloso puntare al ribasso? Per raggiungere lo 0,66% alle politiche col Popolo della Famiglia non bisognava puntare almeno al 3%, al Paradiso, appunto? La croce di Cristo ci ha aperto le porte del Paradiso: saremmo così ingrati, e vili, da puntare appena al Purgatorio? Ma forse la tua, caro Mario, è “solo” umiltà; ammirevole, pure. Ma potrebbe, penso, essere un’umiltà più felice: “tacere, adorare, godere”, diceva il Rosmini; “gaudete et exsultate”, ci invita papa Francesco. La ricetta della santità? Voler davvero, intensamente, essere felici. La ricetta della vera autorevolezza, verso i figli e verso tutti? La santità. E, come diceva madre Teresa di Calcutta, il primo passo per diventare santi è volerlo essere; con estrema naturalezza, anche mia madre me lo testimoniava: “certo che voglio essere santa”. Il che equivale a dire quanto ci ripete sempre simpaticamente e veracemente il nostro caro direttore di Radio Maria, p. Livio Fanzaga: “...a Dio chiedo solo di andare direttamente in Paradiso, senza passare dal Purgatorio”. Conviene farselo quaggiù, il Purgatorio, anelando al Paradiso, di cui già possiamo vivere le primizie, avendone la caparra, lo Spirito Santo. Se poi Dio chiamerà qualcuno alla scorciatoia del martirio, rendiamo grazie a Dio!
Insomma, la soluzione allo squallore di Halloween, a cui Adinolfi accenna nel suo stimolante articolo, non viene dopo Halloween, ma al posto di Halloween (anche liturgicamente): è il “metodo preventivo” di don Bosco, quella sana “complicità” nel cammino di santità. Viviamo tutti sull’orlo dell’abisso. Prenderne coscienza significa vivere grati che quell’abisso è un abisso di amore. Oscuro, a volte, perché c’è troppa luce. Pauroso, a volte, perché la mente vacilla e il Nemico suggestiona per spegnere speranza e gioia di vivere. Il cristianesimo è, fondamentalmente, gioia. Con la Gaudete et exsultate papa Francesco ci ha regalato un capolavoro: lasciamoci affascinare!
Sono parole di Cielo per la terra, per riempire di Cielo la terra, per aprire la terra al Cielo, per l’abbraccio e l’amplesso tra Cielo e terra! Parole soavi, parole di fuoco – il “mormorio di un vento leggero” più potente del tuono – per uomini audaci nel bene, per avventurieri dell’esistenza (cf. F. Hadjadj), per chi vince ogni paura per un amore più grande, più grande! Gaudete et exsultate! Sfavillate di gioia indicibile, mentre ottenete il premio delle vostre fatiche: il centuplo quaggiù e la vita eterna, che già sempre comincia. Ma lo si veda nei nostri sguardi, nelle nostre redente e ridenti vite, e trascineremo le montagne, trasformeremo il lamento in danza, una pioggia di grazie ci regalerà, finalmente, un tempo di pace. Ma – risuona il grido di don Oreste Benzi – “siate santi”! Rompiamo ogni indugio, e accogliamo l’invito di Colui che ci chiama a partecipare alla sorte dei santi nella luce! Il vicario di Cristo ci mostra Cristo, al vivo. Seguiamolo!
Gianluca Valpondi
LA PRESA DI POSIZIONE DEL PARROCO DI PORTO MAURIZIO
DON LUCIO FABRIS, CANONICO, 66 ANNI E 41 DI SACERDOZIO
Chi è don Lucio dall’ottobre 2016 ha preso possesso della parrocchia
E’ tornata a dividere la festa di Halloween, dopo l’intervento del sindaco di Genova, Buzzi (un fratello frate) che ha imposto eventi non di piazza al Monster Festival, nel centro storico. Ricorrenza pagana o festa ormai entrata anche nelle nostre tradizioni ? Giusto o sbagliato portare i figli, i nipoti a festeggiare il rito che propone il ritornello ‘dolcetto e scherzetto’. E’ piacevole, opportuna l’atmosfera di allegria e consumismo che si respira nei giorni dei Defunti e Ognissanti ?
Scriveva su Riviera 24 il giornalista savonese – imperiese Giò Barbera: “…La scelta di don Fabbris per il Duomo non è casuale. Da più parti si dice che sia molto gradito al vescovo. E don Lucio è davvero un sacerdote capace di accogliere anche la persona più reticente alla vita della chiesa locale. E’ una persona che non si sottrae alla cooperazione nello sviluppo degli intervento. Proprio a Borgo Cappuccini era nato un comitato per l’adozione della “casa del Signore”. E così tra gli oltre 1.500 parrocchiani sono decollate raccolte di denaro, iniziative ed eventi di beneficenza, collette e autotassazioni. Il tutto sotto l’attenta e scrupolosa vigilanza del parroco di San Benedetto Revelli, Don Lucio Fabbris, sacerdote e uomo di grande saggezza ed esperienza…”.
L’ARTICOLO SCRITTO SUL SECOLO XIX, DAL VESCOVO DI SAVONA E NOLI
MONS CALOGERO MANINO, TITOLATO SOGNO UNA CHIESA AMICA DEI GIOVANI
LE SERRE ad Albenga – La Notte di Halloween arriva a ” Le Serre” e si trasforma nella House of Talent.
Non solo zucche, dolcetti, scherzetti e travestimenti al Centro Commerciale “Le Serre” del circuito Coop Liguria ad Albenga per mercoledì 31 ottobre. Per i bambini dalle ore 18 ci saranno due postazioni TRUCCAMOSTRI, una postazione dalla quale partirà l’attività DOLCETTO O SCHERZETTO durante la quale i bambini, dopo aver ricevuto un cappello da strega/stregone e un simpatico cestino di Halloween, potranno fare insieme al personale addetto il giro dei negozi per chiedere «dolcetto o scherzetto?» e ricevere tante caramelle da portare a casa nel proprio cestino. A seguire la festa per i teenager dagli 8 ai 16 anni: dalle 19 ci sarà infatti lo SHOW DEI RAGAZZI DI HOUSE OF TALENT, giovani influencer che sul palco balleranno e canteranno con il pubblico.
Intorno alle 21 una parte di loro farà il firmacopie de “IL SOGNO HA INIZIO” il romanzo di House of Talent, mentre proseguirà il DJ SET sul palco.
IL GABBIANO a Savona – Mercoledì 31 tappa finale del “Percorso Mostruoso” al Centro Commerciale Il Gabbiano di Savona che si trasformerà in un fantastico villaggio di Halloween. Una tappa realizzata in collaborazione con il Quartiere di Villapiana che storicamente organizza eventi di grande interesse a Savona per adulti e bambini. Per i più piccoli dalle 15.30 alle 19.30 una giornata all’insegna del “Dolcetto o Scherzetto” e l’occasione con il truccabimbi di diventare per alcune ore un mago o una streghetta.