Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Lettere /A quando l’autostrada Cuneo-Nizza
La ‘manina di Noli’ e l’elettorato distratto


L’assessore regionale ai Trasporti, avv. Giovanni Berrino, in un recente incontro pubblico a Pietra Ligure, dice che non è realizzabile un nuova autostrada che supplisca le gravi carenze dell’inadeguata Autofiori e parla di costi proibitivi. Basterebbe semplicemente realizzare il progetto della Cuneo – Nizza di cui si parla da oltre un ventennio. Con un’altra lettera il caso  della ‘manina di Noli’ che ha cancellato l’esistenza di un hotel nel centro storico con l’obiettivo, per ora naufragato, di trasformazione alberghiera in seconde case.

All’affermazione  dell’Assessore regionale ai Trasporti avv. Giovanni Berrino, fatte durante un’assemblea pubblica a Pietra Ligure, sul fatto che costruire una nuova autostrada non sia un ipotesi percorribile, vorrei dire che i costi ritenuti “proibitivi” sarebbero ripagati ampiamente dell’utenza nel giro di un paio di decenni, oltre a questo costruire una nuova autostrada a monte, o semplicemente realizzare la Cuneo /Nizza di cui si parla da vent’anni, avrebbe ripercussioni notevolmente positive sull’occupazione e sull’economia non solo della Regione Liguria. Sicuramente dovrebbe essere realizzata in tempi certi, non come l’Aurelia Bis che tra galleria di Albisola e ponte sul Letimbro sono ormai 5 anni per fare 3 km neanche si lavorasse a mano come nell’ottocento !

e- mail  Marco

A PROPOSITO DELLA ‘MANINA’ DI NOLI
Ho letto con interesse l’articolo, da Noli di Carlo Gambetta, sarebbe troppo bello che i provvedimenti amministrativi mantenessero sempre coerenza, chiarezza, linearità, rispetto di accordi in definitiva già presi. Non bisogna ignorare che i politici, poi demandati ad esercitare quello che si dice “il potere“, che poi si manifesta negli atti amministrativi, quasi mai sono in grado di rappresentare gli interessi dell’intera popolazione, ma per lo più solo di una parte, talvolta anche piccola di essa, sopratutto se si tratta di una minoranza sì, ma “di peso“. Questo non significa che gli interessi di una parte non corrispondano anche agli interessi del tutto, ma più spesso ciò non accade. Lo vediamo fin troppo da noi in Italia dove ci sono le regole, ma anche le eccezioni alle regole, dove ci sono le leggi, ma anche l’aggiramento delle stesse, dove ci sono tante manipolazioni e persino perfettamente giustificate. Tutto ciò alla fin fine, tacitamente o palesemente condotto, contiene una visione parziale, contingente, ristretta, per non dire privata della cosa pubblica, forse più a beneficio degli interessi di alcuni piuttosto che di molti. Infine occorre dire che è purtroppo questo uno dei grandi limiti della politica, quello di avere ben poca autonomia rispetto ai desideri dell’elettorato il quale, quando vede vanificate le proprie mire, anziché affidarsi ad elementi di provata capacità, preparazione, sincerità ed onestà, finisce per rivolgersi altrove.
e- mail firmata
A.G.


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