Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Borghetto S. Spirito, la Lega ‘conquista’ un assessore. E’ Cinzia Vacca che resta e lascia


Era agosto quando i giornali titolavano: “Gli ‘arancioni’, in provincia di Savona, iniziata la campagna acquisti. Dietro le quinte della politica savonese un patto per ricostruire Forza Italia. In azione il presidente Toti e Angelo Vaccarezza”. E invece a Borghetto S. Spirito, senza echi mediatici, c’è chi come l’assessore Cinzia Vacca, 50 anni ben portati, edicolante, delega allo Sport, Pubblica Istruzione (ha il diploma magistrale), manifestazioni turistiche, ha lasciato il gruppo che l’aveva candidata (FI) aderendo alla Lega, portando cosi a due la rappresentanza in giunta, con la cav. Maria Ester Terragno Cannonero. La Lega ormai primo partito nel Bel Paese che, silenziosamente, attrae ‘vocazioni’ nei consigli comunali e dintorni e filtrano ‘migrazioni’ anche da altre località savonesi ed imperiesi. Borghetto S. Spirito dove la sezione Lega della Val Varatella (oltre a Borghetto, Toirano e Balestrino) continua a raccogliere i frutti seminati dall’albenganese Enzo Ricotta che qualche tempo dopo il buon risultato elettorale si era però visto commissariare (vedi trucioli con 1.090 visualizzazioni….del novembre 2017) e la sezione affidata a Stefano Mai, ex sindaco di Zuccarello, assessore regionale all’Agricoltura, Allevamento, Caccia e pesca,  Acquacoltura, Parchi e Biodiversità, Sviluppo dell’entroterra, Escursionismo e Tempo libero.

Commissariamento che già allora aveva resisto a due mesi di silenzio e venne reso noto solo da trucioli. Forse non era notizia per i lettori di Ivg figliol prodigo di comunicati notarili, del copia e incolla, seguitissimo dal popolo savonese.  E oggi il bis con la scelta di Cinzia Vacca tra le più votate del gruppo, con 254 preferenze. Un voto in meno del giovanissimo Luca Angelucci (255), vice sindaco, famiglia di imprenditori edili alla seconda generazione di migranti dal Sud. Il papà precursore, già assessore comunale, esponente di spicco di Forza Italia come segretario cittadino. La lista vincente del sindaco Giancarlo Canepa vedeva un altro candidato, non eletto, in quota Lega: Paolo Erre e un simpatizzante (?) Alessandro Sevega.

Cinzia Vacca, pare nessuna parentela con il big della politica e della ricchezza borghettina Santiago Vacca, ex sindaco. Una donna a modo, concreta, titolare di un negozio con edicola nel centro storico e un buon bagaglio di conoscenza del tessuto socio economico della sua città. Assai vicina si direbbe alla base degli elettori, del cittadino qualunque. Non è un caso se lei, da esordiente, ha superato un ‘veterano’ della politica e dell’amministrazione civica quale è l’introdotto e buon manovratore dr. Roberto Moreno  (237 voti) che ‘correva’ in tandem con Carolina Bongiorni (non eletta, 69 preferenze), segretaria di una delle prime ed ormai storiche agenzie immobiliari di Borghetto: in origine Santa Rita di Antonio Fameli, per anni considerato il ‘re del mattone‘ e delle amministrazioni condominiali della cittadina. Poi è èassata Ugo Piave anima e presidente della  A.C Loanesi San Francesco (calcio), sposato e divorziato da Rita Fameli che è poi subentrata nella conduzione.

GLI ARANCIONI DEL PRESIDENTE TOTI – Mentre gli ‘arancioni’ di Toti si stanno muovendo a livello regionale per rafforzare le posizioni in Forza Italia anche in vista delle Europee e comunali della primavera 2019, con un asse privilegiato verso la Lega (per Toti il centro destra dovrebbe puntare ad un partito unico sulla carta imbattibile a livello nazionale), gli uomini di Salvini, in alcune zone savonesi, vento in poppa, nuovi iscritti e ‘campagna acquisti’ strisciante in qualche consiglio comunale. Nulla a che vedere con la metafora ‘acquisti in Parlamento’ ai tempi di Berlusconi leader operativo a tutto campo.

Una Lega, modello Salvini, che se ha fatto della visibilità totale, della comunicazione, la strategia nazional- popolare, a livello locale savonese si muove con molta circospezione, a parte i comunicati e le prese di posizione del segretario provinciale Sasso del Verme, premiato sindaco di Laigueglia e dei neo parlamentari Sara Foscolo e Paolo Ripamonti.   Eppure, se le nostre fonti sono attendibili, il comprensorio borghettino , avrebbe raggiunto quasi un centinaio di militanti dopo essere stato ‘commissariato’ in assenza del numero minimo di soci ordinari militanti, una socia si era trasferita all’estero e un altro si era dimesso per dissapori con il segretario  Ricotta in merito alla gestione dei rapporti con gli alleati.

Abbiamo tentato invano di contattare l’ex segretario Riccotta anche su posto di lavoro (Stirano ambiente) a Loano. Lui che non si era risparmiato in dichiarazioni pre-elettorali (vedi interviste a Ivg.it). Non siamo mai riusciti a capire e spiegare ai lettori di trucioli (c’è chi sostiene a Borghetto non lo legge praticamente nessuno, sarà, anche se il numero di visualizzazione ci incoraggiano, ma forse non solo lettori locali) quali siano stati i demeriti oppure le credenziali che avevano portato l’albenganese al ruolo assai attivo di segretario. E ora, nonostante lo stesso Ricotta avesse chiarito che dopo l’estate si sarebbe arrivati a nuove elezioni del segretario e del direttivo, siamo rimasti al commissario, unica realtà commissariata della provincia. Ricotta forse paga la presa di posizione (marzo 2017) contro “gli strani personaggi che il centro destra voleva imbarcare”. Si fece un nome del calibro del dr. Flavio Neirotti, ex potenza quale direttore generale  dell’Asl 2, ma licenziato dalla neo giunta Toti per presunte irregolarità amministrative, nomine ed incarichi parrebbe non concordati.

Ricotta sparava: “In quella riunione (Neirotti presente ndr) si è consumato un grosso inciucio da cui ci dissociamo. Si è voluto far passare per un’iniziativa del centro destra un incontro a dir poco promiscuo, che, vicino a forzisti come Roberto Moreno e Santiago Vacca, ha visto esponenti del centro sinistra o vicini all’ex sindaco Gandolfo, ma tra gli organizzatori c’erano presenze sorprendenti“. Sempre Ricotta: “Non capiamo a che gioco stiamo giocando, Moreno e company qualche sera fa, sono stati  grandi assenti all’incontro sulla Sanità con l’assessore Sonia Viale e ora si presentano a braccetto con certe persone. Non ci stiamo, la Lega non si lascia prendere in giro e non sarà mai disponibile ad una lista allargata. Lo strappo l’hanno compiuto”.

A questo punto se ne potrebbe dedurre che: Ricotta ha dimostrato di non essere all’altezza nel ruolo di segretario, non meritare la fiducia del gruppo dirigente, non far parte della stretta, ma forte cerchia di Ripamonti, Sasso Del Verme, Mai;  oppure è stato ‘castigato’ per aver osato troppo e non essere affidabile alla coalizione che amministra Borghetto e oltre. Perciò rilegato ad un ruolo di gregario.

L’ultima sezione commissariata era Savona capoluogo, con il padre nobile e ‘grande vecchio‘ del partito, l’ex senatore valbormidese Guido Bonino, album di incarichi in Comuni (sindaco ed assessore), Provincia (anche presidente), Regione. Personaggio controverso, di poche parole e parecchio potere, lascia intendere chi è addentro e memoria storica leghista. Ora neo segretario leghista una quota rosa: Maria Maione, commerciante “con esperienza in diverse amministrazioni locali” recita il comunicato che aggiunge “la votazione è stata caratterizzata da grande partecipazione e coesione nel risultato finale, conferma anche a Savona la tendenza ligure a dimostrare assoluta compattezza tra la compagine leghista”. Il nuovo consiglio direttivo è composto da sei membri: Massimo Arecco, vice sindaco di Savona, Alberto Bianco, Fulvio Bruzzone, Paolo Giusto, Ettore Ronco e Yuliya Spivak.  Savona con una giunta comunale in continua ebollizione, una rappresentanza leghista nel governo che non ha brillato (vedi altro servizio da Savona).

Quando si fa cenno alla compattezza, leggi l’area di Edoardo Rixi, ex assessore regionale con Giovanni Toti,  oggi sottosegretario di Stato allo Sviluppo economico nel governo ‘giallo verde’ ( Salvini- Di Maio) del presidente Conte. Rixi promosso e chiamato a Roma, nonostante faccia parte del gruppone di 20 ex consiglieri regionali per i quali il pubblico ministero ha chiesto la condanna per le ‘spese pazze‘. Per Rixi chiesti 3 anni e 4 mesi  di reclusione e a caldo ha commentato: “Non mi aspettavo nulla di diverso…“. Mentre il capogruppo in Regione del M5S, Alice Salvatore, ha dichiarato al Secolo XIX: “Per quanto mi riguarda Rixi non era neppure candidabile essendo indagato per peculato. Chi lo ha candidato (Salvini)  evidentemente ha un’altra sensibilità, se avessero avuto la nostra sensibilità  ora il problema non si porrebbe nemmeno”.

Particolare importante: sebbene la contestata legge Severino (ex ministro della Giustizia) si presti a svariate interpretazioni,  sulla decadenza vi sono  alcuni passaggi molto chiari.  La conseguenza di una condanna, anche di primo grado per peculato, prevede la sospensione automatica  dalla carica di consigliere in un ente locale.

Un altro personaggio di primo piano della scena politico – amministrativa savonese che rischia di dover ‘lasciare’ è l’arch. Marco Melgrati (richiesta di condanna a 2 anni e 2 mesi) tornato sindaco per la terza volta, 30 inchieste da indagato e  assolto (una volta scagionato per ritiro della querela da parte di un magistrato pubblico ministero a Savona e  versamento di una somma per  beneficenza, in un altro caso, forse due, è scattata la prescrizione). Un attestato di assoluzioni da esibire, oltre al record, superando il più noto Claudio Scajola (a sua volta sempre assolto, prescrizioni incluse ed in attesa  di una sentenza a Reggio Calabria). Melgrati che ha sempre dato atto e ringraziato il suo difensore l’avv. on del Pd, alla sua seconda legislatura, Franco Vazio di Albenga, già componente della Commissione Giustizia e tra i relatori della Commissione d’inchiesta sulle banche.

Se Melgrati, in caso di condanna, ma lui si dichiara fiducioso, non ha una salvagente, per Rixi la decadenza  dal Parlamento  può scattare solo se la pena supera i due anni di reclusione. E ancora, si perde lo scranno se la Camera vota la decadenza. Il sottosegretario leghista, se non può contare sui voti dei 5 stelle, assai probabile il sostegno del centro destra (Forza Italia e Fratelli d’Italia) e forse di qualche esponente ‘garantista’ pidiessino. (l.cor.)

BORGHETTO APPROVATO IL REGOLAMENTO SPIAGGIA APERTA AI CANI

CHE DOVRANNO ESSERE MUNITI ANCHE DI COLLARE ANTIPULCI

ACCESSO VIETATO ALLE FEMMINE NEL PERIODO MESTRUALE

In collaborazione  con l’Enpa (ente nazionale protezione animali), il Comune di Borghetto si è dotata del regolamento della spiaggia aperta ai cani. Non potranno superare il numero massimo di 25. Ogni cane dovrà essere tatuato o microchippato e munito di documentazione sanitaria contro le malattie infettive, la certificazione veterinaria dello stato di buona salute rilasciata da non più di 30 giorni dal medico veterinario curante. Il cane munito di collare antipulci, deve essere tenuto al guinzaglio lungo almeno 1,5 m. e stabilmente fissato a terra, eventualmente all’asta dell’ombrellone.  L’accompagnatore  dovrà curare che il cane non raggiunga  i soggetti vicini, sistemare una ciotola d’acqua, oltre alla possibilità di ripararsi  all’ombra, dunque è consentita l’installazione  di un ombrellone per il cane stesso. L’accesso e la permanenza  in acqua è limitata a cinque cani per volta, alla presenza di un accompagnatore. L’accompagnatore dovrà evitare latrati prolungati (il cane che non finisce di abbaiare, tanto per intendersi). Vietato l’acceso ai cani con sindrome aggressiva e femmine durante il periodo mestruale (nel regolamento la parola è ‘estrale’). Infine un suggerimento, non un obbligo in questo caso: “ogni due ore condurre il cane fuori dalla spiaggia per una passeggiata igienica“.

IL COMUNE SI COSTITUISCE IN GIUDIZIO CONTRO LA SOCIETA’ LA PLAYA SRL

In data 11 luglio al Comune è stato notificato il ricorso della società La Playa srl, di lungomare Marconi, rappresentata e difesa dal dr. Alessandro Delicato e dall’avv. Giovanni Sanna (ex candidato sindaco ed ex consigliere comunale di opposizione) presso la Commissione Tributaria Provinciale di Savona.  La giunta a fine di “tutelare gli interessi del Comune ed esercitare  il diritto di difesa, si costituisce in giudizio, affidandosi ad uno studio legale, tenuto conto  della situazione strutturale e di organico del Servizio Tributi e all’adozione di tutti gli atti necessari.

RICORSO AL TRIBUNALE CONTRO IL TRASFERIMENTO  DI DUE DIPENDENTI A PONENTE ACQUE

L’8 agosto è stato notificato al Comune il ricorso di due dipendenti (Fauto Rosa e Marco Vignone) davanti al tribunale di Savona contro il loro trasferimento alla Società Pubblica ‘Ponente Acque’. Nel primo caso designato il giudice Valentina Cingano, nel secondo Alessandra Coccoli. Da qui la scelta di costituirsi in giudizio a tutela delle ragioni dell’ente comunale.

 

 


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