QUESTO IL TESTO COME DA COMUNICATO STAMPA – L’argomento che affrontiamo oggi, da ligure, mi sta particolarmente a cuore. Come ho già avuto modo di affermare in quest’Aula a inizio settembre, il crollo del ponte Morandi è una tragedia che ha colpito Genova, tutta la Liguria e tutto il Paese. Una ferita ancora aperta, che sebbene possa aver diminuito la propria enfasi mediatica sugli organi di stampa nazionale, sul territorio si fa sentire ancora ed è tuttora di grande, disarmante attualità. Una ferita da richiudere senza ritardi, nell’interesse primario dei cittadini: è questo che siamo chiamati a fare come istituzioni.Ho già in passato speso parole di elogio per l’intervento rapido e tempestivo del Governo nei momenti successivi alla tragedia, un plauso che ribadisco perché questo Esecutivo mai ha fatto mancare la propria vicinanza a Genova e alla Liguria, lavorando a stretto contatto con il commissario per l’emergenza e il Presidente della regione Giovanni Toti e con il commissario straordinario e il sindaco di Genova Marco Bucci.
E mi siano consentiti un ringraziamento particolare per il Viceministro alle infrastrutture, l’onorevole Edoardo Rixi, sempre presente sul territorio, che ha affrontato con serietà, impegno e spirito di servizio tutte le delicate fasi di questa situazione. E un ringraziamento all’onorevole Flavio Di Muro, ligure anche lui, relatore di questo decreto in Aula, per l’ottimo lavoro compiuto finora.
Il Governo è intervenuto con disposizioni importanti nell’ambito del decreto-legge, prevedendo la nomina di un commissario straordinario per poter garantire, in via d’urgenza, le attività per la demolizione, la rimozione, lo smaltimento e il conferimento in discarica dei materiali di risulta, nonché per la progettazione, l’affidamento e la ricostruzione delle infrastrutture e il ripristino del connesso sistema viario.
Questo decreto nasce da un’emergenza, alla quale abbiamo assistito tutti. Pertanto, erano richieste efficacia e rapidità, le quali non sono mancate, compatibilmente con i tempi parlamentari; efficacia e rapidità, che non sono mancate nell’ottimo lavoro svolto dal Governo, dai relatori di maggioranza, dai componenti delle Commissioni.
Il decreto è suddiviso per articoli ed evidenzia la grande attenzione per le richieste di tutte le realtà coinvolte, degli auditi e del commissario. Sono moltissimi i contenuti del decreto, che, come ha affermato lo stesso Vicepremier e nostro segretario, Matteo Salvini, poteva essere discusso nelle sedi opportune ed eventualmente migliorato, e così è stato grazie, alle audizioni che hanno visto la partecipazione di autorità importanti e grazie ai rapporti diretti con il commissario.
Il testo ora è migliore rispetto al primo giorno, sono state aggiunte norme prima non contemplate, c’è un sensibile aumento delle risorse destinate al territorio, nuovi capitoli di bilancio, un risultato importante e non banale, al quale si è giunti in questi giorni. Qualche esempio concreto: nell’articolo 1 è prevista la nomina di due subcommissari e il sindaco e commissario Marco Bucci ha già espresso la volontà di nominarne uno dall’Avvocatura di Stato e uno dalla Corte dei conti. Forse in passato, di fronte all’opportunità di nuovi ruoli, nuove poltrone, qualcuno avrebbe pensato a piazzare amici, amici degli amici, qui invece si affidano incarichi a tecnici seri e questa è una differenza non da poco.
Di rilevante importanza per le famiglie degli sfollati sono le diverse misure fiscali previste, come l’esenzione IRPEF ed IRES dal periodo di imposta in corso 2018 sino al 31 dicembre 2020, nonché l’esenzione dall’imposta di successione, dalle imposte e tasse ipotecarie e catastali e dall’imposta di bollo per gli immobili demoliti o dichiarati inagibili. La sospensione, dal 14 agosto 2018 fino al 31 dicembre 2019, dei termini di notifica delle cartelle di pagamento e di riscossione. L’esenzione dal pagamento delle forniture di energia elettrica, gas, acqua e telefonia, da regolamentare da parte della competente Autorità. È prevista una voce di spesa per gli straordinari dei Vigili del fuoco, e qui mi sia consentita nuovamente una parentesi per ringraziare i Vigili del fuoco, le forze dell’ordine, la Protezione civile, i volontari e tutti quegli eroi che per giorni si sono spesi scavando tra le macerie, per salvare vite e recuperare le vittime.
È prevista la possibilità, per la regione, per gli enti locali interessati, per gli enti del settore regionale allargato e per la camera di commercio di Genova, nonché per le società controllate dalle predette amministrazioni, previa autorizzazione del commissario delegato per l’emergenza, di assumere lavoratori a tempo determinato fino a 300 unità complessive, con funzioni di Protezione civile, polizia locale e di supporto all’emergenza.
È molto importante l’inserimento tra gli enti anche della camera di commercio di Genova, visto l’ingolfamento delle pratiche che potrebbe emergere ai fini dell’assegnazione dei contributi alle imprese. Anche l’autorità portuale è autorizzata ad assumere 20 unità di personale con funzioni di supporto operativo e logistico all’emergenza. Il decreto incrementa, inoltre, le disponibilità della contabilità speciale del commissario delegato di ulteriori 9 milioni per il 2018 e 11 milioni per il 2019. Nel decreto sono previste agevolazioni fiscali, sostegno alle imprese e anche ai liberi professionisti.
L’articolo 5, inoltre, interviene in materia di trasporti regionali, assegnando 20 milioni con priorità per i mezzi a propulsione elettrica, ulteriori 20 milioni per il ristoro delle maggiori spese affrontate dagli autotrasportatori, nonché 5 milioni di euro per le opere varie di collegamento di competenza del comune. Sarebbe quasi scontato e banale dichiarare che bisogna fare presto. In questo caso, fare presto non basta, dobbiamo fare presto e bene. C’è una città divisa in due, c’è una regione divisa in due, che ci chiedono a gran voce di mettere da parte appartenenze partitiche, eventuali divergenze ideologiche, differenti sensibilità politiche e di lavorare insieme nella stessa direzione per trovare la soluzione migliore. Migliaia di cittadini, utenti, famiglie, imprenditori, lavoratori, cui bisogna dare risposte efficaci e in tempi rapidi.
E, come ho detto prima, essendo io stessa proveniente dalla provincia di Savona, va evidenziato che la frattura venutasi a creare non riguarda, purtroppo, il solo capoluogo, ma l’economia di tutta la Liguria, una regione che storicamente deve già affrontare molte difficoltà per combattere l’isolamento e che non può permettersi di restare ulteriormente emarginata. Ecco perché ci troviamo qui oggi: per mettere in campo tutti gli sforzi possibili e collaborare insieme al fine di far risollevare il territorio con un nuovo ponte, che, a prescindere dalle diverse opinioni riguardo all’estetica, deve essere prima di tutto funzionale e con una serie di misure volte ad aiutare le diverse categorie che da quel tragico giorno sono in sofferenza. Penso, solo per citarne alcuni, agli operatori del sistema portuale Genova-Savona, che è il principale nodo logistico del nord-ovest, ai danni indiretti alle attività manifatturiere, penso alle tantissime realtà di Genova, ma, da rappresentante del Ponente, anche a tutte le aziende del territorio savonese, già alle prese con un’aria di crisi industriale complessa.
Auspico che il MIT prenda in considerazione l’inserimento, in una fase successiva, di Cairo Montenotte, in val Bormida, nella zona logistica semplificata, come retroporto di Genova.
Come si è discusso in sede di Commissione e come avremo modo di affrontare in Aula, c’è bisogno del ponte, così come di portare avanti e avviare una serie di opere correlate, al fine di migliorare il sistema di infrastrutture ligure e di consegnare a quella parte d’Italia gli strumenti per recuperare un gap che perdura da troppo tempo.
Tutto si può migliorare sempre, ma è stato fatto un buon lavoro. Ci potranno essere discussioni sui dettagli, parti da correggere e da migliorare, ma sono soddisfatta del lavoro portato avanti dalle Commissioni e sono certa che dalle Camere si potrà dare il via a un decreto che porti le risorse necessarie alla città di Genova e alla Liguria per potersi rialzare. È un compito che ci spetta, che dobbiamo in onore di quelle 43 vittime innocenti e dei loro cari e che dobbiamo ai cittadini, agli sfollati, ai genovesi e a tutti i liguri colpiti da questo dramma“.
Lo ha dichiarato l’on. Sara Foscolo, deputata ligure della Lega, nel suo intervento oggi alla Camera, in merito al “Decreto Genova”.