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Ricordati di ‘salvare Savona’. Storia di un amore deluso… Parla l’ing. Cuneo. E il dono dello sceicco al sindaco? Il casello di nessuno


C’è chi invoca, l’ing. Roberto Cuneo, di ricordarsi di ‘salvare Savona’ e se ne parlerà ancora all’Ubik palestra delle coscienze critiche. Se in libreria si pensa a sensibilizzare, trucioli.it, piccolo e nero, è ricorso a Belfagor per una notizia che inorgoglisce. Un emiro nababbo, mentre si trovava con mega yacht e la sua corte nel porto di Sanremo, in pieno agosto e scortatissimo ha voluto visitare in lungo ed in largo il capoluogo di provincia, la nobile Savona. Tra le tante ‘bellezze da cartolina’, conservato mirabilmente bene, si è imbattuto nel vecchio casello di Via Piave. Ha chiesto, si è informato. Decisione presa: l’immobile merita di essere comprato e donato alla prima sindachessa della storia cittadina che ha tutte le qualità di madre natura per ‘conservare’, incentivare, promuovere, la ‘grandeur’ della città. Belfagor ha approfittato per un piccolo fotoservizio con qualche chicca ricordo da lasciare in dono alla signora Caprioglio sindaco.

L’immobile prestigioso, sito in via Piave: dono dello sceicco al primo cittadino rosa della storia e di cui Savona può fregiarsi per meritocrazia e progresso civile
Il cortiletto interno dell’antica dimora che tornerà a splendere dopo l’omaggio al sindaco

 

Scrive l’ing. Roberto Cuneo, presidente di Italia Nostra. “Riprendiamo il discorso sui varie problematiche ambientali e paesaggistiche di Savona trattate in primavera nei vari incontri mensili alla Ubik, ma rimaste ancora senza risposta: vantaggi e svantaggi dello svincolo dell’Aurelia bis alla Margonara; la mancanza di tutela paesaggistica della nostra città; i progetti che stanno maturando sul Priamar; il riutilizzo acque reflue depurate dell’impianto Depurazione di Savona; la mancata prevenzione dei corsi d’acqua in merito a potenziali alluvioni; la mancata valorizzazione del verde in città; la mancata alimentazione a banchina delle navi da crociera al porto, eccetera.

C’è da dire che proprio di recente l’assessore Piero Santi, a Rai 3 Regione, ha illustrato il fine lavori di ‘pulizia foce Letimbro’ e che l’opera sarà estesa e proseguirà anche per altri corsi d’acqua con potenziale pericolo.

L’ex casello di via

Intanto trucioli.it, attraverso Belfagor consulente indiavolato, ha scoperto che uno sceicco del Dubai, in visita da Sanremo a Savona (nella città costiera era arrivato, con la sua corte eun un mega yacht) si è perdutamente innamorato di un vecchio casello ferroviario di via Piave. Un immobile, con un mini giardino e dipendence – magazzino che all’insegna di un tesoro antico è rimasto integro e immacolato in tutta la sua ‘pietosa condizione’. Non sarà certo l’unico ‘gioiello’ che la brava sindachessa, sempre più orfana di un ufficio stampa che assicurava informazione e visibilità, può esibire con orgoglio oppure un po’ di rossore. La batteva solo il buon dr. Berruti, commercialista affermato e che l’aveva preceduta con la bandiera disastrosa del centro sinistra e qualche ‘omuncolo’ politico, alla Martino e C. in giunta.

Ora la notizia del gesto d’amore per Savona ed il suo primo cittadino, debbono riempire d’orgoglio, amministratori ed amministrati. E pensare che ci voleva un ‘nababbo miliardario’ per rispolverare all’intellighenzia nostrana quanto sia producente presentare un biglietto da visita di questo spessore. Un viatico all’ingresso di due nuovi assessori dopo i ‘danni’ e le macerie lasciate da Ripamonti , ora onorevole e supervotatissimi, che mostrava i muscoli, faceva rincorrere gli ambulanti abusivi, titoloni di blitz sui media, l’eredita che si è visto per la città documenta che si faceva gran fumo e poco arrosto. Al punto che per quattro mesi l’assessorato è rimasto vacante e pochi se ne sono accorti. Cosa vorrà dire?

L’interno del cortiletto che da sulla strada

Dal faceto al serio. Cosa avrà mai fatto di male, il casello, per non essere stupidamente ignorato dai più ? Non esiste in capo al sindaco o agli uffici competenti il potere dell’ordinanza contingibile ed urgente affinché la proprietà Ferservizi (gestisce il patrimonio delle Ferrovie dello Stato) provveda ? Certo che esiste, a meno che l’edificio ed annessi non sia stato ceduto a terzi. Cosa ne sa il Comune ? Meglio lasciare che i graditi ospiti delle osannate crociere, in giro per la città, raccolgano nell’album dei ricordi la ‘esemplare cartolina’. C’è chi sostiene, un ‘libraio – rilegatore‘ della zona che oltre alla ‘crisi e all’abbandono commerciale’, si assista da anni all’indifferenza verso la cultura del decoro. Un ‘vecchio casello’ da conservare come cimelo o da demolire ? Cosa spinge tanto disinteresse degli eletti nel parlamentino locale, al punto che non c’è traccia, salvo errori ed omissioni, di un qualche intervento per dire: quello è uno scandalo, almeno si tenga pulito ed in ordine, non si trasformi in pattumiera ed emblema di un più generale degrado che, fuor di dubbio, sensibilità o meno della cittadinanza che non si ribella, non fa onore. Non siamo neppure nella periferia più estrema.

 

 

 

 

 

A SAVONA LA GIUNTA CON I LEGHISTI NON LASCIA AD OZIARE I MIGRANTI

IN ATTESA DI PERMESSO DI SOGGIORNO. LAVORI UTILI PER CONTO DELLA COMUNITA’

MA C’E’ CHI DA QUATTRO ANNI RESISTE INDENNE IN UN PUNTO STRATEGICO E CENTRALE DI CORSO ITALIA: ARRIVO OGNI GIORNO DA GENOVA, OGNI TANTO DEVO SCAPPARE PERO’ IN COMUNE NON SONO CATTIVI. I SOLDI MI SERVONO PER MANGIARE, A SAVONA BRAVA GENTE

E DI FRONTE AL MIGRANTE L’AMBULANTE ABUSIVO NAPOLETANO CHE VENDE FIORI (5€)

SAVONA IL CARCERE E’ CHIUSO DA ANNI. RESISTE IL CARCTELLO STRADALE IN CENTRO CITTA’

Savona, via Paleocapa, dove resiste il cartello che indica la ‘casa circondariale’ (carceri) chiuso dal maggio 2016. Un tema con qualche decennio sulle spalle, milioni e milioni di lire ed euro spesi per l’adeguamento, opportunamente abbandonato senza fosse trovata una soluzione di cui si parla dagli anni ’80. Con diverse destinazioni di aree e soluzioni. Oggi gli arrestati vengono inviati nei carceri di Imperia, Sanremo, Genova, La Spezia per la ‘gioia’ delle famiglie, dei difensori, mentre le spese di ‘viaggi’ da e per il tribunale, con le dovute scorte, non interessano a nessuno. Il governo giallo verde del decisionismo e del pugno di ferro sarà capace dove altri (centro destra e centro sinistra, undici ministri della giustizia) hanno sempre fallito ? Anche il carcere, a Savona, era una ‘fonte economica’ e di lavoro.

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