Viadotto Teiro story altra puntata. In una lettera, al Prefetto di Savona e al Sindaco di Varazze, la Direzione 1° Tronco, rispondendo alle gravi preoccupazioni dei cittadini che abitano lungo il viadotto Teiro, è prodiga di assicurazioni tranquillizzanti. La Concessionaria difende il proprio operato, confermando totale fiducia nei controlli su staticità e restauri eseguiti dalla convenzionata Spea Spa. La stessa che ha installato ‘reti da pollaio’ per evitare la caduta di calcinacci lungo i viadotti della cittadina ? ribatte il Comitato civico che sollecita e propone una verifica indipendente su un manufatto realizzato da oltre 60 anni. E nessuno si sveglia al mattino con l’obiettivo di seminare allarmismo. Semmai contano i fatti incontrovertibili, non opinabili. Nero su bianco, da anni. Come la totale assenza di sensibilità dei dirigenti del tronco che fino ai ieri hanno risposto con il silenzio assoluto alle lettere degli abitanti. Neppure un cenno di buona educazione civica per dire: ‘grazie abbiamo ricevuto e faremo opportune verifiche’.
Oggi, dopo l’immane tragedia di Genova, scrivono: “Sulla base delle più recenti verifiche, confermiamo che sul viadotto Teiro non risulta alcuna anomalia che possa inficiarne la tenuta statica”. Liquida con due sole righe, Stefano Marigliani, direttore di Autostrade 1° Tronco, le richieste di chiarimento arrivate dal Prefetto di Savona, unitamente al sindaco di Varazze, Alessandro Bozzano, inviate il 21 agosto scorso.
Tutto a posto, quindi ? “Si ravvisano tuttavia lievi ammaloramenti (sic ndr) di natura conservativa – prosegue il direttore Marigliani – che vengono puntualmente monitorati per valutarne l’evoluzione nel tempo e tempestivamente presidiati qualora necessario attraverso intervento di disgaggio controllato, di presidio localizzato, per poi attivare interventi di risanamento superficiale conservativo nell’ambito di programmi pluriennali da noi elaborati”.
Altre quattro righe contenute nella risposta ufficiale della Concessionaria, per ammettere il “disgaggio“, ossia il distacco, seppur “controllato” di pezzi di calcestruzzo. “Accogliendo la vostra richiesta abbiamo eseguito un’ulteriore verifica approfondita della struttura che ha confermato le evidenze della regolare attività di sorveglianza periodica“.
Da cosa e da chi discendono le certezze della Direzione Autostrade? “Per l’attività di controllo sulla nostra rete – sostiene Marigliani – le Direzioni di Tronco italiane si avvalgono di una primaria società di servizi di ingegneria integrata, con una esperienza cinquantennale nel campo, la Società di ingegneria Spea SpA, che opera sulla base di una specifica convenzione con la scrivente”.
Parole tutt’altro che tranquillizzanti per il Comitato viadotto Teiro che da un ventennio si batte, assieme agli amministratori degli stabili, affinché siano almeno ascoltate le istanze di residenti e turisti che abitano lungo il tracciato della A10. Rumori assordanti dalle giunture al passaggio dei mezzi pesanti, con vibrazioni altrettanto preoccupanti nelle abitazioni. Ondate d’acqua sulle case ad ogni pioggia e caduta di oggetti dal viadotto privo di efficaci barriere anti-rumore e protettive. Progressivo e visibile deterioramento dei piloni, con continue cadute di calcinacci. E ancora: approssimativa pulizia con cadenza triennale dei versanti di competenza della Concessionaria e nessuna risposta alle numerose lettere di protesta degli amministratori degli immobili sottostanti e laterali al viadotto.
Come dire: comandiamo noi, non dovete preoccuparvi, siete monitorati, ci faremo carico delle vostre istanze, ma ci vuole tanta pazienza. Non agitatevi, non serve a nulla. Chissà se neppure un’ordinanza contingibile ed urgente in materia di tutela e prevenzione dei cittadini sortirebbe un qualche effetto ? Prima che, malauguratamente accada l’irreparabile. Difficile credere che le lagnanze che durano nel tempo e già prima della tragedia del Ponte Morandi, fossero un piccolo maldipancia di tanti cittadini inermi che affetti da insonnia incalzavano gli amministratori dei condomini.
E’ questo – si chiede il Comitato civico – il quadro edificante nel quale Autostrade (con la convenzionata Spea SpA) si autoassolve di fronte alla protesta dei cittadini? No, fa pure di peggio. “Siamo consapevoli del clima e della particolare situazione generatasi a seguito della tragica vicenda del viadotto di Genova – dice ancora Marigliani – e capiamo in tal senso il contesto di generale allarmismo suscitato nell’opinione pubblica e nelle istituzioni. Per tale motivo, accogliendo la vostra richiesta abbiamo eseguito un’ulteriore verifica”.
Il Comitato civico informa il direttore del 1° Tronco di Autostrade che sono ormai vent’anni che lettere raccomandate, sollecitazioni, richieste di dialogo con Autostrade o aziende convenzionate, giungono dagli abitanti e dagli amministratori degli stabili. Mai nessuna risposta, mai un tentativo di dialogo civile, di serena convivenza, mai un segno di buona volontà è arrivato dalla Direzione di Sampierdarena o dai propri funzionari. Ora, dopo la mancata installazione di barriere fonoassorbenti, l’assente manutenzione degli scarichi pluviali e dei vasconi di raccolta, lo sfalcio approssimativo della vegetazione sui versanti sottostanti, chi segnala i problemi – ossia cittadini, Sindaco, Prefetto – è sospettato di “allarmismo“, forse affetto da psicosi da viadotto Morandi. Meritano i complimenti ?
Il Comitato del viadotto Teiro di Varazze, al fine di tutelare l’incolumità, la sicurezza e la salute della gente, ossia chi percorre la strada e chi vi abita sotto, risponde ad Autostrade chiedendo l’intervento di Arpal per valutare precisamente rumore e vibrazioni, Ma anche un’indagine tecnica indipendente (escludendo Autostrade e Spea SpA) che verifichi staticità e affidabilità delle strutture del cavalcavia, provvedendo, se necessario, a chiudere a turno una delle due corsie della A10 per le opportune verifiche sopra e sotto la carreggiata.
C’è da ricordare che da una recente indagine di un tecnico indipendente, sono state già messe in luce gravi insufficienze nella manutenzione ordinaria, non solo del viadotto Teiro, anche su altri ponti autostradali che attraversano Varazze. In una precisa relazione, consegnata all’assessorato regionale alla Protezione civile (retto da Giacomo Raul Giampedrone) si parla testualmente di “reti da pollaio” sistemate per limitare crolli di calcinacci, sollevando dubbi sull’affidabilità complessiva dell’opera.
A sostegno delle proprie legittime istanze, il Comitato civico sollecita le Istituzioni al fine di arrivare, finalmente, a stabilire un piano di lavoro serio per mettere in sicurezza un manufatto che ormai presenta tutti i segni del tempo e dell’incuria. Nella piena sfiducia, parrebbe di capire, nell’operato di Autostrade e convenzionate, si chiede l’intervento della Protezione civile nazionale e dei Vigili del fuoco per effettuare rilevi tecnici certi e certificati.
Angelo Verrando