C’era la Pietra Ligure che conta e quella di cittadini comuni. C’era la commozione vera, il dolore dei famigliari e di quanti hanno conosciuto, apprezzato, magari discusso su posizioni opposte, Maxin Amandola. Personaggio politico pietrese che da segretario provinciale del Partito socialista, negli anni ruggenti di Bettino Craxi, Sandro Pertini, Alberto Teardo, rappresentava un autorevole punto di riferimento del potere savonese. Tra i pochi a uscire immacolato dalla stagione degli scandali, degli arresti (1981-’85). Amandola, attivista e protagonista della politica, che camminava a testa alta. E che verso l’ultimo, ha ricordato il celebrante monsignor Bessone, ha conosciuto la sofferenza, la malattia che non gli dava tregua,confortato dall’immenso amore, dalle premure della moglie, dei figli, dei parenti più cari. Alle esequie funebri, come era accaduto per il prof. Lorenzo Spotorno, l’industriale Raffaello Orsero, l’ex sindaco Giacomo Accame, la fotocronaca di Silvio Fasano.