Martedì 23 maggio presentato alla città il progetto dei 5+1 “waterfront di levante”. Introduzione del Sindaco di Savona, Ilaria Caprioglio, sempre ottima in questo ruolo di Presentatrice-Public Relation Girl, e dal Vicesindaco nonché Assessore all’Urbanistica Massimo Arecco. L’arch. Gianluca Peluffo ha fatto una presentazione leggermente più approfondita di quella fatta un paio di settimane fa. Ma val la pena rimarcare che sia il Sindaco che il Vicesindaco hanno ricordato che questa “road-map” ha lo scopo di raccogliere apprezzamenti, critiche e suggerimenti: progettazione partecipata! Forse stavolta…….! Dario Amoretti degli Industriali/Ance, quale finanziatore dello studio/master-plan, ha messo in luce l’integrazione delle varie problematiche a levante, S.Giacomo compreso, anche lui con uno studio finanziato sempre dagli Industriali/Ance.
Progetto integrale che cerca di dare un quadro complessivo degli interventi piuttosto che procedere a spizzichi e bocconi con singoli interventi che potrebbero interferire uno con l’altro. In effetti questa funzione dovrebbe esperirla il Comune col PUC e col PUMT (Piano Urbanistico Comunale e Piano Urbano della Mobilità e Trasporto), aree in cui il Comune è assolutamente latitante. A collaborare col Comune dovrebbe essere la “Port Authorithy di Savona” di ieri ed oggi “Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale”. La collaborazione potrebbe essere quella di realizzare il PUC ed il PUMT (documenti comunali) in parallelo ed in accordo con l’“Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale”, che da parte sua dovrebbe emettere il Piano Portuale per il bacino di Savona in parallelo ed in accordo.
Senza soldi il Comune? I “benefattori” (Industriali/Ance ed eventualmente “Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale”) potrebbero finanziare questo iter, che ritengo più corretto dal punto di vista istituzionale. Ma il Comune ha scelto un’altra via. Anzi direi il Sindaco, visto che il Vicesindaco nonché Assessore all’Urbanistica Arecco fino alla conferenza stampa di due settimane fa nulla sapeva ! Intanto Sindaco e Vicesindaco hanno espresso l’idea che questa proposta ha un preciso scopo di concordare con l’imprenditore Giovanni Gambardella una via di uscita dal “problema” porticciolo di Margonara.
Che cosa si offre a Gambardella ?
Non tutto chiaro. Ma sicuramente quei 2400 metri quadrati di edilizia sul fronte mare di circa 200 metri della spiaggia di San Cristoforo-Lady Moon. Forse l’ampliamento e la gestione del porticciolo da appena 150-200 posti barca.
Altro ? Gli interventi a San Giacomo con pied-a-mar a Miramare ? Cioè parcheggio multipiano a Miramare come dependance di San Giacomo, più vari edifici bar, ristorante, servizi?
Non si sa! Forse sì ma non si dice!
Rino Canavese ed il suo entourage sono stati ben distanti dalla presentazione, non sono proprio venuti, mentre Ennio Rossi navigava nelle retrovie, controllava ma non si è fatto partecipe. Dopo questi tre interventi il Sindaco Caprioglio ha dato la parola al sottoscritto.
Io avevo preparato la slide con la delibera dell’ l’“Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale” (piano investimenti 2017) in cui si delibera la spesa di 8 milioni di euro per effettuare il dragaggio da 9 ad 11 metri delle tre banchine del porto di Savona interessate alle navi Costa, per permettere (lo dice esplicitamente la delibera!) l’attracco delle nuove navi Costa più lunghe di 34 metri, più larghe di 5, e con maggior pescaggio. Volevo mostrarla a Rino Canavese, che quindici giorni fa ha negato questa operazione! Solo una lieve livellazione e parificazione del fondo!
Contaballe ! Ma non c’era!
Bene! Che cosa ho detto nel mio intervento? Ho fatto una premessa dicendo che il mio modo di pormi è sempre quello propositivo, positivo, collaborativo. Solo in occasione del progetto “waterfront di ponente” mi sono posto in una posizione fortemente critica ed oppositiva, perché non c’era nessuna apertura al dialogo ed al confronto: il progetto era “blindato“, nonostante che il Vicesindaco nonché Assessore all’Urbanistica Arecco dichiarasse che era “progettazione partecipata”. Quella non lo era, questa invece ne ha ha le premesse ed i tempi, vediamo il prosieguo confermerà le promesse!
Il progetto del “waterfront di ponente” era totalmente “da buttare”. Un progetto assolutamente negativo sia per la strada, l’Aurelia ridotta a strada di quartiere, sia per la passeggiata stessa, sia per i parcheggi. Inoltre nessuna visione di sviluppo economico urbanistico della città!
Venendo al progetto presentato ho fatto una premessa: non si può prescindere dal considerare la grossa ipoteca ulteriore che pone Costa Crociere. Infatti ospitare navi più grandi significa ben di più che “spuntare” di qualche decina di metri alcuni moli: significa che la parte verso terra viene “ristretta” a favore delle grandi navi, chiaramente a scapito della diportistica attualmente “parcheggiata” verso terra. Non basta “spuntare” il molo funivie, bisogna toglierlo tutto!
E poi sinceramente se si “spunta” il molo funivie e quello delle casette, che sicurezza ci sarebbe per quel palazzo proposto di almeno 4 piani (bar e ristorante) proprio sull’esterno del molo funivie! Un’altra torre piloti annunciata! Le navi Costa lo sfiorerebbero di continuo!
Non converrebbe invece che “restringere” la zona terra a disposizione della nautica e dragare il porto, spostare le nuove navi Costa in un approdo agli alti fondali? Facilmente fattibile nel breve termine? Programmare poi più avanti di realizzare un nuovo bacino esterno ampiamente sufficiente ad ospitare comodamente tutte le navi da crociera ed il traffico correlato?
E poi che dire della passeggiata a filo d’acqua ( 60 cm dal livello mare) dalle funivie alla torretta?
Quella semmai è una banchina di accesso alle imbarcazioni! Ma quelle imbarcazioni rimarranno ancora lì o dovranno essere rimosse per lasciare spazio di manovra alle Costa? Non si sa!
La passeggiata pedonale comunque starebbe meglio a livello Aurelia, sia per apertura visiva, che per sicurezza.
Alle funivie ho osservato che 250 posti auto + 70 mi sembrano pochi, ed appena sufficienti per San Giacomo ed il porticciolo. Ne servirebbero molti di più!
Inoltre l’accesso non avviene dalla rotatoria che è proprio lì (accesso Aurelia bis) ma, lato Savona da una rampa direzione Savona-Albisola e lato Albissola dalla rampa che appena passata la galleria scende verso la Capitaneria.
Accesso veramente pericoloso! Inoltre richiede di ricavare una strada interna che in pratica espropria la Lega Navale, che deve ricostruire tutte le sue strutture: ma dove? Nessuna proposta!
In effetti tutta quella “integrazione” in questo progetto non c’è stata: non c’è col problema trasloco Lega Navale né con IRE che progetta in modo autonomo la pista ciclabile Savona-Albisola, progetto non correlato con questo.
Pista ciclabile livello Aurelia. OK.
Passeggiata pedonale a livello mare! Pollice verso !
Perché non affiancate ed a livello Aurelia ?
E poi poco “bello” che la banchina necessaria alle barche, che dovrebbe costruire dell’ l’“Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale” per motivazioni sue, ci viene “proposta come “passeggiata”!
Non ho voluto fare nessun tipo di osservazione sui metri quadrati di edilizia proposti (2400 metri quadrati di edilizia) sul fronte mare di circa 200 metri della spiaggia di San Cristoforo-Lady Moon. Ho invece osservato che gli edifici “emergono” dall’Aurelia per un piano e quindi costituiscono una “muraglia” che toglie completamente la vista del mare! Inoltre anche qui la passeggiata (opera indispensabile per l’intervento edilizio) ci viene proposta come “passeggiata a filo d’acqua”! Beh, beh, beh!
Ultimo, ma non ultimo, il porticciolo turistico che scaturisce dalla costruzione del molo esterno a prolungamento della Punta Margonara: tale porticciolo conterrebbe solo 150-200 barche. Sarebbe molto più proficuo, visto che si consuma territorio in riva, realizzare il molo lungo il doppio (tanto si va verso centro porto) ed così avere un porticciolo più significativo con circa 300-400 posti barca.
Ho ricordato come altre marine sono sorte a Genova e nel savonese, e come per esempio a Genova Sestri-aeroporto hanno almeno 1000 posti barca: porti di adeguate dimensioni e di buon ritorno economico per il lavoro che attirano. Ho concluso facendo vedere un’immagine del progetto dell’Ente Porto Savona di qualche anno fa, quando invece della Costa, si pensava a realizzare ad uso turistico e diporto tutta la parte interna a partire dalla Lega Navale alla nuova darsena.
Dopo il mio intervento, hanno parlato Roberto Cuneo di Italia Nostra, Silvio Rossi consigliere Lega Nord, l’ing. Giuseppe Dilorenzo Amministratore delegato dei Cantieri Mondomarine. Il presidente Cuneo ha apprezzato il progetto e la sua elasticità a recepire idee, ed ha fatto alcune proposte:
– invece che edificare nella baia di San Cristoforo-Lady Moon riutillizzare parte dei volumi inutilizzati della caserma della finanza per ampliare l’intervento S.Giacomo,
– invece che realizzare il terrapieno per ampliare il cantiere Mondomarine, lasciare il bacino acqueo a disposizione del porticciolo e concedere a Mondomarine l’area della Capitaneria
– trasferire la Capitaneria nell’inutile nuova costruzione in porto, sede della defunta port authority savonese
– puntare ad avere un porto da almeno 1000 barche, dimensione ottimale
Rossi, a nome del gruppo Comunale della Lega Nord:
– ha dichiarato opposizione “totale” a costruire nuovi volumi sulla spiaggia, dichiaratamente l’intervento San Cristoforo-Lady Moon;
– ha sostenuto la necessità per Savona di puntare decisamente al diporto e realizzare una marina con le dimensioni “opportune” ovvero 1000 posti barca, con ampio spazio al lucroso affare delle grandi imbarcazioni (da 40 ad 80 metri), che danno reddito sia dovuto alla lunga permanenza in porto dei equipaggi (minimo 10 persone per le imbarcazioni più piccole), sia per le necessarie e costose operazioni annuali di cantiere;
– ha auspicato altresì che le grandi imbarcazioni possano avere un attracco a Miramare, in diretta connessione con S.Giacomo che potrebbe essere quindi un adeguato e naturale resort per gli equipaggi.
Dilorenzo infine ha fatto una panoramica del “mondo” Mondomarine e dei suoi vari cantieri. Ma ha sottolineato che a Savona Mondomarine ha la sua sede principale, con uno staff altamente specializzato, riconosciuto tra i 20 cantieri mondiali che hanno tutte le caratteristiche per la progettazione, costruzione e manutenzione di ogni tipo di “nave” ovvero superyachts tra i 40 ed i 100 metri. Dalle prima nave di “Kashoggi” di qualche anno fa, a tante altre realizzazioni.
Il cantiere a Savona impiega circa 140 persone di cui 20 ingegneri nell’ufficio tecnico. Le dimensioni delle barche tendono a crescere: dai 40 metri di qualche anno fa agli 80 e più metri attuali. Attualmente il cantiere ha anche in costruzione la sua prima nave in alluminio. Ha bisogno di espandersi a terra per seguire il suo trend evolutivo e di business, per questo richiede un’area adeguata.
Che dire de “Il Secolo XIX “ e “La Stampa” che oggi (24 maggio 2017) a firma rispettivamente di Silvia Campese e Elena Romanato hanno dedicato uno ‘striminzito’ articolo all’evento, come se alla città questa importante area non importasse? Hanno totalmente trascurato il mio intervento (fatto prevedibile), ma hanno anche trascurato quelli di Cuneo e di Dilorenzo! Manco a dirlo, cronica mancanza di spazio ! E poi decide sempre il capo, la direzione.
W l’informazione ! La sua completezza. I lettori apprezzeranno la buona scuola… e l’autorevolezza….
Paolo Forzano
Post Scriptum – Nell’articolo ho “omesso” di parlare di quanto detto dall’ingegner Cuneo su Aurelia bis per non innescare una polemica con Cuneo e che al lettore potrebbe solo sembrare sterile battibecco. La viabilità è complessa e l’Aurelia bis non risolve i problemi: la stessa Anas dichiara che l’Aurelia bis dovrebbe assorbire circa il 20% del traffico. Ovvio, perché, io lo dico da decenni, ma lo dice anche il PUMT 2013 di Savona, il 75% della gente vuole andare nel triangolo ospedale-porto-centro città. Quindi una circonvallazione a Savona proprio non serve! O perlomeno: serve marginalmente, giusto quel 20% (che comunque male non fa, anche se per risolvere i problemi ci vuole qualcosa di più!).
Ma Cuneo da strenuo ‘attaccante’ dell’Aurelia bis di qualche anno fa ora ne è diventato paladino, asserendo che bisogna spostare il traffico dalla linea di costa all’entroterra come in Francia! e che l’accesso in città deve avvenire da corso Ricci! Mah!
Solo “populismo facile”? Peccato che non abbia poi capito nulla dei flussi di traffico: dove ci sono i punti di attrazione e dove quindi vuole andare la gente! Ma non ha capito neppure che il duo Canavese-Ruggeri si è fatto finanziare quel brandello rimasto di Aurelia bis come connessione porto autostrade, aggiungendo poi la connessione attraverso Priamar-corso Colombo-corso Viglienzoni-corso Ricci e rifacendo ex novo il casello di Albisola per completare l’opera.
Esistono nel PUC di Savona i documenti! Ma Cuneo non vuole conoscerli: come mai? Non è un tema suo? Altro che Italia Nostra! Italia Nostra di Cuneo!