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Liguria e Basso Piemonte

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Un ‘matto’ a Imperia TV : ‘In negozio obbligo di guanti per chi maneggia pane e alimenti’


E’ obbligatorio l’uso di cuffia, grembiule, pinze e guanti negli esercizi di vendita di sostanze alimentari ? Una norma nazionale (ed europea) regola l’attivita’ del personale addetto alla manipolazione di sostanze alimentari, prescrivendo l’uso obbligatorio di cuffia e grembiule che deve essere bianco. Per il resto ogni Comune fa legge a sé, nel senso che l’uso di pinze e guanti dipende dal Regolamento di igiene comunale, cosicché in una città prenderanno le fette di prosciutto con le pinze e indosseranno i guanti per formaggi e pane, mentre nel comune limitrofo no. E dal macellaio che taglia la carne e incassa ? Dalla rubrica, in onda ogni sera nel notiziario di Imperia Tv, ‘L’Angolo di Daniele La Corte’, il giornalista e scrittore alassino, ha messo il dito sulla piaga o se volete lanciato un sasso nello stagno. C’è in ballo la salute di grandi e piccini, le malattie.

La panetteria che non fa uso di guanti nonostante l’obbligo di norme nazionali e comunali

L’antico adagio del ‘fatta la legge trovato l’inganno‘ è sempre di attualità.

Siamo i cittadini del Belpaese e fare fessi gli altri sembra proprio lo sport nazionale. C’è un decreto Legislativo, quello del 6 novembre 2007, n. 193, che fa obbligo a chi manipola prodotti alimentari di usare cuffia, grembiule, guanti e pinze. Il decreto c’è ed è attivo, ma stando alle statistiche e agli occhi dei clienti, sembra proprio che nessuno ci faccia caso e che i commercianti, dal macellaio al salumerie, dal panettiere al pasticcere, ognuno faccia i cavoli suoi. Servono pane, focaccia, pizza, carne, salumi, pasticcini e tanti altri generi che ogni giorno gli italiani consumano sulle loro tavole infischiandosene allegramente delle più elementari norme igieniche.

Servono prodotti da spuntino, da tavola e subito, senza guanti oppure con i guanti, contano soldi per dare il resto o semplicemente per incassare. In molti esercizi ci sono cassieri e cassiere e ciò già ci rinfranca, ma nella maggioranza dei negozi ‘sotto casa’, all’angolo di personale, alla cassa neppure l’ombra. Il tutto per la gioia dei tanti microbi che costellano il nostro vivere quotidiano.

C’è chi insiste nel sostenere che il decreto legge c’è, ma le normative comunali cambiano da località a località a località. In un comune c’è l’obbligo di grembiule e cuffia rigorosamente bianca, in altri guanti di un certo tipo. Unica

In questa panetteria si fa uso di guanti per servire i clienti (foto Silvio Fasano)

comunione di intenti, almeno sulla carta, l’uso dei guanti e il divieto assoluto di toccare i soldi per chi serve direttamente generi alimentari.

Roba da matti! In un paese civile è mai possibile che l’igiene possa essere gestita in maniera diversa da zona a zona? Siamo al ridicolo mentre le infezioni, i virus, i contagi non si fermano. Si soffiano il naso e poi tagliano carne, prosciutto o insacchettano pane e focaccia. Alla faccia dell’igiene!

Siamo come nel terzo mondo. E i controlli? Tutti sembrano infischiarsene preferendo girarsi dall’altra parte. Ma la salute pubblica di cui siete responsabili, cari sindaci, avete il dovere di difenderla come l’applicazione delle leggi. Non nascondetevi dietro la solita frase…ma siamo in Italia. Come dire,’passata la festa gabbato lu santu’.

Daniele La Corte


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