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Liguria e Basso Piemonte

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Savona finanziamento bus a zero inquinamento


L’approvazione del piano nazionale per la sostituzione dei bus urbani a gasolio con quelli elettrici o a idrogeno, è finalmente un concreto passo verso una mobilità sostenibile. Il fondo di 800 milioni consentirà la sostituzione di circa 5 mila mezzi inquinanti nelle città italiane, in base ai progetti di riqualificazione urbana, secondo i criteri della vivibilità e dell’equilibrio ecologico.

Savona potrà certamente concorrere a una quota di finanziamenti in quanto sta realizzando una importante riqualificazione del fronte mare di via Nizza, comprendente una passeggiata ciclo-pedonale in zona turistica e coerente con l’utilizzo dei mezzi ecologici.

I risvolti positivi di una operazione per la mobilità sostenibile, non sono limitati a valori territoriali, ambientali e turistici, ma si estenderebbero a quelli economici per il superamento delle criticità di bilancio e di esercizio della municipalizzata TPL che gestisce i mezzi pubblici.

Infatti è in corso un processo di ristrutturazione aziendale che comporta effetti assai pesanti sul numero dei dipendenti, oltre a consistenti tagli ( quasi 200mila km ) e una rilevante privatizzazione ( circa 300mila km ) delle linee, al fine di ripianare un disavanzo di oltre 1 milione.

La preziosa occasione del cambio di tipologia dei bus, capita a proposito per il ripianamento del disavanzo aziendale e per il mantenimento dei posti di lavoro.

In concreto si tratta di sostituire i grandi bus con le piccole navette elettriche su alcune linee e negli orari intermedi a quelli di “punta”, quando si vedono i mezzi viaggiare con meno di dieci passeggeri. Così mentre si ottimizza il servizio, si risparmiano notevolmente i costi di esercizio e quelli di acquisto dei mezzi.

Un conteggio nel merito, sebbene basato su valori teorici medi, è tuttavia sufficiente a dimostrare la correttezza dell’assunto.

Se questi 500mila km sono serviti da grandi bus da 80 posti che consumano 1,5 € ogni 2 km, la spesa del gasolio ammonta a circa 375mila € /anno.

Le navette elettriche da 20 posti sostitutive invece, coprirebbero la stessa percorrenza al costo ridotto di 75mila €, con un risparmio di circa 300mila € /anno

Alla cifra va aggiunto il risparmio conseguente al minor costo della manutenzione dei mezzi elettrici, oltre a quello derivante dal minor costo di acquisto tra i due mezzi confrontati: attualmente una navetta elettrica nella versione utilizzata a Torino, costa 50mila euro meno del bus a gasolio acquistato in Liguria, da circa 120mila €.

Dunque approssimativamente con 6 sostituzioni come sopra considerato, da un lato si coprirebbe la percorrenza critica, dei tagli e appalti previsti, mentre dall’altro si ridurrebbe di oltre un terzo il disavanzo del servizio.

Se poi i grandi bus obsoleti da sostituire fossero, come qualcuno sostiene, in numero doppio e/o gli stanziamenti del piano nazionale fossero sufficienti, allora si risolverebbero quasi tutte le criticità dalla TPL, compresa quella dei lavoratori. Senza dimenticare la qualità del servizio e della vivibilità di Savona.

 

Giovanni Maina

 



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G.Maina

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