Domenica mattina davanti alla chiesa di San Lorenzo Martire, a Varigotti, affacciata sull’Aurelia e sul mare, poco meno di un centinaio di fedeli hanno pregato ed assistito alla benedizione degli animali, con un ‘ospite’ particolare, una bellissima capretta accompagnata dal suo ‘pargolo’ che pochi giorni prima aveva dato alla luce.Per una località blasonata dal turismo e da nomi altosonanti del mondo dello spettacolo, dell’industria, delle professioni, borgo per antonomasia col mattone più caro del ponente ligure, secondo solo a Portofino, la cerimonia religiosa ha rappresentato più che un avvenimento di fede e di folklore religioso. Qui, solo lo scorso anno avevano fatto scalpore le locandine esterne alle edicole del savonese che annunciavano “Varigotti invasa dai cinghiali‘. Abitanti preoccupati, animalisti in allerta. Questa volta non pare destinata alla stesso clamore l’adunata non abituale di cani, gatti, capretta per assistere ad un rito che viene da lontano.
Il 17 gennaio ricorre la festa di Sant’Antonio Abate. Secondo la tradizione e sulla base di antiche leggende, durante la notte di Sant’Antonio Abate agli animali è data la facoltà di parlare. Sant’Antonio Abate, egiziano di nascita e morto nel deserto della Tebaide il 17 gennaio del 357, è considerato un Santo protettore degli animali domestici che di solito viene raffigurato con accanto un maialino che reca al collo una campanella. Questa particolare festa, oltre a ricordare gli animali e la vita del Santo, scandisce anche il tempo tra le semine e i raccolti in agricoltura. La benedizione degli animali, in particolare dei maiali, come da iconografia del Santo, ha origine medievale.
A Varigotti i fedeli del santo e della tradizione popolare sono in maggioranza pensionati, operatori turisti e commerciali, per qualche famiglia anche la coltivazione della terra con viti ed olivi. Infine un paio di famiglie esercitano la pesca.
Alla cerimonia, pare ospite per caso, era presente un personaggio popolare nel finalese, Gian Nicolò Bertone che al lavoro alla Piaggio univa la vocazione musicale di componente della mitica Rumpe e Streppa. Con gli anni ha preferito lasciare gli hobby ed esercitare la professione di tassista. E’ lui a farsi promotore di tutto ciò che valorizza le tradizioni dei nostri avi, siano essere di natura religiosa, sia feste, ricorrenze e vecchie glorie dei paesi. “Sono rimasto positivamente meravigliato e commosso – dice Bertone – di fronte alla partecipazione popolare in una Varigotti che ha l’aria di città chic, evidentemente bisogna ringraziare il parroco, don Gianni Laiolo, e quanti hanno collaborato con tante adesioni”.
Il sacerdote, originario di Savona dove è stato parroco nella parrocchia dei SS Giovanni Battista e Andrea, è laureato in lettere all’Università di Genova, è stato ordinato sacerdote da monsignor Giulio Sanguineti nel 1986, nel 2009 gli era stata affidata anche la parrocchia di Calvisio. Ora problemi di salute impongono una vita meno impegnativa.