Un esordio in punta di penna. Loano ecco il web ‘punto critico‘. Il terzo servizio punge e racconta. “Era il 30 giugno 2014. Un gruppo di facinorosi ha interrotto una tradizione che durava dal rinascimento, disturbando con schiamazzi e proteste una seduta del governo cittadino atta ad approvare l’ennesimo consumo di suolo (mi pare si trattasse di un parco e di qualche orto) a favore della costruzione di seconde case. Il Sindaco li ha redarguiti con una frase piuttosto enigmatica: “Voi Loano la dovete guardare dall’alto…”, cosa che ha destato non poca ilarità tra i presenti e una sequela infinita di dileggi sui social, al limite del cyberbullismo.
Sarò un po all’antica, ma se il tuo Sindaco ti dice che DEVI guardare la città dall’alto, un’occhiata puoi anche degnarti di darcela, tanto più che ora che c’è Google Earth non devi nemmeno procurarti un elicottero o un pallone aerostatico.
La ricerca di un messaggio non si presenta nemmeno tanto complicata: l’unico segno che possa avere un qualche tipo di significato in tutta la mappa cittadina è proprio la piazza davanti al palazzo comunale. Si tratta di una stella a cinque punte iscritta all’interno di un pentagono, che a sua volta è iscritto all’interno di un cerchio. Ma come mai questa figura geometrica? e cosa potrebbe significare? Mi è venuta in aiuto la pagina web che l’ottimo architetto che ha progettato la piazza ha dedicato al suo splendido lavoro: http://www.massimoallegro.it/pzz-piazza_loano.html
Qui ci viene spiegato che la figura pentagonale è una sorta di coronamento del progetto originale della città, le cui antiche mura costituivano un pentagono al cui vertice si trovava la torre cittadina, dotata a sua volta di cinque lati.
Ma non ci si è limitati ad abbozzare un pentagono come nel passato, e in questo sta l’assoluta genialità del progetto; all’interno della piazza è stata disegnata una delle figure geometriche più complesse, affascinanti e dense di significati della storia: un pentacolo, che si si inserisce alla perfezione, come vedremo più avanti, nell’intero contesto architettonico.
Il significato principale di questo simbolo è la superiorità della dimensione spirituale (la testa) sul mondo terreno (i piedi), al quale si affiancano una miriade di interpretazioni più complesse tra le quali la superiorità dell’intelletto rispetto ai bisogni materiali. Alla luce di questa scoperta, si potrebbe provare a dare una prima interpretazione all’invito del Sindaco, che potrei provare a sintetizzare in questo modo: “esiste un disegno per la città che non siete ancora in grado di comprendere, ma che dovete rispettare”.
Purtroppo un esame ravvicinato della struttura ha rivelato particolari molto più inquietanti dell’interpretazione data fino a questo momento. Posizionandosi sul tombino centrale, anch’esso di forma pentagonale ma di foggia dall’apparenza antica, e guardandosi intorno, ci si sente al centro di qualcosa di ben più rilevante di una semplice piazza.
Il cerchio è iscritto all’interno dei tre edifici storici della piazza: Palazzo Doria, l’Oratorio dei Turchini e la Chiesa di San Giovanni Battista; ai portoni dei tre edifici sono stati fatti corrispondere tre dei cinque angoli del pentagono, in un’armonia di corrispondenze geometriche inspiegabilmente perfetta (sono stati costruiti tra il XVI e i XVII sicuramente senza tenere conto del recentissimo progetto di riqualificazione). Un’altra strana coincidenza è che le punte della stella iscritta all’interno del pentagono hanno corrispondenze concettualmente opposte rispetto al Pentagramma di Agrippa: i due edifici religiosi corrispondono ai piedi, mentre quello amministrativo alla testa.
Ponendosi sul portone di ciascun edificio e osservando la piazza, la figura che vediamo è sempre un pentacolo, ma è rovesciato, in quanto il vertice punta sempre verso i portoni. A questo punto mi sembra di essere finito fisicamente in un libro di Dan Brown, come succede al protagonista del film “In the mouth of madness”. Per chi non fosse a conoscenza dell’origine e dell’utilizzo del pentacolo rovesciato, riporto alcuni esempi facilmente reperibili in rete:
Per alimentare ulteriormente queste suggestioni invece consiglio una passeggiata notturna. Grazie all’avanzatissimo (e obiettivamente splendido) progetto di illuminazione notturna della piazza, le “candele” che ricalcano il disegno del pentacolo rovesciato richiamano le messe nere, mentre il palazzo comunale cangiante sembra uscito dal film “Inferno” di Dario Argento.
A questo punto la frase del Sindaco acquisisce dei connotati veramente inquietanti, quasi minacciosi… Ma davvero possiamo pensare che cotanta meraviglia sia li solo per mettere paura a qualche pittima locale? Che il destino abbia messo insieme tutti questi elementi simbolici per un banale esercizio di potere? Non credo proprio.
Qui, che lo vogliamo o no, siamo di fronte al più grande e perfetto cerchio per riti esoterici di tutto il mondo, in grado di contenere migliaia di persone, e le potenzialità turistiche di una cosa del genere sono gigantesche. Ed è questo il messaggio nascosto nelle parole del Primo Cittadino. Siamo una città che non può campare solo dell’affollamento balneare, ormai ridotto al periodo di ferragosto, e non abbiamo niente che possa attirare turisti al di fuori di quel periodo. Non c’è un teatro, non c’è un cinema, non c’è un palio, un evento sportivo o un prodotto tipico che abbiano rilevanza nazionale, figuriamoci internazionale (tanto è vero che il sito web turistico della città è solo in lingua italiana). Ed ecco il grande disegno: spostare tutto il turismo Wicca da Salem, da Stonehenge, dal “triangolo della magia” di Torino, dalla tomba di Jim Morrison a Parigi, e portarlo a Loano. E sarà sempre tutto esaurito, ogni albergo, ogni residence, ogni casa in affitto, perché c’è sempre un solstizio, un equinozio, un’eclissi, una ricorrenza per cui occorre un rito, in qualsiasi momento dell’anno. Con la giusta promozione potremo vedere una festa delle Basue il 31 ottobre più affollata di quella che si svolge a ridosso di ferragosto. Qualcuno se ne è già accorto senza che la cosa fosse mai stata pubblicizzata in alcun modo, gli è bastato guardare Loano dall’alto. Stanno arrivando, e Loano tra qualche anno diventerà una meta turistica di livello mondiale.