Per la prima volta la Città sarà guidata da una donna. Battaglia, centro sinistra, Caprioglio, centro destra, hanno messo fuori gioco il candidato dei 5 Stelle, seppur primo partito a Savona. Il Pd al primo turno lascia sul terreno 10 mila voti rispetto al 2011. Successo personale per Daniela Pongiglione. Netta flessione a sinistra.
Si va al ballottaggio. Indovina Grillo, ovvero, perdonando il gioco di parole, che ne sarà degli oltre settemila voti in libera uscita del Movimento 5 Stelle, primo partito anche a Savona, ma tagliato fuori dalla competizione per la conquista di Palazzo Sisto IV. Per la prima volta nella storia della Città due donne, Cristina Battaglia e Ilaria Caprioglio, in campo per la poltrona lasciata libera (finalmente, dirà qualcuno) da Federico Berruti. Una partita densa di incognite, tutta da giocare, stante la forte delusione dei savonesi per la miserevole gestione dell’amministrazione appena passata in archivio senza lasciare rimpianti. Anche se le urne, dopo la defenestrazione dei vari Di Tullio, Sorgini e Lirosi, hanno “santificato” gli uscenti Di Padova e Apicella.
Dopo 22 anni Savona torna dunque a respirare l’aria del ballottaggio per l’elezione del Sindaco, anzi in questa occasione della Sindaca (all’insegna del speriamo che sia femmina). Accadde nel 1994, nella prima occasione nella quale si sperimentò (almeno dalle nostre parti) la nuova legge per l’elezione diretta del primo cittadino. Si fronteggiarono due veri e propri “giganti”: Francesco Gervasio e Aldo Pastore che, al primo turno, sommarono più o meno 43.000 voti, con una partecipazione dell‘85% degli aventi diritto. E’ questa la prima considerazione da fare per segnalare la diversità con i tempi nei quali stiamo vivendo.
Domenica 5 giugno sono andati al voto 31.441 cittadine e cittadini savonesi, pari al 61,95%, esprimendo in totale 30.204 voti validi, oltre 5.000 in meno rispetto al 2011, omogenea occasione di elezione del Sindaco. Le due candidate che si affronteranno al ballottaggio hanno assommato 17.639 voti (circa 25.000 in meno dell’occasione appena sopra ricordata). Un’immagine quasi “plastica” del declino della politica sotto la Torretta (per le svariate ragioni di questo fenomeno, certo bisognevole di ampie e serie riflessioni, non è il caso, in questa sede, di dilungarci più di tanto). A cominciare dall’omicidio del territorio, sfruttato, svenduto, sacrificato sull’altare della speculazione.
La candidata del Pd, Cristina Battaglia, il “nuovo” prepotentemente voluto dalla segreteria provinciale, ha perso, in 4 anni, rispetto al risultato ottenuto da Federico Berruti (2011) oltre 10 mila voti e, in più, ha ottenuto un risultato inferiore alle liste che l’hanno appoggiata: una differenza minima, 36 voti, ma significativa. Una “decrescita infelice” iniziata inesorabilmente vent’anni fa (non scomodiamo il 42,14% dell’85 e il pur rimpianto 34,28% del ’90) con l’inarrestabile esaurimento dello “zoccolo duro” dell’ex Pci e favorita, se così si può dire, dalla progressiva perdita di rapporti con i cittadini-elettori.
Ilaria Caprioglio, candidata del centro destra, ha realizzato una migliore performance: rispetto a quanto realizzato nel 2011 dall’avvocato Paolo Marson (certo non un campione di partecipazione al dibattito politico a Palazzo Sisto IV) ha perso soltanto 250 voti e, soprattutto, ha ottenuto circa 400 voti in più rispetto alla somma delle liste che l’hanno appoggiata.
Così come è capitato al candidato del Movimento 5 Stelle che ha, sul piano personale, superato la lista di 570 suffragi: l’incremento notevole realizzato anche sul dato delle regionali (oltre 1.000 voti di incremento) non è però risultato sufficiente per accedere al ballottaggio, precluso per poche centinaia di voti (7583 contro 8038 della candidata del centro destra). Incremento rilevante anche per Daniela Pongiglione: 2.558 voti personali versus 2.241 delle liste fiancheggiatrici.
Netta flessione a sinistra rispetto al 2011: Rete a Sinistra raggranella 1.441 suffragi mentre nel 2011 Rifondazione Comunista e SeL (incluse nelle coalizione capitanata dal Pd, che nel frattempo ha perso circa 2.000 voti nonostante il minor numero di liste civiche fiancheggiatrici in questa elezione 2016) arrivarono a circa 3.100 voti.
Quali saranno le dinamiche riguardanti il futuro ballottaggio? Prima di tutto è necessario segnalare come sarebbe un errore l’eventuale indicazione di voto da parte dei candidati sindaci rimasti esclusi: la buona politica vorrebbe che la seconda scelta venisse lasciata all’elettrice o all’elettore. Ma non sono da scartare richieste, più o meno velate, o accordi sottobanco in cambio di un ritorno personale sotto forma di strapuntino in qualche partecipata, il classico io do una cosa a te…
A favore di Ilaria Caprioglio sembra poter giocare in modo non si quanto determinante la liaison (politica, beninteso) con il governatore della Liguria Giovanni Toti, onnipresente in campagna elettorale e disposto a vendere la Lanterna pur di portare a Berlusconi lo scalpo del Pd savonese. Sono molti a ritenere utile, soprattutto con i venti di crisi che flagellano i resti del l’industria, tenere aperto il dialogo con la Regione.
Considerato che saranno in lizza tanti voti, in particolare quelli degli oltre 7.500 cittadine e cittadini che hanno scelto il M5S, il dilemma può essere molto prosaicamente inteso come pro o contro il Pd. Sarà una scelta “in discesa” per negativo: sarà più forte il rifiuto di una continuità con il cattivo governo esercitato dal Pd oppure i timori per la crescente invasione leghista? Nessun dorma, insomma. Perché il risveglio, da una parte e dall’altra, potrebbe essere peggiore degli incubi appena trascorsi.
Ma vediamo, per concludere, quali scenari si apriranno in consiglio comunale (resta da vedere come andrà a finire la spartizione degli assessorati nell’eterno dilemma tra forza delle specificità e peso delle cambiali all’incasso da parte di sostenitori molto, ma molto interessati. E chi ha orecchie per intendere, intenda.
Ipotesi Battaglia: Pd 14 più Sindaco; Savona Arancione 1, Lista Battaglia 3, Anima Savona 1, Rete a Sinistra 1, M5S 5, Noi per Savona 1, Vince Savona 2, Lega Nord 2, Caprioglio 1 più sindaco sconfitto.
Ipotesi Caprioglio: Pd 4 più sindaco sconfitto, Lista Battaglia 1, Rete a Sinistra 1, M5S 5, Noi per Savona 1, Vince Savona 7, Lega Nord 9, Lista Caprioglio 3 più Sindaco.
Redazione Trucioli