Nuova sorpresa inedita. Ammontano a 7 milioni di € le fideiussioni assicurative rilasciate dalla Geo di Andrea Nucera al Comune di Ceriale per la realizzazione della T1, la maggiore operazione edilizia privata nella storia della Provincia di Savona. Chi ha rilasciato all’imprenditore (non più latitante nè ricercato all’estero, ma sul suolo italiano finirebbe in manette) la ingente ‘garanzia’ ? E a fronte di quali garanzie societarie? Il ‘piccolo’ particolare non era mai trapelato fuori le mura del palazzo comunale. Dagli atti del processo T1, ricchi di spunti e testimonianze, emerge che le fideiussioni “sono state rilasciate da istituti di assicurazione romeni”. Già, proprio la Romania !
Si impongono domande, interrogativi che ci poniamo a processo concluso. Con assoluzioni, condanne, intervenuta prescrizione. Non a caso il dibattimento di fronte al giudice monocratico è stato una corsa contro il tempo, i giorni contati. Ora è tutto prescritto, difficile ipotizzare che i condannati per reati minori facciano appello alla prescrizione, così come l’ufficio del pubblico ministero. Salvo inattesi colpi di scena. Quesito legittimo: su quali basi l’amministrazione comunale di Ceriale, all’epoca col sindaco Ennio Fazio che ha esultato per l’assoluzione completa, dopo anni di ‘massacro’; su quali basi, dicevamo, sono state ritenute valide fideiussione assicurative romene ? Con quali compagnie ? Sono state fatte doverose verifiche, accertamenti ai fine di avere la certezza che nella malaugurata sorte di inadempienza dell’imprenditore a completare tutte le opere ed il Sua, si potevano incassare i 7 (non 5 come riferito nella prima edizione del blog) milioni di Euro ? Chi ha svolto il compito di accertare la solvibilità ? Perchè nessuno ha sentito il dovere di chiedere notizie quantomeno al Comune ?Se sì, che risposte sono state date ?
Pare, diciamo pare, che il Comune avesse richiesto ulteriori garanzie alle ‘polizze’ made in Romania e sarebbe stata prodotta una ulteriore copertura da parte di un istituto di riassicurazione con sede in Italia o forse nella Comunità europea. Un tassello della T1 story non proprio secondario. Rimasto in sordina e forse mai approfondito, così come è accaduto per il ruolo dell’architetto Luciano Campagnolo che in uno scambio di mail con Nucera (vedi trucioli dello scorso numero…) aveva portato alla ribalta rapporti con il Gruppo Orsero, la questione dell’insediamento Conad a Quiliano, la presunta presenza societaria con gli Orsero dell’allora presidente della Port Autority, ing. Rino Canavese. Negli anni coincidenti ad alcune interessanti assunzioni alla stessa autorità portuale. E ancora, citazioni nelle mail dell’imprenditore Delle Piane. Pagine di cui nulla si è saputo sul fronte di una possibile rilevanza penale, almeno per quanto riguarda indagini ed accertamenti. Furono fatti ? Quale organo di polizia giudiziaria se ne occupò ? Quali i risultati ?
Tra le testimonianze che risultano dai verbali d’udienza quella del geometra del Comune Orazio Claveri . Si occupò alternativamente fino al 2007 di edilizia privata e poi dall’aprile 2010 ancora di edilizia ed urbanistica fino alla pensione, giugno 20211. Claveri sentito pure alla presenza di un difensore ( stralcio al processo principale), assistito dall’avvocato (compianto) Nazareno Siccardi. Interrogatorio del 4 giugno 2010. Claveri che riferisce di aver incontrato una sola volta Andrea Nucera nell’ufficio del sindaco. Di aver trattato per dovere d’ufficio le opere di urbanizzazione anche con l’architetto Melano. Che la regimentazione del Rio Torsero fu indicata in 2 milioni e 100 mila euro a fronte dei 700 mila previsti. Ha parlato dei rapporti con l’avvocato del Comune Mauro Vallerga (assolto). Ha parlato di una relazione dell’Asl secondo la quale non si poteva, nell’area della T 1, procedere a scavi superiori al metro e mezzo per problemi alle falde acquifere. L’Asl che diede precise prescrizioni. Furono rispettate ? Ha citato il ruolo del geologo Mario Roberto Macciò con studio ad Albenga . La delibera del consiglio ’68 del 2001, poi l’iter alla Provincia di Savona. Ha citato la collega d’ufficio geom. Parrinello.
Altro teste, Carlo Cravero di Varazze, tra i proprietari di terreni interessati dall’operazione edilizia. Ha parlato di un incontro con l’assessore Piero Revetria. La testimonianza di Marco Demonte, classe 1965, amministratore condominiale. Era intervenuto per conto di condomini attigui alla T 1. Il teste Luciano Campagnolo ha accennato alla copertura finanziaria di cui usufruiva la Geo attraverso la Carige di Genova. Le difficoltà sorte con creditori titolari di ditte ed imprese che eseguivano lavori per conto di Nucera, degli screzi iniziali con l’imprenditore Piro, ex presidente del Savona Calcio. Si è parlato di asservimenti e diritti edificatori. Del consulente tecnico architetto Galliano con l’incarico pubblico di attuazione del Sua.
I verbali, al di là degli aspetti giudiziari , offrono uno spaccato interessante e poco o nulla conosciuto dai cittadini. Col senno del poi, la vicenda fideiussione in terra romena, proprio per Ceriale, suona a campana quantomeno stonata. E’ a Ceriale che da qualche anno il traffico di prostituzione proveniente dalla Romania ha soppiantato quello albanese. Un mercato redditizio che è ‘governato’ in modo ferreo da organizzazioni non certo di dilettanti allo sbaraglio. Da quando sono arrivati i romeni, le loro cosche, non si sono più verificati delitti, scontri a fuoco per far rispettare le postazioni di ‘lavoro’, le leggi non scritte della concorrenza. E poi la ‘sfida’ inspiegabile di piazzare una sventurata ragazza a poche decine di metri dallo stesso palazzo comunale. Non accade, per quanto si sa, in nessun altro paese d’Italia. Come resta un mistero perchè venga consentita la sfacciata presenza di ‘ragazze’ di rimpetto alla casa dello stesso primo cittadino, Ennio Fazio. Anche in questo caso non ci sono riscontri analoghi in nessun’altra zona dove si pratica il vecchio mestiere. Che significato si può dare, senza accostamenti privi di riscontro, alle polizze milionarie rumene per la T 1 ed il business della malavita romena – albanese in quel di Ceriale, con diramazioni ad Albenga dove a dettar legge, almeno sulla piazza, è il mondo dei trans, gay a loro volta protettori, ma pur sempre con la ‘supervisione’ del potere malavitoso straniero ?