Sono Daniele O., tra gli ammiratori di Upega, il paese – frazione di Briga Alta (Cn), capace di far sognare. Ho atteso molto tempo ed il 2016. Allego alcune immagini che fatto l’antivigilia di Ferragosto 2015. Trucioli.it, con ammirevole attenzione, non dimentica mai l’entroterra e la montagna del nostro ponente ligure e l’Alta Val Tanaro. Serve anche da stimolo e richiamo. Spero che non si ripeta mai più lo sgradevole spettacolo. La bella Upega non lo merita….
E’ il problema della raccolta dei rifiuti solidi urbani e dei cassonetti dei rifiuti speciali nella stagione estiva, nei fine settimana, nei ponti festivi. Quando arrivano gli abitanti delle seconde case, quando c’è una via vai di gente. Upega torna ad animarsi, grazie a giovani, a volenterosi, a cittadini affezionati a questo scorcio di paradiso incontaminato e che fa bella mostra. Ci tramanda un ‘identità smarrita, rimasta nei ricordi, nei libri di storia locale, nelle vie e negli angoli del borgo, delle sue case – presepio. Poi un merito particolare a chi ha aperto attività di ristorazione, commerciale, dell’ospitalità. Upega che negli ultimi anni con inventiva, originalità e buon successo ha saputo organizzare manifestazioni di richiamo per nulla effimere, all’insegnma della natura, dello sport, del sano agonismo, della valorizzazione.
Ebbene in questo scenario non è un’eccezione, bensì la regola il disservizio della Nettezza Urbana. Il sistema di raccolta non tiene in dovuto conto la realtà, la stagionalità, l’afflusso degli ospiti pendolari, della moltiplicazione degli abitanti. Così arrivando in paese, al suo ingresso può accadere, con frequenza, che si accumulino rifiuti speciali, in bella mostra su un parcheggio, vicino alle auto, in luoghi di passaggio. Non solo, a pochi metri da case e villette rustiche che magari vengono curate con amore, dedizione, con buon gusto dell’estetica. Con aiuole tenute in ordine, piantine in fiore, vasi profumati. Uno stridente contrasto con aree pubbliche. Sarà pur vero che i piccoli paesi, in particolare l’orografia di Piaggia, Upega e Carnino (Briga Alta) sia più complessa per la lontananza degli abitati, nulla può però giustificare quando il cattivo servizio diventa una costante, è all’ordine del giorno, come accade appunto in quel di Upega.
Il sindaco Ivo Alberti, 57 anni la vigilia di Ferragosto, in carica dal maggio 2014, non amministra tra rose e fiori. La buona volontà e la dedizione non mancano. Tanti problemi, grandi e piccoli, di una comunità con una quarantina di residenti, in maggioranza uomini, con tante case vuote per molti mesi, alla prese con le secche del bilancio comunale e difficoltà a far fronte ai bisogni primari e secondari. C’è la vivacità di Upega, l’unicità montanara e agreste di Carnino. La dove volano le aquile, proprio Upega nel luglio 2014, era stata protagonista di un evento unico in Italia, con risonanza sui media. A 1400 metri, tra Liguria e Piemonte, titolavano i giornali, 24 volontari si sono autotassati per riaprire locanda, bar e negozio. A sessanta chilometri da Albenga, affrontando curve e strettoie. Il fiore all’occhiello è La Locanda d’Upega. Tutti impegnati nella rinascita. Mentre resta il problema, non proprio secondario, dell’installazione di un ripetitore telefonico. Niente cellulari, la tivù si vede con la parabola. A Upega si può ammirare, nella stagione estiva, la mandria di mucche e pecore della famiglia Benedetti che durante il resto dell’anno abita a Leca d’Albenga e qui arriva per l’alpeggio, produce squisiti formaggi. Upega impegnata a ripartire, ma per favore il servizio di Nettezza Urbana del comprensorio non può fare da intralcio allo scampato declino del paese, a ciò che sembrava ormai una sorte inesorabile. Sarebbe autolesionismo, disservizio e un danno imperdonabile all’immagine, al decoro che dovrebbe vedere tutti impegnati, nessuno escluso. Con il Comune a dare il buon esempio.