…e lo scempio continua. Non solo la demolizione del molo della SANAL che peraltro andava demolito solo la sovrastruttura in cemento e non tutto come in realtà è stato fatto, che ha portato e porta tutt’ora l’ erosione della costa, equiparando la linea della costa agli anni 1970 – 80, ma anche la demolizione totale della struttura della spiaggia “Tripodoro”, e …
Di quest’ultima struttura, la storia è assai lunga, e si sviluppa a partire dagli anni ’67 – ’70.
I primi impianti di balneazione nascono dai depositi sabbiosi che si sono accumulati sopra la scogliera di protezione della nuova Aurelia dopo la costituzione delle due discariche, della Serra e del Nereo.
Inizialmente le autorizzazioni erano date dalla Capitaneria di Porto di Savona, la quale faceva pervenire l’intera documentazione comprensiva di planimetrie generali e dei singoli manufatti all’Ufficio locale marittimo o Delegato di spiaggia per un parere preventivo, al fine di verificarne e l’esattezza e la conformità delle opere ai regolamenti ed alle leggi vigenti sul territorio e comunale e nazionale, e quindi procedere al rilascio della Concessione vera e propria ai sensi del Regolamento per l’ esecuzione del codice della navigazione marittima approvato con DPR 15 febbraio 1952 n. 328.
L’ Ufficio locale marittimo o Delegato di spiaggia, in questione, ha sempre avuto modo di visionare gli atti amministrativi che la Capitaneria gli inviava ma invece di verificarne i contenuti, acquisiva il tutto come “per conoscenza” , timbrava, firmava e rispediva alla Capitaneria, come se il problema “noli me tangere” fosse della stessa Capitaneria e non del Comune.
Nel 2007, a sette anni dal passaggio dei poteri demaniali alle Regioni e “ipso facto” ai Comuni, una verifica della Procura della Repubblica ha innescato un “putiferio” culminato con una verifica delle condizioni di idoneità degli stabilimenti balneari da parte della Polizia Urbana nel 2012.
Dopo tale anno si assiste ad un “Roland Garros” tra Comune, Proprietà e Regione, culminato con la sentenza del TAR: Demolizione totale.
Che fare ora? L’area è ancora definita “area portuale” anche se il porto spotorno-noli non si fa più, o se si dovesse fare sorgerebbe solo sul territorio del Comune di Spotorno; quindi occorrerebbe un piano degli arenili nuovo per tutta la zona, ma la dicitura, ancora conservata nei documenti regionali, di cui sopra, lo impedisce.
“Gli occhi sono lo specchio dell’anima”, cita un vecchio adagio, certo al turista che arriva a Noli non fa una buona impressione.
Si assiste ad uno spettacolo desolante: sembra più una brughiera che una area balneare, dove gli unici che ne usufruiscono e ringraziano, di tanta grazia sono gli ospiti “dell’area canina”.
Anche la nuova “passeggiata” è una poesia. Premesso che la medesima era al servizio del “fu porto”, sorge sul suolo comunale di Spotorno e come tale serve ad uso esclusivo delle abitazioni del “Villaggio”, ma possono usufruirne anche gli ospiti della Casa al Mare dell’Incoronata, ma con un “piccolo” distinguo.
Se sono autosufficienti, una volta scesi a livello via Aurelia, visto e considerato che non ci sarà più il passaggio a raso sulla statale, avranno due possibilità: o percorreranno l’ex rilevato ferroviario in direzione sud, fino ad arrivare al passaggio pedonale nei pressi della del piazzale del Nereo, oppure si serviranno del sottopasso a nord.
Se sono disabili e in carrozzina, avranno solo il sottopasso a nord da percorrere.
Gli accompagnatori dovranno essere almeno due: uno che spinge e l’altro che tira.
Il percorso che si snoda è piuttosto lungo; inizio vicino [si fa per dire – una decina di metri] dall’entrata del cancello delle Suore, discesa 8%, attraversamento statale e risalita verso Spotorno [circa 15 – 20 metri] con uscita a metà strada che collega l’entrata al luna park e la sede della SANAL.
Inversione di marcia, nuova salita nei pressi del torrente Torbora, tratto in piano e ridiscesa verso lo stabilimento balneare delle Suore. Tutto il percorso esterno ha come pavimentazione ghiaia stabilizzata con residui affioranti della vecchia scogliera che per una persona normale ed anziana è già di per se difficoltoso, figuriamoci per una persona in carrozzina.
Da notare che le Suore dell’Incoronata danno ospitalità ai portatori di handicap nei mesi soprattutto primaverili, provenienti da varie parrocchie e centri specializzati.
Alesben