Nei panni di nonno Giovanni, Martino Caldara, arriva a Mosca nella primavera 1921…
I rivoluzionari governativi russi sono informati quasi di tutto e sanno dei rapporti di Winston Churchill con il nonno, sono interessati al suo coinvolgimento nel progetto del “cadastre underground” anche perché Londra aveva da tempo realizzato la sua importante metropolitana (underground) opera che sarebbe stata avviata quanto prima anche nella loro grande Mosca.
Non sanno che il nonno Giovanni e Martino Caldara si sono scambiati il ruolo e così il nuovo Gio D. Bless parte con la ballerina per la Russia. Appena i nostri “artisti inviati” attraversano la frontiera vengono affiancati sul treno da un brillante ufficiale russo che li interroga amabilmente e quando arrivano a Mosca il giornalista italiano viene separato da Isadora Duncan ed accompagnato nella sede della Polizia politica.
Qui viene interrogato in tedesco, inglese e finalmente in francese che il giovane Martino conosce un poco… e può fornire tutte le spiegazioni (concordate con nonno Giovanni) che la polizia si aspettava; il giovane che non vuole nascondere nulla, non nega i suoi rapporti giuridico-commerciali con Londra ed espone le sue semplici intenzioni di occuparsi di teatro e di cultura rivoluzionaria russa, essendo egli stesso artista futurista ed avendo in programma, tra l’altro, una importante intervista per i quotidiani con cui collabora al loro grande poeta Vladimir Majakovsky assieme agli altri intellettuali russi. Poi mostra alla polizia alcuni articoli sul teatro pubblicati da vari giornali a firma GDB e alcuni suoi disegni che scambierà con gli artisti in Russia.
Per il momento la polizia, nonostante le forti perplessità, è soddisfatta; dopo aver controllato tutte le referenze del giornalista italiano e contato con grande stupore (e con visibile sospetto) la forte somma in rubli in suo possesso, lo accompagna in albergo dove si trova già Isadora, ma naturalmente non lo perderà di vista e la sua fotografia sarà diffusa ad alcune spie in borghese che avranno il compito di presenziare ai suoi incontri culturali a Mosca e di riferire puntualmente alla polizia politica.
Il Caldara non è per nulla preoccupato di quanto è successo, anzi è soddisfatto di aver superato brillantemente l’interrogatorio della polizia russa e si prepara a seguire puntualmente il programma concordato con Giovanni.
Bruno Chiarlone Debenedetti