Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Tutto esaurito ad Albisola con l’Ars visibilis di Valter Mellano


Albisola Superiore. Appena passato Ferragosto, sotto l’ombrellone, in spiaggia, sono ancora esposti i cartelli del “Tutto esaurito”? Facciamo il punto a proposito di Albisola? Fare un’istantanea fotografica non è molto difficile: almeno un dato è certo. E’ “Tutto esaurito” all’interno della sala espositiva del Teatro don Natale Leone, sulla passeggiata Eugenio Montale. Il contesto nel quale, come di consueto da alcuni anni, è in corso una mostra personale pittorica di Valter Mellano.   

L’inaugurazione: da sx: Ettore Gambaretto, Valter Mellano, Antonio Rossello, Marco Pennone ed una giovane amica.

Svelato l’arcano, il titolo – che  fuori da ogni canone, senza giri di parole, porta subito l’attenzione verso contenuti ed emozioni raffigurati con genuina semplicità – è appunto “Tutto esaurito”.  Allo stesso modo delle passate edizioni, l’organizzazione avviene in collaborazione con l’associazione di promozione culturale “La Casa delle Arti” di Albisola e il “Centro Diffusione Arte” di Palermo, e con il patrocinio della Regione Liguria e del Comune di Albisola Superiore. In questo senso “Tutto esaurito” è un evento artistico significativo, come la vita che c’è dentro, onestamente degno della giusta considerazione.

L’inaugurazione ha avuto luogo lunedì 24 agosto alle ore 21,30.


Il folto pubblico all’inaugurazione.

Tra i numerosi presenti, oltre all’autore, il Maestro Ettore Gambaretto, presidente de “La Casa delle Arti” e il critico d’arte Marco Pennone. Pennone ha tracciato il profilo di un pittore accurato e preciso nei dettagli veristici, che si muove con garbo e sicurezza nelle sue levigate pennellate, spiegando il senso di un’iniziativa certo volta a rilanciare il figurativo di qualità, quello che attinge alla nostra grande tradizione locale e nel contempo la rinnova.

Valter Mellano, classe 1957, è nativo di una città ricca di cultura, storia e tradizioni, adagiata nello splendido scenario naturale delle Langhe, di cui è capitale storica ed economica: Alba. Ha dieci anni quando con la famiglia si trasferisce nei pressi di Savona. Qui, nei canoni di un naturalismo ortodosso, trovano la migliore ambientazione le tematiche care al pittore.

Espressioni molto apprezzate da appassionati e collezionisti, incentrate su vasti orizzonti e conseguenti grandi tele, incantevoli per armonia e vivacità cromatica, che solo nel tempo, al nascere di nuove sollecitazioni estetiche, hanno lasciato margini per sperimentare pitture su ceramica, con risalto di particolari, e la tecnica del bianco e nero, ove la vitalità dei soggetti s’inerpica fra le pieghe del chiaroscuro.

Nella sua produzione originale vi è la rappresentazione festosa, lontana dai toni cupi, e polverosi, di un passato talora amaro, di mondi vicini e lontani. L’indugiare, scendendo ai dettagli o spaziando, su scorci che fatalmente hanno segnato i Liguri, separandoli da sempre in marinai e contadini.

Ars visibilis“, in cui il dipinto acquisisce un aspetto quasi narrativo, adeguandosi all’evoluzione della pittura di paesaggio. Un realismo luminoso ed elegante che fissa sulla tela visioni vere e suggestive di una terra, la quale si rivela un’inesauribile fonte d’ispirazione. Ogni opera è un omaggio alla bellezza della natura e di antichi manufatti, laddove riemergono echi che simboleggiano l’aridità dell’universo montaliano.


Valter Mellano, “Portofino”, acrilico su tela, cm 60x 80

Lo sguardo, al sordo rumore della risacca, su barche attraccate o messe sulla battigia di arenili sormontati da borghi di pescatori e da piante su alture, che digradano verso la costa.  La stesura della distesa marina, increspata di vento, in spume abbaglianti sotto il riflesso del sole, e solcata all’orizzonte da vele bianchissime in movimento, tra nubi vaporose e specchianti ali spiegate di gabbiani. Le immagini della memoria architettonica delle città, calandosi nella prospettiva di edifici insinuati nei vicoli e pittoresche piazzette. Quindi, il meraviglioso entroterra ligure, con i suoi deliziosi sparuti casolari, per inquadrare, poi, le lussureggianti colline. I prati coperti da un manto di lucenti fiori vibranti e la splendida macchia mediterranea. Nella pienezza di luce e di colori.

Queste scelte dettano un unicum filologico, la cui poetica, certa nei contenuti di un materiale iconografico antico come il mondo, oscilla fra un vedutismo di carattere analitico e forme di espressionismo rappresentativo. Dipinti genuini e vivacissimi, avulsi da ogni sorta di parossismo cognitivo, nei quali l’artista si arrende esclusivamente al colore, che diventa occasione di incontro materico ravvicinato, che, provocando vibrazioni e caratterizzazioni originali, non lascia scampo, non permette di distogliere la vista, nella sua schiettezza e nella concretezza delle raffigurazioni. Istanti, scanditi dallo scorrere del tempo, che onorano i luoghi comuni dell’immaginario di esponenti poetici della “linea ligustica”, quali Eugenio Montale e Camillo Sbarbaro. Una pittura di luce intensissima, che implementa sia la dinamica dell’attimo furtivo, senza sconti all’esaustività delle forme, sia la tenue trasfigurazione di figure statiche, in quanto il sottile processo di smaterializzazione e ricomposizione formale non sublima il rapporto tra colore reale del paesaggio e colore impiegato per la rappresentazione pittorica. Opere, spesso di grandi dimensioni e realizzate su tela con acrilico, tecnica ideale per l’esaltazione delle sfumature, nelle quali il colore, impresso con spatolate sicure e sferzanti, irrompe sul supporto con molteplici tonalità, in cui ogni tinta ha la precisa funzione di modellare le masse e creare le ombre, al pari di un sistema timbrico, armonico e compositivo. Il tratto distintivo dell’artista verte dunque sulle forme, attraverso un colore cangiante. Un colore tale da accendere la creazione che lo racchiude.


Valter Mellano in primo piano innanzi alle sue opere

 Mellano, da anni, interviene a numerose esposizioni pittoriche di rilievo con una produzione anche presente su varie riviste e pubblicazioni specializzate. Dopo una carriera da bancario, ora finalmente in pensione, è completamente assorbito da un’attività che, a poco a poco, si è tramutata in necessità vitale di esprimere se stesso. Un artista che ci apre le porte del proprio mondo interiore, per condividerlo senza cercare di spiegarlo, riuscendovi istintivamente, senza sforzo. Tra realtà, fantasia e sogno, la gioia di vivere con una pittura scevra dell’ascetica pretesa di essere lo specchio di se stessa, in cui ogni immagine deve apparire ricca, non autoreferenziale. Aperta a nuove storie. La visita della mostra sarà possibile fino al 30 agosto, con orario di apertura 21 – mezzanotte.

 

Antonio Rossello



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A. Rossello

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