E’ vero, molto più facile criticare che esercitare il potere. Leggiamo un giorno sì e l’altro pure che Comuni, province hanno le casse vuote colpa i tagli dei trasferimenti statali. Ci sono servizi primari da coprire. C’è il denaro che si potrebbe incassare dall’illegalità sempre più diffusa (in Italia c’è il più alto numero di uomini in divisa d’Europa), persino con chi mette a rischio la propria e l’altrui incolumità, in modo sistematico, ignorando i limiti di velocità e il buon senso. Incoraggiato dall’impunità 98 volte su 100. E’ il vergognoso ‘spettacolo’ a cui si può assistere imponenti ogni domenica, in particolare dalle 9 alle 19, minuti più o meno, sulla statale 28. E, colmo del ridicolo, la selva di cartelli di velocità, alcuni contraddittori.
Qualche anno fa, quando regnava un mitico assessore ai Trasporti, pubblico amministratore prima al Comune di Imperia, poi in Provincia, assediato dagli incarichi, fino a quando ha ‘gettato la spugna’, affascinato dalla vocazione di sindaco di un piccola paese (ma i cittadini ingrati 8?) non l’hanno votato; fino a qualche anno fa, dicevamo, trucioli.it poteva mettere fotografie dove si vedeva la polizia provinciale di Imperia montare l’autovelox nell’unico rettilinea dell’abitato di Nava. Accadeva ancora, ogni tanto, a ridosso di un curva, con visibilità dall’alto, che si piazzava anche nell’abitato di Case Rosse (Pornassio) una pattuglia di carabinieri. Poteva osservare chi, salendo, tagliava la curva. Si fermava il trasgressore. Poteva accadere che nei pressi dell’abitato di Pieve di Teco, a monte, sempre una pattuglia di carabinieri fermasse per controllo gli automobilisti che non mettevano la freccia di svolta, oppure non esponevano il contrassegno dell’assicurazione. Impossibile a memoria d’uomo, invece, ricordare una pattuglia della polizia stradale ferma tra Pieve di Teco e Nava.
La rassegna stampa racconta che soprattutto nei giorni festivi e prefestivi qualche vittima la strada l’ha fatta, i feriti sono stati numerosi, i danni agli automezzi ancora in numero maggiore.. Chi frequenta spesso la statale 28 (Anas) e chi abita le case della valle Arroscia, conosce una triste realtà. Un percorso trasformato in pista. E’ vero, non sarà l’unico a leggere i giornali, vedi la statale per il Sassello, Cadibona, Valle Bormida savonese. Ma sulla statale 28 ci sono indiscussi primati da guinness. Intanto il numero di motociclette che la percorrono in ogni mese dell’anno, con punte massime nella stagione primaverile, estiva e inizio autunno. Non solo, è sbagliato credere che siano in stragrande maggioranza i giovani alla guida. Basta osservarli nel punto di sosta prediletto, l’area davanti al bar Sorriso di Nava. E’ qui che si possono incontrare senza i loro caschi, osservare, capire la passione per le due ruote, per i ‘modelli’, per l’esibizione di autentiche fuori serie, Spesso amici in gita, in escursione, tante coppie, giovani, media età, molti già entrati nella terza età. Sprigionano le ‘frustrazioni’ della ‘vita moderna’ come fanno molti tifosi allo stadio. In questo caso la foga, la mania della velocità, del brivido, della sfida alle curve a gomito, alle doppie curve, ai sorpassi di auto in discesa ed in salita, in punti pericolosi, nelle strettoie. I giudiziosi, che rimangono in coda, non ‘osano’ sono in minoranza, mosche bianche. Non è la ribalta della scena, è la stupidità di sfidare il pericolo, mettere a repentaglio vite umane, con costi che alla fin fine si ripercuotono sull’intera comunità.
Cosa fa lo Stato, le istituzioni democratiche, gli enti locali ? Perchè non fare ‘almeno cassa’ e ‘educazione stradale’, come accade in tanti tratti stradali molto frequentati, rischiosi ? Provate a percorrere la superstrada che dalla Svizzera porta in Germania, nel tratto di Basilea, l’arteria più trafficata da automobilisti di mezza europa. Impietosi ‘autoradar’ non danno tregua giorno e notte, in vari tratti del percorso.. E chi supera i limiti ha la garanzia di ritrovarsi il verbale a casa. Non paghi la sanzione? Al primo controllo di frontiera attraverso le telecamere viene segnalata la targa, le pattuglie in zona ‘avvisate’. Prima o poi ti fermano, contestano anche se si tratta di una vecchia multa non pagata dall’estero. Non hai abbastanza soldi, non hai gioielli ? Nessun problema, bloccano l’auto e la restituiranno al saldo della somma dovuta. E nella confinante Austria che succede ? Le cronache sono piuttosto riservate, eppure sono decine gli automobilisti e camionisti che vengono pizzicati per un’infrazione. Non hai soldi, nè la possibilità che qualcuno della famiglia ti aiuti ? Preferisci scontare la multa con la galera ? C’è un magistrato di turno, vistata la sanzione in modo che si evitino abusi, contestazioni o errori. Sulle autostrade tedesche è più facile essere intercettati da auto civetta della polizia che da pattuglie ufficiali. Sulle auto montano gli ‘autovelox’ . I trasgressori bloccati (paletta dal finestrino).
Pare che ogni anno la prefettura di Imperia in burocratese perfetto indica una riunione per le problematiche ‘estive’ della statale 28, incontri accelerati se le locandine dei giornali annunciano ‘morti e feriti’, il grido d’allarme. In pratica al fin fine non cambia nulla, Anzi, peggiora. Perchè con un coordinamento, sbandierato a parole e raramente realizzato nei fatti, con la costanza dovuta, non si dividono i compiti tra le forze dell’ordine in servizio sulle strade ? Perchè può accadere che nel raggio di pochi chilometri, in certe zone lungo la Riviera, si incontrino pattuglie che stazionano di vigili urbani, carabinieri, volante della questura o del commissariato, polstrada, polizia provinciale, più raramente Guardia di Finanza ? Sulla statale 28 ‘tabula rasa’. Nell’alta Valle Arroscia pare non si possa istituire un corpo di polizia municipale in quanto il regolamento prevede almeno 5 unità. E non ci sono. Chi ha bisogna dell’intervento urgente di una pattuglia deve rivolgersi a Imperia.