Augusto amava ‘ il mestiere più bello del mondo’. Si è accasciato, facendo jogging, nella sua ‘terra’ che da 38 anni raccontava da corrispondente e giornalista professionista. Da giovanissimo, con carta e penna, a senior; dalla macchina da scrivere alla tecnologia web. Per trovare, verificare e dare notizie. Dal fax al tablet o smartphone. Velocità la parola d’ordine. Ora ‘Gughi’ Rembado si è fermato. La sua voce non arriva più al pronto soccorso del Santa Corona, ai vigili del fuoco di Finale, alle stazioni dei carabinieri, dei vigili urbani, delle pubbliche assistenze, ai colleghi di lavoro. Lui che aveva chiesto per migliaia di volte ‘notizie’ se n’è andato senza poter dare l’ultima notizia, da uomo di pace. Chi ha potuto, con la presenza ai funerali, ha voluto ringraziarlo e accompagnarlo nella silenziosa dimora dove riposano già i suoi cari. Ma dalla ‘sua Ranzi’ continuerà a parlare, sussurrare, scrutare, sorridere, perdonare. E grazie a Silvio Fasano, ultimo fotografo vecchio stampo (e emarginato…), mostrarci volti tristi, pensierosi, a tratti smarriti, dei tantissimi amici. La sua gente.