Protestano i consiglieri di minoranza- opposizione di 6 comuni della Valle Arroscia. Firmano un comunicato stampa per stigmatizzare il ‘Valzer di statuti del presidente Alessandro Alessandri (facente funzioni!) dove conta solo lui’. Ammirevoli nella lotta, ma i ‘giochi’, le fisches le distribuiscono altrove. Il Secolo XIX annuncia che circola il nome di Alessandri, sindaco votatissimo di Pieve di Teco, ex Forza Italia, imparentato Scajola, alla futura corte di Raffaella Paita presidentissimo post Burlando. Anzi ‘Liguria Cambia’ dell’industriale Capacci sindaco di Imperia e un big della stazza di Pierluigi Vinai, già scajolano, già Dc, ex Carige, segretario Anci e esponente di spicco di Open Liguria, si contenderebbero i nomi da mettere in campo. E Alessandri sarebbe la ‘voce indipendente delle valli e della montagna’. Meglio di così !
Valzer di statuti del Presidente Alessandri (facente funzioni!), dove conta solo lui.
Irricevibile, e dal contenuto illogico ed offensivo della dignità di ogni consigliere, con Comuni e consiglieri che non contano nulla. Con Alessandri che conta ben 65 volte (sessantacinque, avete letto bene) rispetto ad altri. Questo è il nuovo Statuto “democratico” che si voleva “illustrare” alle minoranze dei Comuni della Valle Arroscia! Peggiorativo rispetto a quello fuorilegge già approvato, sul quale pende il ricorso delle minoranze al Capo dello Stato.
Minoranze assenti, pertanto, alla riunione di lunedì 23 marzo, con i Sindaci. Si sono presentati unicamente due loro rappresentanti, Sasso Sabrina di Vessalico e Ivo Richermo di Armo, per leggere un documento che stigmatizza le assurdità ed il modo di procedere. Uno Statuto che non è il risultato di una discussione avvenuta tra tutti i consiglieri dei Comuni, come naturalmente dovrebbe essere, al punto che moltissimi componenti delle stesse maggioranze lo contestano apertamente.
Tutte le minoranze consiliari si sono sempre espresse a difesa dell’identità di una Valle che deve essere unita, senza rivalità tra i Comuni, senza graduatorie precostituite per mantenere o far risorgere vecchi bastioni del campanilismo. Non è un caso se nelle Unioni funzionanti ogni singolo Comune è rappresentato da tre consiglieri con uguale diritto di voto. La Valle Impero, la Valle San Lorenzo ed anche Ormea-Garessio ne sono le testimonianze più vicine, con Comuni che vanno da circa cento ad oltre tremila abitanti.
Invitiamo tutti i consiglieri di maggioranza ed i cittadini della Valle a far sentire la propria voce, ad intervenire attivamente a sostegno di questa vitale causa.
Nel nostro contesto non si tratta, infatti, di essere più forti degli altri, ma, semmai, di essere più forti tutti insieme, per dare migliori servizi ai nostri cittadini, risparmiare risorse economiche, ottimizzando e concentrando le funzioni, ed offrire occasioni di sviluppo all’intera Valle Arroscia.
Per noi lo Statuto deve essere espressione di UNIONE e non DISUNIONE precostituita.
25 marzo 2015
Le opposizioni di: Armo, Borghetto d’Arroscia, Cosio d’Arroscia, Pieve di Teco, Pornassio e Vessalico.
Con TUTTI i consiglieri di minoranza dei comuni della Valle Arroscia: Sabrina Sasso, Matteo Bonifazio, Nino Martini, Roberto Gravagno, Franca Rovere, Paola Mereu, Luciano Rovere, Marino Ferrara, Giorgio Sappa, Massimo Deperi, Alberto Molinari, Renzo Brunengo, Sara Maffone, Andrea Maffone, Ivo Richermo.