Ogni anno qualcosa di non nuovo si scopre a livello di giustizia lenta per i misfatti di Via Belvedere, vuoi per quanto concerne la giustizia civile come per quella penale. Nell’articolo a firma Giovanni Ciolina apparso, sul Secolo XIX del 17 febbraio 2015, si legge che il giudice Marco Rossi ha concesso, su richiesta dei suoi due difensori Massimo Badella ed Amedeo Caratti, la “messa in prova” (vedi caso Berlusconi) all’Ing.Giovanni Delfino, progettista e direttore lavori del cantiere ormai fermo dal lontano dicembre 2009 oggi sottoposto a processo per falso ideologico.
Degli undici personaggi indagati dalla Procura subito dopo i sigilli posti al cantiere, nel tempo abbiamo riscontrato: tre prosciolti in fase di indagine (Comune), i restanti otto con richiesta di rinvio a giudizio. Abbiamo poi annotato la sentenza del GUP che respingeva tale richiesta, mandandoli tutti assolti in base a consolidate sentenze di Cassazione inerenti i due capi d’imputazione (crollo e frana colposi). Attesa di due anni per la sentenza al ricorso in Cassazione da parte della Procura (un anno di ritardo causato per assegnazione/sezione sbagliata a Roma!) che ha confermato la decisione del GUP. Tra questi otto assolti c’era anche L’Ing. Giovanni Delfino, per il quale però lo stesso GUP chiedeva, a stralcio, il rinvio a giudizio per falso ideologico.
Trucioli.it ha avuto modo di descrivere dal lontano 2009 le cronache di ciascun fatto, ponendosi tante logiche domande,imbarazzanti, senza risposte e le modalità per arrivare alla prescrizione prevista per simili reati (sette anni e mezzo s.e.o.). Questa volta l’Avv. Franco Vazio chiede una pronuncia del Comune da lui difeso in questa causa, per poter fare un’istanza al pm Chiara Paolucci in contrasto alla decisione del giudice e ricorrere in Cassazione.
Domanda logica quella posta al Comune proprio perchè il pm Chiara Paolucci, con la controfirma del Procuratore Francantonio Granero, avevano da subito denunciato come responsabili penalmente per i danni causati agli immobili gli otto indagati, indicando nel contempo il Comune di Noli parte lesa. Però… A prescindere dal fatto che ormai la prescrizione è alle porte e quindi , a mio parere, è inutile continuare a impegnare denaro pubblico, quando esiste la certezza di non poter ottenere risultati concreti alla fine dei procedimenti, siamo sicuri che il Comune abbia le carte in regola, o meglio, la coscienza pulita, per schierarsi parte civile, parte lesa per questa specifica accusa?
Per questa occasione ho scelto uno dei miei tanti interventi su Trucioli.it (Noli, Via Belvedere, il bello, il brutto, il cattivo) No. 35 del 4/4/13 (vedi) così come un articolo del Secolo XIX del 15 dicembre 2009 a firma Silvia Andretto (vedi…); entrambi ci portano a meditare e riflettere in modo serio sull’eventuale avvallo del Comune a proseguire la causa, ormai arrivata sul viale della prescrizione penale totale con definitiva archiviazione.
Il Secolo XIX descrive la rabbia dei residenti dei due palazzi fatti sgomberare dai Pompieri il giorno prima, dopo mesi che la situazione era dibattuta sia con gli amministratori dei condomini che con il Comune. Ma ecco le dichiarazioni del Sindaco Repetto:“Non è successo nulla di quanto non si sapesse già e che stavamo comunque monitorando da vicino e da mesi. Solo un privato, neppure residente nei dei palazzi interessati, si sarebbe preso la briga di chiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco che, a scopo cautelativo per maggior tutela della pubblica sicurezza ( quella di competenza del Sindaco) hanno disposto l’evacuazione delle due palazzine e di una abitazione privata”. Continua il Sindaco “…si poteva evitare tutto questo disagio visto che, come ripeto, la situazione era costantemente monitorata ed era da escludere qualsiasi tipo di cedimento strutturale degli edifici”. L’articolo termina con questa constatazione:”Ma ieri i VV.FF. hanno preso atto di quei fessurometri che non potevano nascondere che il dissesto statico era comunque in evoluzione”. Lascio, ancora una volta, giudicare al lettore chi mente sapendo “semplicemente”di mentire; ad oggi un palazzo ed una villa dovranno essere demoliti, un altro consolidato.
Le dichiarazioni in libertà del Sindaco Repetto evidentemente facevano riferimento a quello che era successo due mesi prima, quando alla Società Z&R proprietaria del cantiere, il Comune, preso atto visivamente del dissesto denunciato dagli aventi causa, aveva bloccato i lavori chiedendo entro due giorni una perizia asseverata che attestasse che la zona non era soggetta a pericoli. Questa perizia in effetti doveva servire al Comune per “CONFUTARE” (così è scritto) a tutti coloro che con lettere, denucie orali, visite congiunte nei condomini denunciavano il continuo dissesto sia agli amministratori comunali che agli uffici competenti, e per dimostrare agli stessi che la situazione era sotto controllo. Il Comune era così soddisfatto, permetteva di proseguire con i lavori, escludendo alcuni interventi abusivi (mai voluti constatare). La poca serietà del professionista è stata più volte rimarcata dai periti per conto sia della Procura che del Tribunale, nel contempo vengono evidenziate le gravi carenze, responsabilità del Comune che ha accettato un pezzo di carta senza alcun valore documentale. Per questo caso, ritirarsi in silenzio, evitare ulteriori sprechi di euro in avvocati e/o ricorsi vari da aggiungere a quei tanti per ora registrati, sarebbe, a mio avviso, un buon motivo per essere considerati, noi nolesi, parte lesa. Questi sono argomenti che dovrebbero, a mio avviso, essere chiariti nelle “Comunicazioni” dell’attuale Sindaco Niccoli in Consiglio Comunale.
Ricordo di Teresina Garzoglio.
Conosciuta da sempre con il nome di Secondina perchè figlia di papà Secundin, nolese doc di 90 anni, ha lasciato il figlio, Avv. Paolo Persico con i famigliari. Sinchè ha potuto non è mai mancata alla funzioni per la festa di S. Eugenio; il suo posto era in prima fila accanto all’altare del nostro Santo Protettore. Personalmente ho motivo di ricordarla come la ragazzina che in casa mia ha saputo amorevolmente contenere l’esuberanza di un bambino discolo come il sottoscritto, suo cugino di secondo grado. E’ per questa ragione che le ho sempre voluto bene.
Carlo Gambetta
P.S. Troppo interessante la notizia, da ricordare ai posteri anche su Trucioli.it, quella della bocca della verità del Governatore della Liguria, l’Ing. Claudio Burlando, riportata su IVG del 24 febbraio 2015. “Sono terminati i lavori principali finalizzati al recupero del Castello di Monte Ursino, uno dei monumenti storici più caratteristici della Liguria. Gli interventi interessano tre aree distinte, l’area esterna alle mura, dove sono stati realizzati i percorsi di accesso al castello ed il portale di ingresso all’ascensore, l’area del maschio, con il consolidamento del torrione, l’ascensore panoramico al suo interno, i nuovi servizi igienici, la riqualificazione della piazza per spettacoli culturali e gli interventi di restauro delle mura; l’area interna alle mura, con i percorsi verso il maschio, il ripristino del collegamento con il centro storico di Noli (sentiero del Vecovado) e la riqualificazione dell’area verde interna alle mura. Resta solo da installare l’ascensore panoramico nel vano appositamente realizzato”.
Ma il Sindaco Giuseppe Niccoli contesta le affermazioni del Governatore: “Posso dire che dopo la prima inaugurazione il 4 maggio scorso, la seconda parte dei lavori previsti è rimasta bloccata, anche per interventi della Sovrintendenza. Di fatto gran parte delle opere deve essere completato. Non mi pare che ultimamente la Regione abbia visitato Noli e visto la situazione al Castello, senz’altro non corrispondente a quanto dichiarato da Burlando”.
Per ora i nolesi e non solo, con la firma di “Noli che cambia”— “Semplicemente Noli”, consapevoli di aver speso 1.500.000€ pubblici, possono godere la visuale…dal basso che rispecchia, senza impatto alcuno… la validità di un restauro delle antiche mura con il loro colore grigio chiaro delle pietre… tipico di un monumento storico…!!!!!! Domani, quando si entrerà più nei dettagli, si avranno ulteriori sviluppi… (C.G.)