Scrive un lettore di trucioli.it: “Non sarà forse una notizia che interessa, per me è una sorpresa…da 30 anni sono affezionato e cliente soddisfatto della storica azienda Anfossi di Bastia d’Albenga, la più estesa in terra ligure. Gigi Anfossi è stato tra i sindaci galantuomini della nostra città. Ogni anno provvedo all’acquisto di confezioni regalo di vino. Quest’anno mi ha preceduto un inatteso super acquirente. Esselunga ha svuotato la cantina. Proprio così. Non è rimasta una bottiglia’. Mario Anfossi, è risaputo, non è un fans della pubblicità, è pure allergico alle guide dei vini d’Italia. In una pianura ricca, martoriata da troppi incapaci, vittima di speculazioni di cemento e asfalto, ci sono ancora imprenditori taciturni e d’eccellenza. L’azienda agraria Anfossi è un fiore all’occhiello, per serietà, professionalità, innovazione. Non è l’unica. Come premio il progetto di ferrovia a monte deturpa soprattutto la proprietà Anfossi e tante aree agricole.
Lo scorso anno il mastino fotoreporter Silvio Fasano si era presentato nelle ‘tenuta Anfossi’ per un servizio sul basilico di cui l’azienda è il maggiore produttore ed esportatore della Liguria. I vasetti raggiungono i mercati nazionali e del centro Europa. L’attività porta il nome di L’Orto di Liguria Snc di Mario Anfossi – Paolo Grossi e Azienda Agraria Anfossi. Negli ultimi anni ha fatto investimenti in strutture, tecnologia, innovazione. Fasano nel suo collage riproponeva due istantanee allegre del ‘personaggio Anfossi‘ dopo la segnalazione del lettore ingauno. Un simpatico e divertente accostamento che purtroppo, dopo la pubblicazione, è stato interpretato in modo equivoco. E così abbiamo fatto un taglio. “I tanti nostri clienti – si sfoga Anfossi -, ristoratori, albergatori, leggendo certe parole pensano ad una mia presa in giro, anche i collaboratori – venditori protestano per l’accostamento descritto sotto le immagini. Sembra che mi diverta a lasciare la gente senza vino. Mi spiace, ma questo è un malinteso che danneggia l’azienda”. Ovviamente va da se che nessuno voleva prendere per i fondelli il prossimo, e tanto meno ad opera del bravo Silvio Fasano che di mestiere ha sempre fatto il fotoreporter di strada, vero professionista, sempre presente e non certo per interesse venale. Abbiamo dunque rimosso le foto con le didascalie contestate su nostra scelta, condivisa. Aggiungiamo che nell’elenco dei clienti Anfossi c’è pure un secondo colosso commerciale, Carrefour non citato perchè ignoravamo il rapporto.
La buona notizia resta d’attualità: la ‘razzia’ di Esselunga dei tre vini Doc Anfossi (Pigato, Vermentino, Rossese). Non è solo motivo di business commerciale. La Esselunga, in Liguria, ha un punto di vendita a La Spezia; c’è un libro dal titolo “Falce e carello“, edito nel 2007, che vede il tenace patron Bernardo Caprotti, 89 anni, alla guida della catena di supermarkets italiani, ma anche impegnato un risvolto giudiziario (Lega Coop contro Caprotti scrittore). Esselunga fattura 7 miliardi l’anno e ha 150 punti vendita. Dopo un breve passaggio di mano al figlio, Caprotti torna in sella e ad 81 anni decise di togliersi i sassi dalle scarpe e gettarli come un macigno nel lago della concorrenza. Scrive “Falce e carrello” che viene distribuito in 500 mila copie attraverso la rete capillare dei punti vendita Esselunga. Il Tribunale civile di Milano ha dovuto definire i contenziosi sollevati da Coop Adriatica, Coop Liguria e Coop Estense. L’ultima è stata definita e scagiona Caprotti, quella ligure un anno prima aveva rigettato le accuse, ma condannato Esselunga a pagare 50 mila euro per aver mosso critiche ai propri concorrenti.
A Mario Anfossi non interessa la guerra ‘Coop – Caprotti – Esselunga‘. Il suo lavoro non è dietro la scrivania, o di comitati d’affari, né nei meandri dei partiti, ma tra le macchine che producono, lavorano, confezionano. Si sporca le mani insomma, assieme ai dipendenti, una quindicina. Diligenti segretarie incluse.
In Liguria spesso si parla e si scrive senza badare troppo alla realtà, al mercato, alle eccellenze o meno del vino ligure. Una produzione limitata se paragonata a quella di altre regioni. Vigneti spesso coltivati con particolare difficoltà, stretti come sono tra le montagne ed il mare. Non sempre – e questa è una pecca non da poco – la produzione corrisponde alla primaria esigenza della qualità- prezzo, eccezioni escluse. I vini di Liguria esclusi sistematicamente dalle pubblicazioni non pubblicitarie nazionali ed internazionali. Fanalino di cosa. Da una dozzina d’anni, riporta Vini d’Italia ( Guida de L’espresso) alla caparbietà e alla esperienza di cantine più radicate si sono aggiunti volti nuovi a disegnare un panorama diversificato ed incoraggiante. I giovani. La serietà e la coerenza a lungo andare pagano. Chi vende fumo, invece…. Anche tra i viticoltori esiste una morale. Mario Anfossi appartiene al categoria dei coerenti, fatti e non parole, se sbaglia non si tira indietro. I manager di Esselunga non hanno deciso a caso. Un segnale per la categoria tutta, per bottiglie di qualità prima di tutto. E attenti ai prezzi.