Il partito degli amici del gruppo Gavio (patron di Autofiori, della Savona-Torino e di tanto altro), pur indebolito dalle vicende occorse a san Claudio Scaiola, detiene tra i suoi fan savonesi notevoli presenze, che vanno dal presidente della Camera di Commercio e della Carisa (Luciano Pasquale, tortonese prestato alla nostra provincia da anni), al presidente dell’IPS Carlo Ruggeri, non a caso designato dal Comune di Savona nel Cda. Luciano e Carlo ricevuti in udienza privata dal papa santo Karol, il polacco. E sarebbe omertoso dimenticare l’ing. Rino Canavese, defilato, eppur strategico, operativo, futurista, sinergico, riservato.
La ‘Gavio Company’ non può dimenticare l’ex presidente della provincia, Angelo Vaccarezza, anche lui titolare di poltrona nell’ambito consesso, non retribuita ha precisato. Dieci e lode !? La politica del compianto Marcellino Gavio e dei suoi eredi è sempre stata quella di beneficare i politici imperiesi e savonesi, perché avere degli amici nelle istituzioni e nei ‘gangli’ è meglio che non averne. Strada maestra, affinché gli eletti, ad ogni livello, non creino problemi, non pietiscano moderazioni tariffarie, non ostacolino la gestione, insomma tutto va fatto perché non venga disturbato il manovratore.
Due anni fa, il gruppo chiese agli enti locali uno sforzo straordinario di sottoscrizione di azioni, al nobile fine di consentire l’acquisto della Savona- Torino, creando cosi un unico gestore dei due tratti, da Ventimiglia a Torino: risposero con entusiasmo la Camera di Commercio, la Provincia ed altri enti, i targati Pd e Forza Ialia, tutti uniti appassionatamente nello spendere denari pubblici a favore dei privati! E non viceversa. Possiamo sostenere che la (mala)politica si preoccupa molto di potere e soldi, poltrone e sottopoltrone, consulenze ? E’ verissimo Savona non è la ‘Capitale’, qui l’omertà pare sconosciuta. Chissà cosa salterà fuori dall’inchiesta del coraggioso giudice Giovanni Battista Ferro a proposito della massoneria deviata. Chi sono i deviati ? Solo quelli che i giornali di casa nostra ci propongono e a volte ‘esaltano’, intervistano ? E dire che basterebbe mettere in campo un po’ di memoria storica e qualche articolo dell’archivio stampa. Chissà che rivoluzione ci aspetta con il super gruppo editoriale La Stampa – Il Secolo XIX, con i torinesi saldi ai loro ‘santi patrono’. Chi resterà e chi sarà tagliato fuori ?
Ora ci si mette anche la Lega Nord, con consiglieri di tutti i gruppi politici presenti nel consiglio comunale di Savona: le quote Autofiori non vanno vendute perché si tratta di un tesoretto che, secondo loro, garantisce cedole ottime ed abbondanti e quindi, sarebbe come impegnare i gioielli di famiglia. Quello che non dicono o non osano neppure confessare è che cedendo la partecipazione Savona rinuncerebbe anche alla connessa poltrona nel Cda che, oggi sotto le auguste terga di Carlo Ruggeri, ma domani sarebbe suscettibile di scaldare i lombi di qualche altro illustre trombato.
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