La vecchia seggiovia di Monesi (Triora) era stata smantellata e dichiarata non più a norma, mentre le gemelle monoposto restano in funzione a Frabosa e in Tirolo. I burocrati della Regione Liguria, nei documenti del Via, vietano l’arrampicata su roccia. Peccato che nell’area interessata non ci siano rocce. Il paradosso del placet al secondo ed ultimo tronco della nuova seggiovia ? E’ condizionato ad un cavo, rigorosamente colorato, a tutela del gallo forcello. Un impianto esiste dal 1954. Non c’è stata ‘moria di galli’ e neppure feriti. Il Comune da par sua prima emette un’ordinanza, ma dice subito che bisognerà interpellare un legale esperto per trovare una via d’uscita al rischio di compromettere l’imminente stagione sciistica. Una follia arrivare sempre ai primi di dicembre con bastoni tra le ruote. Quest’anno sono in fase avanzata i lavori di manutenzione e già fissato il collaudo.
Il Comune di Triora ha messo le mani avanti con un’ordinanza che di fatto si propone la salvaguardia della incolumità pubblica. Dietro le quinte emergono le prescrizioni imposte dai provvedimenti del Via della Regione Liguria nel 2007 e 2013. Torna soprattutto alla ribalta il gallo forcello. C’è da chiedersi se il volatile non sia presente anche in quelle aree ricoperte di rododendri e che ospitano una stazione sciistica. Senza andare lontano Garessio 2000, Limone, Frabosa. Perchè nel cuneese non ci sono vincoli e interventi normativi analoghi a quelli della Liguria ? A Genova lavorano funzionari più rispettosi dell’ambiente, della fauna, della flora ? I loro più che dignitosi stipendi li abbiamo letti sul Secolo XIX. Non possono lamentarsi, non devono tirare la cinghia.
Che dire che volenteroso consigliere delegato alla frazione di Monesi di Triora, Cristian Alberti, il quale ha dichiarato (vedi sotto articolo di ImperiaPost) che ora si sta valutando di consultare un legale esperto. Non era opportuno, anzi necessario, preoccuparsi prima ? Visto che si tratta di emettere vincoli dalle conseguenze devastanti ? Non era il caso di consultare dei tecnici della zona ? Quali le guide alpine in grado di conoscere con cognizione di causa il territorio, le problematiche, le soluzioni, le tempistiche. Non sarebbe stato saggio e utile interpellare qualche preparato ex segretario comunale, con provata esperienza ? Ciò che il Comune di Triora vieta – e nessuno pensa sia un capriccio – viene consentito nel territorio di Mendatica e Montegrosso dove per anni ha prestato servizio il dr. Nino La Manna. Nella confinante Briga Alta, con le frazioni di Upega e Carnino. O ancora, il collega dr. Vincenzo Belli che ha prestato servizio in Piemonte e Liguria con indiscussa competenza: da Paesana a Grinzane Cavour, Pornassio, Cosio d’ Arroscia, Alto, Caprauna, Priola, Briga Alta, Ormea e Garessio.
Sarà pur vero che la ‘turistica Monesi’ per la sua collocazione ha sempre indossato l’abito di orfana, vittima della vecchia e ‘mangiona’ mala politica imperiese che ha governato per decenni. Resta in tutta evidenza la sfortuna o se volete iella infinita. Dal crack della famiglia dei banchieri Galleani, alla morte di Armando Lanteri 1981, tradito da un muro sul cantiere di lavoro. E forse pochi ricordano e le giovani generazioni non sanno che il suo sogno era realizzare un’area sciabile tra Upega e la parte bassa delle Navette. Un plastico descrive cosa avrebbe voluto e potuto realizzare. Aveva pure comprato un enorme pressa alta 5 metri. Monesi, decantata e glorificata, amata e delusa, sempre in attesa sia arrivato il momento del ‘biblico’ rilancio, non avrà la stella cometa della buona politica, visto i risultati. Oggi lasciano stupefatti gli interventi della burocrazia. Per favore divulgate nomi e cognomi, se il caso pure i loro indirizzi. A Natale inviamo il biglietto di auguri, alla Befana il carbone, a Pasqua l’uovo con un biglietto della lotteria dal titolo “ A Monesi vince sempre il gallo forcello “. Che (s) fortuna ! (L.C)
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È scoppiata una rivolta a Monesi, unica stazione sciistica attualmente operante in provincia di Imperia, a seguito dell’ordinanza emessa dal Comune di Triora che vieta la maggior parte delle attività collaterali allo sci e legate al mondo della montagna. Basti pensare che da quest’anno saranno vietate pratiche diffusissime negli anni precedenti come lo sci alpinismo, l’arrampicata su roccia e la tradizionale “ciaspolata”, in altre regione italiane come, ad esempio, il Trentino Alto Adige, divenute un vero e proprio motore dell’economia locale. Un’ordinanza che rischia di compromettere lo sviluppo commerciale e turistico di Monesi, nonché la sopravvivenza dell’intera vallata.
L’ordinanza è stata emessa in quanto prescritta dalla Regione con i provvedimenti VIA della Regione Liguria n.ri °129/209 del 27/06/2007 e n°303 del 29/10/2013
“L’ordinanza è stata emessa in quanto prescritta dalla Regione Liguria con provvedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale – spiega Alberti – Purtroppo sono prescrizioni vincolanti se si vogliono aprire gli impianti. Non abbiamo potuto non farla, perché diversamente non si potrebbe aprire neanche la seggiovia e non si potrebbe portare avanti nessun progetto di alcun nuovo impianto. Considerato che effettivamente quasi la metà delle persone che vanno nel mini comprensorio sciistico fanno fuori pista o sci alpinismo o ciaspolano e che nella realtà è uno dei posti più sicuri dell’intero arco alpino è un bel problema più che altro perché rischia di diventare una ulteriore penalizzazione sotto l’aspetto economico per le attività esistenti in loco“.
“Siamo ben consapevoli che la problematica sia grave e di non semplice risoluzione, ci siamo attivati e abbiamo già avuto diversi incontri, il CAI predisporrà una relazione dettagliata nella quale esporrà le perplessità dal punto di visto tecnico (rischio marcata 3). Relativamente allo svernamento del gallo forcellosi dovrebbero ottenere la prossima settimana i dati degli anni precedenti relativi al censimento del gallo forcellocon i quali si spera di poter dimostrare che una normale attività fuori pista non danneggia il ripopolamento del gallo stesso, purtroppo non sarà semplice e temo neanche breve, l’obiettivo è far capire che le prescrizioni dettate da tali provvedimenti non hanno alcun senso soprattutto perchè viste sotto l’aspetto della tutela ambientale, se vi sono delle piccole zone vanno perimetrate su cartografia ed i divieti vanno eventualmente limitati a tali zone”.
“Stiamo anche valutando di consultare un legale esperto nel settore per un incontro con i funzionari regionali e per la redazione di una eventuale memoria tecnica, ma ad oggi non abbiamo alcuna risorsa economica da spendere in tal senso. Purtroppo la risoluzione al problema temo non sarà breve, appena avremo qualche prima notizia in merito se necessario convocheremo un incontro pubblico, prima però dobbiamo almeno avere delle basi certe su cui lavorare.
L’ORDINANZA
– Divieto della attività fuoripista
– Divieto di sci escursionismo
– Divieto di sci alpinismo
– Divieto di escursioni con racchette da neve nei canaloni con neve fresca sui versanti esposti a nord
– Divieto della pratica dello sci con risalta in elicottero
– Nel periodo di funzionamento della seggiovia è consentito il passaggio soltanto dei veicoli autorizzati ed a quelli in transito diretti all’esterno del comprensorio di Monesi in direzione Colle dei Signori di Limone o in direzione Passo del Tanarello- Francia sulla provinciale Monesi-Limone.
– Divieto di fermata e sosta dei veicoli nel tratto di attraversamento del comprensorio di Monesi, salvo nelle aree appositamente predisposte e segnalate;
– Chiuse al transito veicolare non autorizzato tutte le strade presenti all’interno del SIC, con esclusione della provinciale;
– Attività di escursionistica pedonale consentita esclusivamente lungo i sentieri segnati e segnalati, con divieto di divagazioni al di fuori dei tracciati a metà marzo a fine agosto;
– Attività ciclo escursionistica (mountain bike) consentita soltanto lungo le vie ed i sentieri segnati, con assoluto divieto di divagazione al di fuori dei tracciati;
– Divieto di raccolta dei frutti silvestri se non per il consumo sul posto;
– Divieto di svolgimento di attività fuoristradistica sia con autoveicoli che con motocicli;
– Divieto di raccolta di piante, fiori e fronde se non per scopi di studio e di ricerca purché autorizzati dall’ente gestore del SIC;
– Divieto di svolgimento dell’attività di arrampicata su roccia.