A memoria d’uomo non si ricorda una alluvione della via Aurelia che attraversa Porto Vado in tutta la sua lunghezza nel tratto che va dalla radice del pontile carbonifero sino al curvone della vecchia fortezza. Eppure è accaduto venerdì, 14 novembre. E mentre tutti erano ad osservare la piena del torrente Segno e a fare gli scongiuri, ecco che il torrentello che rasenta il tabaccaio in localita’ “Gheia” si scava la strada ed esonda in via Aurelia per tutta la frazione, cosa mai vista, ripetiamo, a memoria d’uomo. Quale la causa di questa straordinaria novita?
Forse il pilone che ingombra l’alveo e che dovrebbe sorreggere il sovrappasso a servizio della piattaforma Maersk e che per ora si limita a sbarrare il rio? Domani, quando sara’ costruita la piastra, ci sara’ una vera e propria diga sulla baia. Quindi un ostacolo non indifferente al deflusso del torrente Segno, minacciando, in mancanza di ristrutturazione dell’alveo, lo stesso abitato del centro di Vado Ligure.
Ma per realizzare il piano di bacino ci vuole tempo e la giunta ha fretta: l’assessore all’urbanistica, geometra Ennio Rossi, con l’ultimo consiglio comunale, ha acceso semaforo verde alla costruzione di nuovi palazzi nell’area confinante, subito dopo il ponte stradale. Quini ad un tiro di schioppo dal sovrappasso, in zona classificata esondabile nelle carte della Provincia di Savona, che, guarda caso, è presieduta dalla sindaca ! Per il giornale on-line “il segno” Porto Vado non meritava almeno una piccola foto – testimonianza. Tutto si risolve nelle frane dell’entroterra.