La sinistra imprenditoriale, alberghiera e commerciale di Spotorno sta coronando il sogno di realizzare una cittadella portuale per rilanciare (laddove non ci sono riuscite altre città costiere con infrastruttura privata o pubblica) l’industria del turismo. Custodiscono, a quanto pare, approfonditi studi e proiezioni che garantiscono un futuro radioso, social popolare, quando il porto diventerà operativo. E finalmente riusciranno a convincere i più riluttanti. Persa l’alleanza con la sinistra di Noli, il vice sindaco spotornese, albergatore – commerciante ed il consigliere delegato, promossi a pievi voti esperti del settore, possono trionfalmente annunciare che la Regione e la mitica assessore Raffaella Paita, già incoronata alla successione dell’ambientalista e ‘anticemento’ presidente Claudio Burlando, si sono fatti beffa dei vetero ambientalisti alla WWF. Il tiro alla fune pare concluso annunciano gli organi della libera stampa. Ma c’è ancora chi sostiene che l’area in questione è incompatibile. Il WWF che al Tar Liguria e al Consiglio di Stato alterna vittorie e delusioni.
La provincia di Savona, sostiene la sinistra – destra, ha gran fame di posti barca e può competere con la Costa Azzurra. Sono tutti occupati e prenotati (/sic!). I miliardari del mondo sanno che questo è un ‘angolo’ di paradiso terrestre che ha saputo tutelare il territorio, anche dalle frane e dall’assalto degli immobiliaristi. E’ dovere degli illuminati amministratori di Spotorno non cedere alle sirene di chi sa dire solo di no. Più posti barca, più ricchi nelle nostre città ed entroterra, più benessere diffuso. Come non copiare gli esempi di cittadine diventate prospere, con un turismo fiorente, nuove iniziative alberghiere a piè sospinto, attrazione di investitori ed investimenti da mezzo pianeta.
Basta osservare Andora, Alassio (la stessa area portuale esplode di salute e di nuove iniziative commerciali); è scampata al nuovo porto Albenga, ma Ceriale ci sta provando, con la minaccia di ricorsi al Tar dei Bagni Marini e di un comitato sorto ad hoc a Borghetto. Proprio nella località principe della rapallizazione (Borghetto ) si sta completando il mini- porticciolo, dopo anni di blocco e c’è già chi si lecca i baffi. Basta chiederlo a commercianti ed esercenti della zona. Boom di richieste, affitti in salita, alloggi e negozi vanno a ruba. E’ il ‘miracolo’, poco divulgato, che si sta avverando nel grandioso porto di Loano, nonostante la perdita di un benemerito come Salvatore Ligresti che ha dovuto cedere al colosso rosso Unipol- Sai. Un’opera costata 110 milioni di euro. Loano è tutto un fiorire di iniziative collaterali alla cittadella sul mare. Persino il ricchissimo Putin avrebbe nella scalo un gioiello galleggiante. Il porto ha subito fatto partire la nuova zona alberghiera a 4 e 5 stelle. Il fatiscente, da due decenni, ex Ospizio Marino, gli oligarchi russi lo vorrebbero comprare a peso d’oro. I palazzi sul lungomare dei Vaccarezza tornano ad essere trasformati in hotel di lusso. Tutto questo, va ribadito, solo grazie al nuovo porto che ormai da lavoro, a regime, ai 380 – 400 giovani indicati a suo tempo dai sindaci. E che dire dei benefici che si prevedono per il nuovo porticciolo di Pietra Ligure, nell’area dell’ex cantiere navale voluta proprio dalla sinistra burlandiana, con tanto di alberghi (4 stelle), zone commerciali, piccolo cantiere. Il tutto a 400 metri dal porto e dal cantiere di Loano. Nel vecchio porto di Finale Ligure si continua a rinunciare a clienti che cercano un attracco libero. Nella baia attigua hanno aperto un grande albergo che funziona 360 giorni l’anno. C’è il boom del porto di Varazze. Corsa agli acquisti e agli immobili retrostanti. Insomma più porti, più posti di lavoro per gli studenti degli istituti alberghieri della provincia, per la grande richiesta di vecchie e nuove aziende dell’ospitalità. A Varazze, a proposito, per far fronte al successo si sono chiusi decine di alberghi e oggi i residence stanno offrendo soddisfazioni economiche. Infine come non ricordare l’assurdo no al porto della Margonara – cappelletta di Albissola Mare – Savona. Sarebbe stata un’opera d’arte, oltre che di generale sviluppo per la storia artistica scritta con oltre 4 milioni di piastrelline, un mosaico che ha trasformato la promenade della cittadina nella passeggiata più preziosa del mondo. E gli artisti avrebbero gioto nel coronare il sogno di un’opera a mare degna di questo nome.
E’ anche sulla base di questi presupposti – scenario che il team riccobene & fatebenefratelli sta raccogliendo grandi consensi in città, garantendo un sicuro successo elettorale. Spotorno città che ha rinunciato al G. H. Royal (100 camere, 195 posti letto), al nuovo centro benessere attiguo, è fallita inoltre la società che voleva costruire fronte mare un centro termale, ma ha ‘guadagnato’ Acqua Novella, di proprietà di una diocesi piemontese e che purtroppo non può tenere aperti i battenti tutto l’anno. Spotorno che nella sua storia aveva vissuto i fasti del Palace Hotel e di clienti illustri come gli Agnelli – Valletta. Nella guida turistica del 1966 della provincia di Savona, Spotorno annoverava 18 alberghi, 41 pensioni e 9 locande, 28 ristoranti- trattoria, 29 stabilimenti balneari. La nuova scommessa, grazie al porto, sarebbe quella di recuperare i ritardi, i pochi errori del passato. Bonificare un’area che qualcuno aveva pure concesso per discarica. I tempi sono cambiati. Parola della sinistra e della destra, unite in questa ammirevole sfida contro i poveri, isolati, gufi perdenti.
IL COMUNICATO STAMPA DEL WWF FIRMATO DAL PRESIDENTE MARCO PIOMBO
Progetto del porto a Spotorno, il WWF: l’area è incompatibile.
A fronte di quanto apparso su organi di stampa, il WWF ritiene osservare quanto: a fronte delle criticità ed inammissibilità nonché improcedibilità riscontrate dall’Amministrazione regionale in relazione ai due precedenti progetti di realizzazione del porto turistico di Spotorno e Noli, criticità già rilevate da tempo dalla Nostra associazione, non possiamo condividere una proposta di localizzazione per la realizzazione di un porto turistico ricadente in Comune di Spotorno nell’ex discarica di loc. Serra, sia per le valutazioni urbanistico-paesistiche, ma soprattutto di carattere ambientale, e specificatamente indicate nella relativa scheda di valutazione, qui riportata nel testo contenuto nella proposta finale a suo tempo approvata dalla Regione Liguria, afferma il Delegato regionale per il WWF in Liguria , Marco Piombo.
Comè possibile che dapprima la Regione rileva che: “..Per le valutazioni elaborate non sussistono le condizioni per la realizzazione di un nuovo porto turistico lungo tutto il litorale del comune, con ciò superando la previsione del PTC che va stralciata dal Piano ed eliminando inoltre, coerentemente con tale indicazione, la classificazione paesistica del PTCP di ANI TR-AI nella parte a mare…”;
E ancora nelle Indicazioni generali per la riqualificazione del territorio, la valorizzazione del paesaggio costiero e la tutela dell’ambiente marino sempre approvate dalla Regione Liguria: dove si legge: “…Gli approfondimenti e le valutazioni elaborate connesse all’iter approvativo del progetto, hanno messo in luce criticità tali da far escludere la previsione di un nuovo porto turistico lungo tutto il litorale dei Comuni.”
Innanzi tutto, infatti, la variante di salvaguardia della fascia costiera del PTCP ha sottolineato la qualità paesistica dell’ambito individuando un corridoio paesistico- ambientale il cui terminale a mare, in cui è stata individuata un’area sottoposta a regime di conservazione, interessa parzialmente l’areale già riclassificato ANI-TR-AI in sede di approvazione del PTC della Costa (DCR n.64/2000).
Il criterio a base di tale scelta è quello infatti di evitare nuove localizzazioni nautiche che provochino saldature tra centri abitati impegnando tratti di costa naturali o dotati di spiagge. Sotto il profilo ambientale inoltre sono state rilevate criticità per quanto riguarda gli impatti sui processi costieri sia diretti (occupazione di superfici di arenili), sia indiretti (alterazione delle dinamiche costiere di alimentazione delle spiagge limitrofe); un ulteriore aspetto problematico è quello che riguarda gli effetti sul posidonieto esistente (SIC); se infatti è pur possibile evitare l’impatto diretto, non sembra altrettanto possibile escludere quelli indiretti sulla prateria che si presenta in buono stato di conservazione e con elevata valenza ecologica…”. .e poi la stessa Regione possa prevedere un inserimento di un nuovo porto nella procedura obbligatoria di VAS che comunque la stessa amministrazione non ha a suo tempo assoggettato per tutto il Piano della Costa ! ( NO VAS con prescrizioni approvato con
DELIBERA DI GIUNTA REGIONALE n. 2476 del 2012 ).
Il WWF ritiene ribadire che:
– non si riscontrano soluzioni alternative, né la possibilità di adozione di tutte quelle misure di mitigazione anche compensative atte a contenere i danni provocati dalla realizzazione di un porto turistico all’interno delle due aree subsiti del SIC;
– tale opera comporterebbe anche con una serie di effetti negativi successivi la scomparsa di specie di interesse prioritario presenti in ampie zone con evidente compromissione di tutta l’area marina e del poseidonieto presente in quella zona in adicenza alla battigia;
La realizzazione di una nuova opera portuale nell’area in oggetto, di certo non favorirà in alcun modo il mantenimento in buone condizioni dei due sub siti del SIC (che la Regione peraltro ha ampliato, vedi la delibera di Giunta regionale, n. 1561 datata 7/12/2005 – Proposta di riperimetrazione in scala cartografica 1:10.000 dei siti di importanza comunitaria (SIC) marini liguri.)
L’opera in questione inciderebbe negativamente su entrambi i sub siti A e B dei S.I.C marini in questione, in quanto le opere anche se meno impattanti rispetto alle precedenti andrebbero ad inserirsi nel mezzo di entrambi i siti protetti.
Dalle criticità emerse risultano inoltre definiti in modo univoco gli impatti diretti ed indiretti sull’habitat marino, indipendentemente dalla attuale definizione formale dei confini dei SIC.
Il WWF chiede di escludere la realizzazione di tale impianto a fronte di eventuali proposte di compensazioni dovute alla obbligatoria e responsabile bonifica del sito di loc. Serra.
IL DELEGATO WWF ITALIA PER LA LIGURIA
PIOMBO MARCO