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Liguria e Basso Piemonte

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Bombe di Savona 40 anni fa, il Comune dimentica e ricorda il Muro di Berlino


C’è un anniversario che nessuno ricorda: il 9 novembre saranno 40 anni dallo scoppio della bomba davanti al Palazzo della Provincia, che inaugurò il “novembre di sangue” savonese. In 15 giorni esplosero sette ordigni, con il tragico bilancio di un morto e oltre 20 feriti. Quarant’anni: e nessuno ha mai scoperto chi è stato e perché.

Anche il Comune di Savona sembra aver deciso di far passare sotto silenzio la ricorrenza della più grave serie di attentati in tempo di pace dell’Europa occidentale: l’Agenda del Comune, infatti, non riporta alcun evento o manifestazione in merito. Il che è tanto più strano nel momento in cui, dalle parole dei protagonisti che a vario titolo hanno attraversato quei giorni, comincia a farsi strada un’altra verità: le bombe di Savona sono state un passaggio cruciale nella strategia della tensione. Una strada promettente e non ancora conclusa che oggi, più che mai, meriterebbe il sostegno dell’opinione pubblica.

In quest’ultimo anno, tra l’altro, delle bombe di Savona si sono interessate Voyager (la trasmissione di prima serata del martedì di RaiDue) e il TG3 Liguria. Appare, quindi, curiosa la decisione del Comune di non dedicare alcun spazio ad un fatto che, da qualsiasi parte lo si guardi, è stato tra gli eventi di maggior rilevanza avvenuti nel Savonese negli ultimi 40 anni. A meno che non si voglia considerare una celebrazione ciò che l’Agenda presenta come il “Finissage della Mostra ‘Democrazie ed estremismi in Europa nel novecento’ e rievocazione degli eventi del Novecento, in occasione del 25° anniversario del crollo del Muro di Berlino”, in programma l’otto novembre nella Sala Rossa del Comune. Se così fosse, sarebbe il caso di dire che si è colta l’occasione un po’ alla lontana…

M.M.


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Massimo Macciò

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