Giulia Tassara: da ‘portaborse’ laureata in giurisprudenza del gruppo consiliare Gente di Liguria – Udeur – collaboratrice del consigliere regionale Roberta Gasco nel primo mandato del presidente Burlando – a funzionaria Tpl assunta con concorso. Da candidata 25 enne consigliere comunale nella lista civica ‘è Loano’ di Elisabetta Garassini (2006), a candidata 30 enne nella lista civica ‘è Tempo’ di Dino Sandre (2011). Esordio nel parlamentino loanese con le dimissioni del ‘veterano’ politico socialista e di cariche elettivi Piero Pesce. Poi è sbocciato, in tandem col collega Roberto Franco, lavoratore Piaggio, rappresentante Fiom- Cgil, il mini gruppo del Pd. Ora, a 33 anni, protagonista, a sorpresa, di una strepitosa vittoria ( 8.903 voti) nelle ‘provinciali’ con lo stemma piediessino. Il concittadino, da 5 lustri professionista della politica, Angelo Vaccarezza, presidente uscente che per Il Secolo XIX Savona “ha trionfato nella destra”, ha raggiunto quota 7936. Uno scarto di 967 voti. Lei è stata addetto stampa al Comune di Albenga, col sindaco galantuomo Antonello Tabbò. Sostituiva Paola Pastorelli trasferitasi per motivi di famiglia col marito Aldo Costa caposervizio al Decimonono. Per Giulia tre anni e mezzo di esperienza, facendo tesoro dei rapporti con la Regione . Ma come si è avverato l’exploit nel nuovo governo della Provincia ?
Non ci sarebbero, almeno fino a prova contraria, segreti inconfessabili. Eppure non pare proprio sciolto l’alone di mistero diffuso, anche se qui non c’entra la ‘compravendita’ di voti, ultimo caso ligure in quel di Ventimiglia che avrebbe riguardato un consigliere comunale eletto nello schieramento di Forza Italia. Quanto può aver influito, suggeriscono alcune fonti, l’amicizia con un big, astro nascente, del mondo imprenditoriale savonese e ligure, quale è Alessio Albani ? Neo presidente del Gruppo giovani Confindustria della Liguria, vice presidente dell’Unione Industriali della Provincia di Savona, consigliere di Banca Carisa (dopo le dimissioni del genero Aldo Dellepiane, tra gli imprenditori più illuminati e di successo, riservati come si s’addice ad un vero uomo d’affari). Albani fondatore ed amministratore unico del Gruppo Sanitario Ligure (Gsl) che ha siglato una convenzione con l’Asl 2 per la gestione dell’ospedale di Albenga (ortopedia); scopo dichiarato frenare la fuga dei pazienti verso altre regioni, Lombardia soprattutto. Albani fondatore ed amministratore delegato di Omnia Medica (in passato ci siamo occupati con visure camerali e bilanci della società). Albani al quale Dellepiane ha affidato il ruolo di vertice di alcune società immobiliari (Savona – Orsa 2000, Noli, Borghetto, Ceriale) dopo i problemi di salute dell’altro genero, Fabio Atzori, che è stato presidente dell’Unione Industriali. Non solo, Dellepiane deve concentrare l’impegno sul gioiello dei variegati interessi famigliari, il colosso internazionale Demont locomotiva di profitti.
Una chiave di lettura (Albani – Tassara) che appare fuorviante. A chi giova il ”metodo Boffo’, allo stato senza prove e labili indizi ? Chi potrebbe sentirsi tagliato fuori dall’organigramma di potere della neo Provincia e tra qualche mese escluso dalla corsa alla consultazione elettorale per il governo della Regione Liguria ? Le rivalità ed i giochi sotterranei nei meandri della politica non sono novità. Per concludere l’accenno all’ipotesi Albani che avrebbe ‘contribuito’ al successo di Giulia Tassara, non pare abbia un fondamento, neppure abbinato alla circostanza che il giovane imprenditore si è separato dalla moglie, figlia di Dellepiane. Ci sono altri elementi più logici e di natura politica. Giulia Tassara, appassionata di basket, felicissima e premurosa mamma di Vittoria ( così illustrava il dépliant elettorale 2011), è descritta come la candidata alla nuova provincia che ha ‘cavalcato’, bussato, comune per comune, porta a porta. Ripete agli amici: “Conosco uno per uno chi mi ha votato e solo chi non mi conosce può essere tanto meschino da insinuare pietose e meschine menzogne’.
Chi sarebbe stato uno degli artefici del successo ? E’ ancora la ‘femme prodige 2014′ che conversando con estimatori ha parlato dell’avvocato Claudio Strinati, personaggio affiatato al Savona calcio, esponente della segreteria del Pd, chiamato a traghettare le sorti di Tpl Linea. “A Savona e dintorni Claudio mi ha aiutato molto, un’ottima persona che merita tutta la forza ed il seguito che ha nel partito – è il pensiero di Giulia Tassara. Una vittoria tutta in salita se si tiene conto dell’affresco. Remava contro Nino Miceli, capogruppo in Regione, big pluridecorato dalle preferenze nella prima campagna elettorale in Regione. Definito da Mario De Fazio del Secolo XIX “esperto di peso, tra i più lucidi dei democratici” e aggiungiamo noi artefice del siluro ‘sottomarino’ al potenziale candidato sindaco di Loano, il giudice Filippo Maffeo.
Miceli loanese, già consigliere comunale di opposizione, con pedigree di figlio benestante, cresciuto nel sindacato (Cgil) e alla scuola di professionismo della politica. Un particolare curioso. Nella campagna elettorale si era presentato ai loanesi con una lettera agli elettori senza un accenno al sistematico sfascio ambientale, conseguente al selvaggio e prolungato assalto clientelare al territorio. Essere amici del cemento, in Riviera, ha sempre ‘pagato’. Miceli, gran fiuto, sapeva di parlare al popolo della destra retriva, cultura edonista del dio denaro. Un materialismo senza valori etici che si vuole purificare dando immagini di attivismo nelle confraternite, presenza alle processioni, finanziamenti pubblici ad hoc, persino l’incarico dal parroco di leggere abitualmente i testi sacri alla messa domenicale. Oltre a Miceli, il ‘carro armato‘ Tassara (così l’ha definita il titolo del Secolo XIX del 14 ottobre 2014) ha dovuto tenere a bada un altro personaggio emergente. L’ex sindaco Pietra Ligure, Luigi De Vincenzi (nella foto con il patron dei Cantieri Navali), geometra capo dell’ufficio tecnico del disastrato (non per colpa sua) Comune di Borghetto S. Spirito. Non è una novità che Miceli e De Vincenzi siano schierati e accreditati a favore della designazione, a candidato presidente Regione Liguria, di Raffaella Paita, burlandiana doc, moglie del potente ed accorto Luigi Merlo, presidente dell’Autorità portuale di Genova, già vice sindaco a La Spezia, esordio da giornalista.
Giulia Tassara ha scelto, invece, di tifare per il sindaco di Savona, Federico Berruti, nonostante un’ipotetica corsa, salvo colpi di scena, lo vedrebbe soccombente rispetto alla Paita che può contare sulla provincia spezzina, un consistente serbatoio a Genova, reduce dal ‘porta a porta’ nell’imperiese scajolano (in disgrazia) e nel savonese. Era a Loano, con Burlando, propria alla vigilia dell’ultimo scandaloso disastro alluvionale. Bisogna ammettere che l’era ‘berrutiana’ non brilla per risultati: dalla lotta agli sprechi (vedi lo staff del sindaco che non ha paragoni in Liguria), il nodo non è la spesa del Comune di Savona, ma come si sono spesi, l’efficienza di alcuni servizi e la produttività, il deludente ridisegno delle partecipazioni societarie comunali, l’attrazione, il peso della lobby immobiliare che non significa dire di no alla riqualificazione urbana e alla qualità della vita. Il pressapochismo nello sfruttare la risorsa crociere, lo stesso Santuario un tempo meta di pellegrini. Un Berruti poco decisionista, con amicizie importanti (vedi immobile Banca d’Italia) all’ombra di presunti conflitti di interesse per l’attività di titolare di un avvito studio di commercialista e consulente ad Albenga, in società con la moglie dell’avvocato, onorevole del Pd, ex vice sindaco, Franco Vazio, tra le famiglie più facoltose della città romana. Il papà Aldo è stato a lungo segretario della sezione ingauna del Psi.
Sull’altro fronte Berruti – Albani – Tassara ? Lei viene accostata dai rivali, forse in modo pretestuoso, al fatto che allo studio Berruti è affidata la contabilità di Gsl (ospedaliero) che, tra l’altro, ha chiuso il 2013 con utili da record, così hanno scritto i media locali. E come trucioli.it ha già ricordato Gsl significa avere soci forti e quotati: da Omnia Medica, a Villa Montallegro (Genova) di Francesco Berti Riboli, all’assai introdotta Crees Cooperarci nel mondo delle cooperative ‘rosse’ (un rosso un po’ sbiadito?) con zampino nelle benemerite Opere Sociali di Savona, un patrimonio immobiliare consistente, in gran parte dato in affitto e serbatoio di posti di lavoro. E ancora, il colosso regionale Il Faggio (38 pagine di pubblicità redazionale solo sul Secolo XIX nel corso del 2013 – 2014)’, con la berrutiana della prima ora Sara Vaggi e l’intraprendente, discreto, direttore generale ed amministratore Antonio Bonjean, quasi fotocopia del più potente e navigato, dr. Luciano Pasquale, assertore dell’accumulo di cariche al posto di comando come mai era accaduto nella storia di Savona e provincia. Proprio Pasquale aveva benedetto, via mass media, l’ingresso in Carisa di Alessio Albani “imprenditore del territorio e di talento per i risultati raggiunti“. Da ultimo nel gruppo Gsl figura Enne Srl del prof. Nicola Nante, ovvero Clinica – Casa di Cura San Michele.
Non ci sarebbe da scandalizzarsi se questo coagulo di interessi veda con favore l’ascesa di un promettente mastino quale è Giulia Tassara. Vive del suo stipendio alla TPL, in Comune a Loano, come altri, ha rinunciato al gettone di presenza. In Provincia non riceverà prebende. Quale potrebbe essere il conflitto di interesse? Non ci sarebbe da stupirsi, anzi è l’esatto contrario, se la Tassara aspirasse, dopo l’iniziale ‘farsi le ossa’, al ‘salto’ in Regione. Ha molte chance dalla sua parte. Loano definita in passato ‘capitale della politica in Liguria‘ (per 4 suoi esponenti più o meno di spicco e capacità non proprio da manager) merita di conquistare lo spazio lasciato libero dalla dimissionaria Roberta Gasco Mastella, prima beneficiata dal ‘rosso’ Burlando, poi eletta dai berlusconiani e scajolani.
Non è tanto una questione di difesa di interessi territoriali – dogma di un politicismo deteriore che ha fruttato le ultime delle classifiche dei Paesi industrializzati -, quanto il primato delle capacità personali e della meritocrazia, della competenza. Obiettivi e risultati, nero su bianco. Forse lo stesso Alessio Albani non immaginava che Giulia Tassara avrebbe vinto la sfida con la volpe Vaccarezza alle prese di commistioni ora massoniche, ora dell’Opus Dei e dintorni. La benedizione di Ivg e Imperia Tv dove ( Vaccarezza) appariva anche per elencare le opportunità di posti di lavoro. Oltre a paginate di pubblicità a pagamento con la sua effige.
Due esponenti loanesi, di diversa caratura, uniti dalla passione politica ? Angelo Vaccarezza ha già dato, quasi 25 anni in prima linea, non è seguace dei rottamatori alla Renzi. E’ stato persino capace. per la prima volta nella storia almeno cinquantennale del Secolo XIX, di farsi dedicare un servizio, a tutta pagina, il giorno stesso dei sindaci e dei consiglieri dei 69 comuni chiamati alle urne. Titolo: “L’ultima tentazione di Vaccarezza. Il presidente uscente della Provincia più vicino alla corsa per la Regione. Lascia la provincia, punta alle regionali. E a Genova c’è chi lo vorrebbe come candidato”. Può essere inteso alla stregua di un formidabile messaggio trasversale all’esterno ? Chi l’ha deciso ? La firma è di Emanuele Rossi, giovane giornalista dell’ultima generazione del precariato, che ha lavorato con profitto alla redazione di Savona e Genova, abita a Villanova d’Albenga. Oggi può vantare il primato, in cronaca nazionale, di aver omaggiato un politico sempre emergente al quale, casualmente, vengono spesso risparmiate domandine scomode nonostante si tratti di un personaggio pubblico. Sarà così verso Giulia Tassara ? E quale la sorte dell’avvocato Giovanni Ferrari che in barba ai ripetuti pronostici di ‘candidato sindaco sconfitto di Finale Ligure’ ha scalato il secondo posto, dopo Angelone, con 7.936 voti, superando per una manciata di consensi l’alassina Lucia Leone, volto nuovo, commerciante pupilla del presidentissimo acchiappa poltrone ? Vaccarezza presidente ha imposto uomini fidati alla Fondazione Carisa, all’aeroporto di Albenga, sindaci nei Comuni di Ceriale, Alassio, in centri minori della Valbormida. Da loquacissimo ammiratore di Salvatore Ligresti, imprenditore e di Claudio Scajola, ospite di Silvio Berlusconi a Villa S. Martino (tutti innocenti agli arresti domiciliari o ai servizi sociali), ha il passaporto garantito per una poltrona in consiglio regionale, solitamente ben retribuita. Ma lui è benestante e consulente dei Bagni Marini.
Luciano Corrado